Torino. Processo “Borghezio” e presidio antileghista



Torino. Processo “Borghezio” e presidio antileghista

Sabato 12 febbraio
presidio antileghista
dalle 10 al Balon – via Andreis angolo via Borgodora

Lunedì 14 febbraio alle ore 12
Terza e (probabilmente) ultima udienza del processo
Palagiustizia, corso Vittorio Emanuele 130
aula 82, ingresso 22, primo piano.

Lunedì 14 febbraio entra nel vivo il processo contro due anarchici.
L’accusa? Diffamazione e minacce nei confronti di Mario Borghezio,
europarlamentare della Lega Nord e, per inciso, noto razzista e fascista
non pentito.
I fatti?
Alla vigilia del 25 aprile dello scorso anno davanti alla sede della Lega
apparve un fantoccio con la faccia di Borghezio appeso a testa in giù,
come Mussolini a piazzale Loreto. Manifesti analoghi furono affissi in
città. Un gesto simbolico per mostrare che il fascismo è al governo e in
parlamento.
Borghezio è uno dei volti del fascismo di oggi.
Nel 1993 viene condannato ad una multa di 750.000 lire per aver picchiato
un bambino marocchino.
Nel 2000, a capo di un manipolo di camicie verdi, sull’intercity Torino
Milano, fa partire una vera “pulizia etnica” contro un gruppo di ragazze
nigeriane spruzzando i sedili e le malcapitate con il “flit”, il
disinfettante.
Il primo luglio dello stesso anno appicca il fuoco al ricovero di alcuni
immigrati rumeni sotto un ponte. Per un pelo non ci scappa il morto. Dopo
un’iniziale condanna a 8 mesi se la caverà in Cassazione con una multa.
Lo scorso anno in Francia, ad un convegno dell’estrema destra, credendosi
a microfoni spenti, Borghezio dava consigli ai suoi camerati per “non
essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una
nuova forza regionalista, cattolica, eccetera … ma, dietro tutto ciò,
siamo sempre gli stessi”.
I fascisti sono al governo nel nostro paese. Stanno chiudendo ogni spazio
al dissenso alla contestazione politica e sociale.
Non si contano più le denunce, le inchieste, i rinvii a giudizio. Nel
mirino chi resiste al razzismo, chi occupa case abbandonate, chi si oppone
alla guerra e al militarismo.
È in gioco quel che resta della libertà di dire e di fare. È in gioco sin
la possibilità di criticare l’ordine costituito. È in gioco libertà di
tutti.

I nostri due compagni sono accusati aver detto e scritto che Borghezio è
un fascista ed un razzista.
Sono accusati di aver voluto ricordare, alla vigilia del 25 aprile, che la
Lega Nord è il fascismo che torna.
Oggi il fascismo colpisce ogni giorno.
I CIE, centri per immigrati senza carte, sono i lager del nuovo secolo.
Uomini e donne vi assaggiano processi lampo, soprusi, pestaggi,
umiliazioni, stupri.
Il diritto legale di vivere nel nostro paese è riservato solo a chi ha un
contratto di lavoro, a chi accetta di lavorare come qui nessuno più era
obbligato a fare. Oggi i migranti, con permesso o in nero, sono i nuovi
schiavi di quest’Europa fatta di confini e filo spinato. Gente la cui vita
vale poco o nulla.
È scritto nelle leggi. Leggi razziste.
Ogni giorno, ogni ora, qualcuno muore in mare, inghiottito dalle norme che
impediscono la libera circolazione degli individui. Hanno detto di voler
fermare “l’invasione”: hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero.
Campi di concentramento e deportazioni non sono ricordo di un infame
passato ma sono nelle nostre città, a pochi metri dai giardinetti dove
giocano i nostri figli.
Contro il razzismo di Stato non basta la testimonianza, non basta
l’indignazione. Bisogna mettersi in mezzo: contrastare retate e
deportazioni, rifiutare ronde e militari in strada, sostenere chi lotta
nei CIE, chi sciopera contro la schiavitù legale, chi cerca di scavalcare
i muri e buttare giù le barriere.
Ribellarsi è giusto, l’indifferenza è complicità.

L’Italia è in guerra. Come ai tempi di Mussolini. Quelli come Bossi,
Maroni, Borghezio sono fatti della stessa pasta.

E gli anarchici, oggi come allora, finiscono in tribunale

Per info e contatti:
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì dalle 21
fai_to at inrete.it - 338 6594361