Continua l'erronea e ridicola proibizione del preservativo.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Continua l'erronea e ridicola proibizione del preservativo.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Mon, 10 Jan 2011 23:57:09 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sul preservativo, piccolo
oggetto su cui si accanisce la repressione; per il quale chiede il vostro
aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto
proprio e anche mutato. Gl'indirizzi:
Romano Pontefice Benedetto XVI, benedictxvi at vatican.va Card. Tarcisio Bertone, segreteria at sds.va Card. Angelo Bagnasco, sicei at chiesacattolica.it Card. Angelo Scola, postmaster at patriarcato.venezia.it Card. Dionigi Tettamanzi, info at diocesi.milano.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Al Romano Pontefice Benedetto XVI
al Card. Tarcisio Bertone
al Card. Angelo Bagnasco,
ai Card. Angelo Scola e Dionigi
Tettamanzi Continua l’erronea e ridicola proibizione
del preservativo Ha stupito alquanto l’espressione del
Pontefice, ampiamente commentata dalla stampa, che concedeva il preservativo alle
prostitute, dopo averlo negato lo
scorso anno all’Africa sotto il flagello dell’Aids. Lo concedeva ad un’attività immorale e fonte di
disordine sociale, per negarlo alla preservazione della persona nella salute
e nella vita stessa. Anche qui, come nel caso della
procreazione assistita, il Pontefice si
fondava sul principio di natura, cioè che il congiungimento sessuale debba
compiersi secondo la sua linea naturale, senza interventi che in qualunque modo
la modifichino e la adattino alle
esigenze della persona. Che è poi il principio che la gerarchia cattolica
segue da sempre, in quanto nella natura e nel suo corso si esprimerebbe la
volontà e legge di Dio che ne è l’autore. Dimenticando però il principio di
persona che, secondo coscienza e libertà, gestisce la natura in ordine al suo
bene. Secondo le parole stesse del testo biblico che conferisce all’uomo un
«dominio» sulla natura; un dominio,
diremmo, non di tipo potestativo ma amministrativo. L’uso del preservativo – come
altri interventi analoghi – rientra in
questa gestione della natura da parte della persona: in particolare quando
si tratta, nell’unione sessuale, di comporre il momento amativo col momento
procreativo; dove è evidente che il momento amativo appartiene all’unione
amoroso-sessuale nella sua
interezza, mentre il momento procreativo concerne solo pochi casi quando, nella procreazione
responsabile, la coppia decide per un figlio. Il quale figlio è persona, soggetto di
dignità e diritto, di benessere, e secondo questa dignità e questo benessere, secondo il
livello storico dei bisogni e della cultura, dev’essere allevato e cresciuto.
Non certo nel più gran numero. Perciò alcuni teologi, come Bernard Häring, il maggiore moralista
del ‘900, ritengono che l’unità di momento amativo e procreativo, che la
tradizione esige, debba essere considerata non nel singolo atto, ma nella globalità
della procreazione responsabile. Ed è questo anche il parere della Commissione Teologica USA per il rinnovamento dell’etica
sessuale. Non possiamo non augurarci che il Vaticano, nelle sue decisioni,
ascolti il parere dei teologi, che sono parte eminente della
chiesa, anziché perseverare in una dottrina repressiva che risulta anche
inutile in quanto il popolo, nella sua luminosa intuizione, non la segue.
Lecce, gennaio 2011
Per il Movimento il Responsabile Prof Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro
interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce,
tel/fax 0832-314160
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