[Resistenza] Piena e incondizionata solidarietà agli attivisti NO TAV arrestati e perquisiti!



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Newsletter del 26.01.2012

 
 
·         Rivoltare questa operazione repressiva contro i suoi mandanti e promotori!
·         Promuovere in tutto il paese la solidarietà con il Movimento No TAV e con tutti i lavoratori e le   masse popolari che si ribellano!
·         Estendere e rafforzare la ribellione contro il governo Monti e le sue misure criminali!
·         Allargare il coordinamento e l’unità d’azione tra le organizzazioni, i movimenti e i settori mobilitati per non pagare la crisi dei padroni!
·         Rendere ingovernabile il paese a Monti e i suoi mandanti fino a cacciarlo via e instaurare al suo posto un governo d’emergenza popolare!
 
A fronte delle perquisizioni e degli arresti di oggi, il presidio che terremo il 31 gennaio Presidio a Bologna dalle 10.30 in Piazza Galvani (già convocato in coincidenza dell’udienza del processo “Caccia allo sbirro!”) diventa l’occasione per rafforzare ed estendere la mobilitazione di protesta, denuncia e solidarietà contro la repressione dei movimenti popolari, i suoi mandanti e i suoi esecutori.  
 
Fermare ad ogni costo e con ogni mezzo il movimento NO TAV: questo è l’ordine del governo Monti.
Attuare subito e con ogni mezzo le misure del governo Monti-Marchionne-Napolitano. Basta con le proteste contro i programmi e le misure per “salvare l’Italia” dei banchieri, dei grandi evasori fiscali, degli affaristi, dei padroni, degli speculatori, dei cardinali. Chi non collabora o si oppone è avvisato delle conseguenze.
Il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli (da sempre ligio servitore dei poteri forti della Repubblica Pontificia e in prima fila contro il movimento comunista e di opposizione), la magistratura e la polizia politica eseguono l’ordine, con un’operazione repressiva in grande stile che parte dalla Val Susa e Torino e arriva in diverse città d’Italia (Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma, Modena) e in Francia: 26 militanti No Tav arrestati (uno agli arresti domiciliari), 15 con obbligo di dimora, diversi centri sociali e decine di compagni perquisiti, tutti con l’accusa di “lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, violenza e danneggiamento”.
 
Fermare ad ogni costo e con ogni mezzo il movimento NO TAV: per portare “ordine e disciplina” nel Paese, per far indietreggiare il movimento di protesta che dilaga nel paese, che unisce gli operai di Fincantieri e della FIAT al movimento dei Forconi, i lavoratori dei treni notte ai pescatori, al movimento per l’acqua pubblica, ai taxisti e mette in discussione l’“ordine pubblico” di miseria, disoccupazione e devastazione dei poteri forti della Repubblica Pontificia.
 
I Monti, i Marchionne, i loro compari e complici non hanno nessuna soluzione positiva per le masse popolari alla crisi del loro sistema. Cercano di prolungarne l’esistenza seminando tra gli operai, gli altri lavoratori e il resto delle masse popolari la convinzione che non c’è alternativa alle misure di “lacrime e sangue”, mettendo masse contro masse, ricorrendo alla repressione, alle provocazioni e al terrorismo. Arresti di esponenti del movimento No Tav e camionisti in lotta, pestaggio dei pescatori che protestano davanti al Parlamento, minacce e intimidazioni, campagne stampa di intossicazione dell’opinione pubblica, foraggiamento dei fascisti e dei razzisti alla Casseri di Casa Pound, promozione e protezione di corpi speciali delle forze dell’ordine specializzati in abusi e arbitri, militarizzazione di intere zone del paese: a questo è ridotta la loro “democrazia”!
 
Movimento No Tav, movimento dei Forconi, lotta degli operai Fiat e Fincantieri, dei pescatori, dei piccoli professionisti: le masse popolari sono tutt’altro che rassegnate a “morire lentamente” per garantire i privilegi e i lussi di un pugno di ricchi!
Con il governo Monti non c’è niente da contrattare: è il governo della miseria per tutte le masse popolari, della repressione del movimento comunista e popolare, della cancellazione dei diritti dei lavoratori, dell’asservimento dell’Italia alla comunità internazionale degli speculatori e dei guerrafondai. Dobbiamo cacciarlo via!
 
Che la repressione contro il movimento NO TAV rafforzi la volontà di cacciare Monti e gli altri fantocci della BCE!
Le organizzazione operaie e popolari devono prendere in mano il governo del Paese  con un loro governo d’emergenza composto da persone decise a dare forza e forma di leggi nazionali ai provvedimenti per eliminare da subito almeno gli effetti più gravi della crisi, a partire dall’attuazione della parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso per ogni adulto”, della difesa dei beni comuni e dell’interesse collettivo.
 
La situazione è tale per cui è nuovamente all’ordine del giorno chi dirige la società e come:
- o i lavoratori organizzati con un sistema di relazioni basato sulla proprietà e la gestione pubblica dell’apparato produttivo e un lavoro dignitoso e utile per ogni adulto e di cui i primi paesi socialisti sono stati l’aurora;
- o i padroni con l’eliminazione dei diritti e delle conquiste, il ricorso alla repressione, alla mobilitazione reazionaria, alla guerra tra gruppi di masse e alla “guerra tra noi e il resto del mondo” che Marchionne già dichiara apertamente e impone ai lavoratori.
 
Solidarietà con le organizzazioni e i compagni colpiti dalla repressione!
Libertà per i compagni arrestati!
La solidarietà e un’arma e la lotta paga!
 
31 gennaio Presidio a Bologna , ore 10.30 presso Piazza Galvani
ESTENDERE IL CONTROLLO E LA VIGILANZA DEMOCRATICA
A Bologna il 31 gennaio si apre un processo contro tre membri del P.CARC e del SLL e un altro compagno, accusati di aver collaborato a rendere noti volti di agenti di polizia sul sito “Caccia allo sbirro” realizzato dal (n)PCI, che ha l’obiettivo di punire e scoraggiare ogni iniziativa di “vigilanza democratica” sull’operato delle forze dell’ordine: dalla trasmissione  via internet  (copwatching) di foto e filmati di agenti responsabili di abusi all’introduzione del codice identificativo per gli agenti in servizio. 
 
Smascherare e denunciare gli agenti picchiatori, provocatori e i loro mandanti, rendere noti i loro volti e nomi
Anonimato vuol dire licenza di picchiare, torturare, minacciare e orchestrare provocazioni, garanzia di impunità e magari anche di carriera
Dieci, cento, mille siti contro gli abusi di polizia! Per il codice identificativo degli agenti in servizio di ordine pubblico e l’introduzione del reato di tortura nel nostro paese!
 
 
8 febbraio- Bologna,   presidio ore 9.30 presso Piazza Nettuno
NO ALLA MESSA FUORI LEGGE DEL COMUNISMO E DEI COMUNISTI
L’obiettivo del processo che si apre a Bologna l’8 febbraio contro 12 compagni che fanno (o facevano) parte del (nuovo)Partito comunista italiano, del Partito dei CARC e dell’Associazione Solidarietà Proletaria accusati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis c.p.) è impedire l’attività di propaganda e organizzazione dei comunisti, mettere fuori legge i partiti comunisti: per decreto (in Ungheria e in Polonia) o facendoli condannare dai suoi tribunali come “organizzazioni terroriste” (in Italia).
 
Difendere le libertà di opinione, organizzazione e propaganda conquistate con la vittoria della Resistenza contro il nazifascismo
Con la solidarietà proletaria e la lotta contro la repressione trasformare le operazioni repressive in uno strumento per lo sviluppo del movimento contro la crisi e i suoi responsabili, per la rinascita del movimento comunista
 




Allegato Rimosso
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RESISTENZA

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