Gradisca. Voci da oltre muro



Gradisca. Voci da oltre muro

“Siamo scappati da un paese con una dittatura, siamo trattati peggio che
sotto la dittatura: pensavamo di essere in un paese democratico, un paese
dove puoi ragionare ma qui non c’è niente di quello che avevamo sentito e
saputo.”
Così racconta l’Italia un immigrato chiuso nel CIE di Gradisca,
intervistato il 26 novembre,  da un’attivista della “Tenda per la Pace e i
Diritti”. Nelle sue parole e in quelle di un altro recluso uno spaccato
della vita nelle gabbie, un limbo al quale un prigioniero dice di
preferire il carcere. Le foto che accompagnano le voci sono state scattate
all’interno del CIE. Basta un’occhiata ai tavoli imbullonati a terra, ai
graffiti, alle labbra cucite per sapere che questo è un lager, un lager
della democrazia.

Ascolta qui l’intervista:
http://senzafrontiere.noblogs.org/post/2010/12/04/gradisca-voci-da-oltre-muro/