L'aria pulita non può attendere. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: L'aria pulita non può attendere. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Sat, 17 Sep 2011 00:08:47 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la
speranza Cari amici il Movimento ha preparato questo documento per Obama e l'amministrazione USA sul problema dell'inquinamento; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio o anche modificato. Gli indirizzi: per il Pres. Obama andare a The White House,
Contact us, incollare il testo;
idem per il Vice Pres., Contact the Vice President, incollare: Per la Clinton Department of State, Contact Us, e.mail a question, incollare Un saluto fraterno da Arrigo Colombo Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza To
the President Barack Obama to
the Vice President Joe Biden to
the Secretary of State Hillary Rodham
Clinton Clean air cannot wait But there is a greater
responsibility, that of the
President
Obama thinks about
business and the
workplace, but more urgent are the diseases
that cause pollution; just in
the U.S.; and the most
urgent are
especially the
disasters towards
which global
warming is leading
us, and
which according to scholars can no longer be
avoided, and this
is why one must
be solicitous about strong
action against greenhouse
gases.
For the Movement the Responsible
Prof.
Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro
interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce,
tel/fax 0832-314160 L'aria pulita non può
attendere «L'aria pulita
può attendere»: così ha detto il Presidente Obama nel sospendere la campagna
contro l'inquinamento atmosferico, e contro il surriscaldamento, fino al
2013. Il motivo
addotto: la crisi, i minori costi per le imprese e la loro crescita, il
recupero di posti di lavoro. Con questo il Presidente indicava indirettamente le cause
della sua decisione: la pressione delle
grandi imprese, dei petrolieri, della finanza in genere. Cui presumibilmente ha
ceduto. C'è però una responsabilità maggiore, ed è quella degli
USA di fronte all'umanità. Responsabilità gravissima dopo il rifiuto di Bush di ratificare i
protocolli di Kyoto; Bush l'amico
dei petrolieri e petroliere egli stesso; che dunque poneva il suo interesse davanti a quello del suo
popolo e dell'umanità intera. Quindi il ritardo di una grossa nazione forte inquinatrice;
ritardo che dev'essere ancora recuperato, che ha bisogno di accelerazione
piuttosto che di soste. Il Presidente Obama pensa alle imprese e ai posti di
lavoro; ma più urgenti sono le malattie che l'inquinamento provoca;
proprio negli USA; e più urgenti sono soprattutto le catastrofi cui il surriscaldamento
globale ci sta portando, che secondo gli studiosi ormai non si potranno evitare; e tanto più
quanto meno si sarà solleciti di una forte azione e accelerazione contro i gas
serra. Il Presidente Obama deve anche pensare alla speranza che la sua elezione ha
suscitato nel mondo; a ciò che il mondo si attende da lui.
Deve pensare al
consenso qualificato che può così perdere: consenso degli ambientalisti, dei
giovani, di coloro che soffrono per l'inquinamento.
Anche questo ci preoccupa poiché – come tanti altri nel mondo – vorremmo che fosse rieletto. Vorremmo che quella speranza non andasse perduta.
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