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[Resistenza] A Bologna si sta allestendo il Tribunale speciale per processare i comunisti!
- Subject: [Resistenza] A Bologna si sta allestendo il Tribunale speciale per processare i comunisti!
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Thu, 22 Sep 2011 09:35:28 -0700 (PDT)
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A Bologna si sta allestendo il Tribunale speciale per processare i
comunisti!
Dopo ben 4 udienze preliminari (il 25
maggio, quando il GUP non si era neanche presentato in aula, il 13 luglio, il 15 e il 21 settembre) il GUP Alberto Gamberini
ha emesso la sua sentenza: i comunisti sono sovversivi e vanno processati! Che
la sentenza fosse già decisa (da lui, da altri?) si è capito dal fare assente e
distratto con il quale il GUP ha gestito le udienze, ha ascoltato le eccezioni
e le discussioni degli avvocati.
Quella di ieri è stata anche una giornata
di lotta e solidarietà. Durante l’udienza abbiamo tenuto in contemporanea due
presidi. Il primo in piazza Nettuno, dove una decina di compagni e compagne del
P.CARC, dell’SLL, dell’ASP e
simpatizzati hanno fatto conoscere e denunciato la persecuzione in atto (sono
stati diffusi oltre 1.000 volantini) e raccolto la solidarietà di centinaia di
persone (sono state raccolte oltre 100 firme all’Appello
“No alla persecuzione dei comunisti” [leggilo su www.carc.it] e numerose sottoscrizioni economiche).
Il secondo presidio si è tenuto all’entrata del Tribunale di Bologna dove
diversi compagni hanno intonato slogan e canzoni di lotta facendo sentire la
nostra voce fino dentro l’aula di Tribunale. Quella parte di magistratura e delle
forze della repressione assoggettate alla borghesia che vuole processarci e metterci
fuori legge ha cercato di identificare i compagni di questo presidio (tanto
rumore dava fastidio alla celebrazione del rituale processuale, i comunisti e proletari
secondo lorsignori dovrebbero solo tacere e subire!) che hanno risposto
prontamente ed energicamente. Digos e polizia si sono “vendicati” a conclusione
del presidio pedinando 5 compagni di Milano
e fermandoli per identificarli (come se non li conoscessero già a sufficienza!)
sulla tangenziale in uscita da Bologna.
Si apre un processo politico. L’8 febbraio 2012 si apre presso la Corte d’Assise di Bologna la
prima udienza del processo per associazione sovversiva con finalità di
terrorismo (art. 270 bis c.p.) contro 12 compagni che fanno (o facevano) parte
del (nuovo)Partito comunista italiano, del Partito dei CARC e dell’Associazione
Solidarietà Proletaria, ovvero della carovana del (n)PCI.
E’ un processo politico, il primo
contro la carovana del (n)PCI da quando, a partire dal 1999, le procure di Bologna,
Roma, Napoli e Milano hanno iniziato a palleggiarsi le inchieste
per associazione sovversiva contro la nostra area politica. Il Tribunale di
Bologna, su mandato del potere politico e dei servizi segreti, conduce quindi una
vera crociata contro di noi che dura da più 8 anni e che fino al 2008 ha avuto alla sua
testa il PM Paolo Giovagnoli. Una persecuzione
giudiziaria politica condotta con illimitate disponibilità di risorse, uomini e
mezzi: se avessero usato solo un decimo di queste risorse per inquisire e processare
gli affaristi, gli speculatori e i criminali che sguazzano e trafficano nel
Comune di Bologna impedendo loro di reiterare i loro traffici, sicuramente la
situazione economica e finanziaria del Comune non sarebbe così disastrosa!
E’ una persecuzione condotta con particolare accanimento, violando sfacciatamente leggi e
procedure (uso di infiltrati, pedinamenti e intercettazioni illegali, computer
e altra attrezzatura informatica tenuta sequestrata per anni, creazione di
organismi politici-militari ad hoc come il “Gruppo bilaterale italo-francese su
terrorismo e minacce gravi” di cui il PM Giovagnoli è stato tra i principali
promotori), calpestando i diritti di opinione e di organizzazione sanciti dalla
Costituzione, procurando gravi danni economici (spese legali, perdita di
lavoro, sequestri di beni) ai singoli compagni, alle loro famiglie e alle loro
organizzazioni politiche e sindacali.
Sempre a Bologna, il 31 gennaio e 21
febbraio 2012 inizierà il processo a carico di Angelo D’Arcangeli (membro della
Direzione Nazionale del Partito dei
CARC), Vincenzo Cinque (dirigente del Sindacato Lavoratori in Lotta), Romano
Rosalba (del Partito dei CARC) e Fabrizio Di Mauro, processati per “violazione della
privacy” con l’accusa di aver creato il sito “Caccia Allo Sbirro” [http://cacciaallosbirro.awardspace.info/]
in cui vengono resi noti i volti di agenti delle forze dell'ordine che spiano,
controllano, schedano, minacciano, ricattano, montano provocazioni, infiltrano,
picchiano, massacrano.
Nel tribunale di Bologna si è insediato in questi anni un pool di
magistrati speciali per
perseguire i cosiddetti “reati politici” (attività e lotte di comunisti, studenti, antifascisti,
precari, occupanti di case e spazi sociali): magistrati che sono veri e propri
ausiliari della polizia politica. Magistrati che fanno carriera per i servigi
resi alla classe politica e alla destra reazionaria che governa il nostro paese.
Personaggi che si distinguono per il loro servilismo e collaborazione con i
poteri forti (per questo si onorano di definirsi “servitori dello Stato”) e la
loro arroganza e violenza contro i lavoratori, le masse popolari, i comunisti e
gli oppositori politici. Personaggi che appartengono alla schiera di quelle
forze selezionate e addestrate da governo e istituzioni per picchiare,
arrestare, torturare e processare i lavoratori che lottano per il posto di
lavoro (vedi il pestaggio dei lavoratori della IRISBUS-FIAT di ieri a Roma), gli immigrati che a Lampedusa si rivoltano
alle condizioni infami a cui sono costretti, gli studenti, i disoccupati, i
pensionati e tutti quelli che reagiscono, si ribellano e lottano per “non
pagare la crisi dei padroni”.
Questi due processi si inseriscono in un progetto più articolato fatto di ben 42
procedimenti giudiziari in corso nei confronti di circa 180 perone (in diversi
casi le stesse persone sono coinvolte in più procedimenti): uomini, donne,
giovani, lavoratori, studenti, precari che a vario titolo fanno parte della carovana
del (n)PCI, delle organizzazioni che la compongono (P.CARC, ASP, SLL). Accuse che vanno dall’associazione
sovversiva all’adunata sediziosa, alla resistenza a pubblico ufficiale, alla “violenza
privata” (le autorità giudiziarie chiamano così i picchetti per impedire la
chiusura e lo smantellamento di un ospedale!), alla manifestazione non
autorizzata… insomma tutto ciò che ha a che vedere con l’impegno in prima persona
nelle lotte politiche e sociali degli ultimi anni e con la più generale lotta
per cambiare questo sistema economico e sociale (il sistema della crisi, dei privilegi
per pochi parassiti, dell’impunità per stragisti, speculatori finanziari e trafficanti,
torturatori e criminali) e per costruire un nuovo sistema gestito dai
lavoratori e dalle loro organizzazioni, in cui l’intesa, la pianificazione e la
decisione collettiva prendono il posto del denaro. Gli uomini decidono
apertamente ed esplicitamente cosa produrre e che uso fare di quello che
producono. Questo sarà la società comunista del nostro futuro. Il socialismo è
il periodo dell’apprendistato durante il quale, per tappe e per tentativi,
impareremo a fare a meno del capitale, della produzione per lo scambio (quindi
di merci) e del denaro, impareremo a governarci da soli senza bisogno di
autorità che non siano di volta in volta nominate e in ogni momento revocabili
da chi le ha elette, la società umana diventerà a livello mondiale
“l’associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno è la condizione del
libero sviluppo di tutti” e le attività tipiche della specie umana, quelle che
la distinguono da ogni altra specie animale, diventano l’occupazione principale
di ogni suo esponente (dal comunicato del (nuovo)Partito comunista italiano -
n. 24, 22.07.11).
Affrontiamo
questa nuova battaglia a testa alta, inserendola
nella lotta di questi mesi per costruire l’unica vera alternativa al marasma
creato dalla crisi finanziaria in corso: la costituzione di un governo
d’emergenza delle organizzazioni operaie e popolari che oggi concretamente si traduce
nella costituzione di un governo d’emergenza popolare che elimini subito almeno
gli effetti peggiori della crisi, sbarri la strada a razzismo e guerra e avvii
la rinascita del nostro paese. Lo
abbiamo detto e lo ribadiamo: siamo sovversivi perché siamo convinti che sovvertire questo
ordinamento sociale e sostituirlo con un sistema in cui il metro di misura del
progresso sociale non siano l’aumento del PIL, l’andamento degli indici della
Borsa e i profitti di padroni e speculatori, ma il miglioramento delle
condizioni di vita delle masse popolari, la partecipazione alla gestione della
società e l’accesso alle attività specificamente umane della progettazione,
della cultura, della ricerca, dell’arte, delle relazioni sociali, il
miglioramento dell’ambiente è un'aspirazione non solo nostra ma anche della
parte più cosciente e combattiva delle masse popolari. Costruire un nuovo
ordine economico e sociale è un bisogno sempre più impellente del grosso della
popolazione in Italia e nel resto
del mondo: per impedire che un
numero crescente di uomini, donne e bambini siano condannati a vivere di
stenti, a morire per fame, freddo, malattie, emigrazione e fatica nei paesi
oppressi e anche in quelli sviluppati, per
farla finita con l’inquinamento e il saccheggio del pianeta che stanno mettendo
a rischio la sopravvivenza stessa dell’umanità, per prevenire e fermare le guerre sempre più devastanti e mondiali
verso cui ci sta trascinando la “competizione globale” dei capitalisti.
Useremo anche il processo di Bologna per mettere sotto accusa gli unici e
veri terroristi:
quelli che siedono al governo della Repubblica Pontificia, in Vaticano, nelle
istituzioni finanziarie internazionali (FMI, BM, BCE, UE), nei consigli di
amministrazione delle grandi aziende capitaliste, delle banche e delle società
finanziarie, ai vertici dei servizi segreti, dei Carabinieri e della Polizia,
ai vertici delle istituzioni nazionali e internazionali del sistema
imperialista mondiale! I risultati della loro opera li abbiamo sotto gli occhi:
nel Canale di Sicilia, a Lampedusa, all'Aquila, alla Thyssen Krupp, alla
Irisbus e a Termini Imerese, in Val di Susa, in Libia, in Afghanistan, in Iraq
e in Palestina!
Non ci presteremo a collaborare con l'ipocrita messinscena della “legge
uguale per tutti”. Dove sta la legalità in un paese in cui al governo e nelle istituzioni
siedono criminali dichiarati (stragisti, speculatori, affaristi, puttanieri,
ecc.), in cui
il capo del governo si compra parlamentari, ragazzine, lacchè, ville, al
di fuori e contro ogni legge, in cui
Tanzi e altri ladri d'alto bordo continuano tranquillamente la loro “dolce
vita”, in cui una cricca di
speculatori e affaristi guadagna milioni chiudendo aziende, licenziando
lavoratori (Marchionne & C ), in cui i torturatori e i massacratori di
Genova vengono premiati? Non può
esistere legalità in una situazione in cui esiste una piccola parte di ricchi e
straricchi che comprano tutto e tutti (parlamento, leggi, istituzioni, giudici,
poliziotti, giornalisti, avvocati, ecc.), per far valere i loro interessi e i
loro privilegi, mentre la stragrande maggioranza della popolazione deve subire
e tacere e se qualcuno si permette di alzare la voce o si organizza e lotta (anche
solo per difendere un diritto o una conquista acquisita) viene isolato e ferocemente
represso. Non può esistere legalità senza uguaglianza economica, culturale e
sociale. Per questo l’attuale legalità é la legalità al servizio della classe
degli sfruttatori per sottomettere meglio le classi popolari. Altro che legge
uguale per tutti!
La
lotta continua! Difendiamo
e chiamiamo a difendere i diritti e le libertà politiche conquistate con la Resistenza. Quanto
più sarà efficace la mobilitazione contro la loro eliminazione, tanto più sarà
ricca, organizzata e gravida di conquiste la mobilitazione per estendere e
generalizzare diritti e tutele per tutte le masse popolari. Fino a cambiare
l’ordinamento sociale della guerra, dell’arbitrio e dello sfruttamento, fino a
fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
Facciamo
appello a tutte le organizzazioni comuniste, antimperialiste, anarchiche,
progressiste, ai sinceri democratici, agli organismi e movimenti di lotta a
respingere la campagna in atto di persecuzione e messa fuori legge del comunismo
e dei comunisti.
Usiamo
anche la lotta contro la repressione e lo sviluppo della solidarietà con i
compagni, i lavoratori e i giovani colpiti dalla repressione per rafforzare il
processo di costituzione di un governo d’emergenza popolare che abolisca il debito
pubblico, attui su larga scala la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso
per tutti”, dia forma e forza di legge nazionale ai provvedimenti che caso per
caso le organizzazioni operaie e popolari indicano, anche se vanno contro gli
interessi e le abitudini del padronato, i diktat delle istituzioni del sistema
imperialista mondiale, le esigenze del loro mercato.
Facciamo
della manifestazione nazionale del 15 ottobre a Roma una dimostrazione di forza
delle masse popolari per
condurre con successo la lotta contro il governo Berlusconi, i vertici della
Repubblica Pontificia, i caporioni dell’Unione Europea e delle altre istituzioni
della comunità internazionale degli speculatori fino a costituire un Governo di
Blocco Popolare!
Usiamo
anche la repressione, i processi e le intimidazioni per rafforzare la nostra
determinazione per costruire il nuovo
mondo possibile e necessario, il socialismo!
Avanti
verso la costituzione di un governo d’emergenza delle organizzazioni operaie e popolari,
il Governo di Blocco Popolare!
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FIRMA E FAI FIRMARE
l’appello NO alla persecuzione e alla
messa fuorilegge dei comunisti (anche sul sito www.carc.it)
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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