Grecia. Tra il male e il peggio c’è chi sceglie la libertà



Grecia. Tra il male e il peggio c’è chi sceglie la libertà

Domenica 12 febbraio. In un clima di nervosa attesa, mentre ad Atene
stavano per cominciare le manifestazioni intorno al Parlamento che questa
notte potrebbe approvare un nuovo durissimo piano di tagli alla sanità, ai
salari, alle pensioni, abbiamo discusso con Massimo Varengo, compagno di
Milano che conosce bene la situazione greca e il movimento anarchico di
quel paese, delle prospettive di un movimento di opposizione popolare ben
deciso a non ingoiare il rospo imposto dalla trojka (FMI, BCE, UE).
Mentre scriviamo Atene brucia: gli scontri intorno al Parlamento sono
durissimi, la polizia spazza la piazza con cariche e lacrimogeni, i
dimostranti rispondono con pietre, bombe carta e molotov.
La ricetta proposta dal premier Papademos, il tecnocrate chiamato ad
eseguire i diktat europei, è particolarmente dura. Papademos, sostenuto in
maniera bipartisan dai due principali partiti greci, la conservatrice Nea
Democratia e i socialisti del Pasok, vuole servire ai greci altri
durissimi sacrifici. Il paese è ormai allo stremo: in alcuni ospedali la
gente deve portare da casa aghi e carta igienica, i pronto soccorso
straripano di gente che non può pagare il medico di base, la
disoccupazione è alle stelle.
Il piano che con ogni probabilità verrà approvato questa notte prevede una
radicale riforma del mercato del lavoro, con una profonda deregulation,
una diminuzione di oltre il 20% del salario minimo garantito e un taglio
delle pensioni. In vendita le quote pubbliche in petrolio, gas e acqua.
È significativo che in questi stessi giorni anche in Spagna dopo la
riforma laboral imposta dal governo di Mariano Rajoy, a Madrid ci siano
state manifestazioni sfociate in scontri con la polizia.
In Italia Monti si sta accingendo a varare misure analoghe, tentando
approcci – poi smentiti con la segretaria CGIL Camusso – per un passaggio
morbido delle misure.
Papademos sta sostenendo che la scelta è tra il male e il peggio. Ormai da
tempo i lavoratori greci rifiutano la scelta e optano per la libertà.
Assediando il parlamento ma non solo. In alcune località come la cittadina
di Kirkis, a 80 chilometri da Salonicco, i lavoratori dell’ospedale locale
hanno deciso di autogestire la struttura con criteri di condivisione e
solidarietà.

Ascolta l’intervista a radio Blackout di Massimo Varengo:
http://anarresinfo.noblogs.org/2012/02/12/grecia-tra-il-male-e-il-peggio-c%e2%80%99e-chi-sceglie-la-liberta/