Il Presidente deve salvare la dignità della Nazione. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sulla necessità che sia difesa la dignità della Nazione; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato. Gl'indirizzzi:
Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it  (d'obbligo nome, cognome, indirizzo)

Premier Silvio Berlusconi, segreteria.presidente at governo.it

Pres. Francesco Amirante, segreteria.amirante at cortecostituzionale.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente Giorgio Napolitano

al Primo Ministro Silvio Berlusconi

al Presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante

 

Il Presidente deve salvare la dignità della Nazione

 

Il Presidente della Repubblica, come Capo dello stato, che rappresenta la nazione nella sua unità e totalità, ha anche il compito di tutelarne la dignità, soprattutto quando essa venga violata da rappresentanti del parlamento e del governo

attraverso la manipolazione della legge;

attraverso comportamenti licenziosi o sconvenienti.

 

È quanto sta  avvenendo in questa legislatura.

C’è una continua manipolazione della legge in ordine al privato interesse del Primo Ministro;

per  sfuggire a processi giustamente intentati contro di lui  per reati comuni (c’è stato prima un Lodo Alfano, respinto dalla Corte Costituzionale; se ne prepara un secondo; si prepara una legge sul “legittimo impedimento”, sempre a questo scopo);

in favore  delle sue imprese del Primo Ministro (la recente leggina che ha consentito alle Edizioni Mondadori di non versare 350 milioni al fisco).

Il Presidente della Repubblica non può promulgare queste leggi inique.

 

C’è un Parlamento che non lavora, non prepara leggi, ma è succube del governo e del suo capo, e ne approva le leggi per lo più sotto fiducia, senza discussione.

 

C’è un Primo Ministro che si abbandona a comportamenti licenziosi o sconvenienti, con cosiddette escort (cioè meretrici, il caso D’Addario), con minorenni (i casi Letizia e Ruby), con feste in cui raduna intorno a sé decine di donne.

 

Comportamenti che nelle maggiori nazioni europee avrebbero significato subito le dimissioni (si veda il cancelliere Kohl, che tanto operò per la riunificazione tedesca, subito dimessosi all’accusa d’illecito finanziamento di partito). I reati comuni non vengono assolutamente tollerati.

In Italia, invece, tutto è tollerato, l’Italia compare come nazione corrotta, nazione licenziosa, indegna del consesso europeo.

 

Il Presidente ha il dovere di difendere la dignità della Nazione. E chi, se non lui?

Chiami a sé il Primo Ministro, lo metta davanti alle sue responsabilità, alla necessità di dimissionare dopo tutto ciò che è accaduto e accade.

Poiché ne ha il potere, sciolga un parlamento inetto e aduso all’ingiustizia.

Da questo pantano non si può uscire se non con decisioni forti e pienamente responsabili.

Lecce, il  2 novembre 2010

                                                                      Per il Movimento il Responsabile

                                                                               Prof Arrigo Colombo 

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia