[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Torino. Assolti i sei anarchici del processo “pummarola”
- Subject: Torino. Assolti i sei anarchici del processo “pummarola”
- From: "Federazione Anarchica Torinese - FAI" <fat at inrete.it>
- Date: Wed, 6 Apr 2011 16:08:43 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Torino. Assolti i sei anarchici del processo “pummarola” 6 aprile 2011. Rinaudo non si è nemmeno presentato in aula, incaricando dell’arringa finale un giovane PM, che dopo un lungo giro di parole, ha chiesto l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”. A quale “fatto” si parla? Per quale ragione sei anarchici hanno subito un processo? Per imbrattamento di un inesistente “edificio storico del ‘700”. I sei compagni sono stati processati per una secchiata di pomodoro e soldi finti sul marciapiede davanti all’Unione Industriali. Sulla cancellata del palazzo dei padroni della città venne appeso uno striscione bianco con la scritta “G8: guerra, schiavitù, oppressione”. Era il 7 luglio 2009, il giorno successivo, tra le macerie della città distrutta dal terremoto, iniziava all’Aquila il G8. C’è voluta un’inchiesta dei carabinieri, le indagini della procura, il rinvio a giudizio, la perizia di un geometra e di un architetto per constatare che il marciapiede antistante l’ingresso della sede dell’Unione Industriali in via Fanti a Torino, non era né storico, né del ‘700. Eppure le foto che lo mostravano erano belle nitide. Dopo l’arringa del difensore, la giudice ha assolto tutti e sei gli imputati. Tutto è bene quel che finisce bene. Resta il dato inquietante di una procura che elabora teoremi sempre più improbabili pur di mandare a giudizio chi critica il (dis)ordine vigente. Resta il fatto che ci hanno provato e stanno continuando a provarci. Provano a criminalizzare chiunque si opponga alle politiche feroci di governo e padroni. Resta il fatto che a due anni dal terremoto, a due anni dalla passerella dei potenti della terra tra le rovine dell’Aquila, le macerie sono ancora lì, il centro è abbandonato, tanti aquilani sono stati costretti ad andarsene. L’Aquila era ed è il simbolo di un futuro che è già presente. Un’intera popolazione sotto controllo, mentre i soliti noti costruivano fortune “umanitarie”. Per gli uni i lutti, la precarietà, l’emigrazione, per gli altri il business della “ricostruzione”. Resta il fatto che, di G8 in G8, di vertice in vertice, i capi dei governi più forti della terra discutono il destino dei sei miliardi di esseri umani, incuranti che la gran maggioranza della gente del pianeta sopravviva con meno di due dollari al giorno. Resta il fatto che – alla faccia di padroni e governanti – c’è chi resiste all’oppressione e allo sfruttamento. E lì, dove si lotta per un mondo di eguaglianza a libertà, troverete sempre anche noi. Per info e contatti: Federazione Anarchica Torinese Corso Palermo 46 Riunioni, aperte a tutti gli interessati, ogni giovedì dopo le 21 fai_to at inrete.it - 338 6594361
- Prev by Date: Brasile / Belo Monte: Stop dell'OSA alla costruzione della diga di Belo Monte
- Next by Date: Fw: Migranti in mare: cari italiani, siamo e siete tutti colpevoli
- Previous by thread: Brasile / Belo Monte: Stop dell'OSA alla costruzione della diga di Belo Monte
- Next by thread: Fw: Migranti in mare: cari italiani, siamo e siete tutti colpevoli
- Indice: