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Torino. Presidio antileghista solidale con gli anarchici sotto processo
- Subject: Torino. Presidio antileghista solidale con gli anarchici sotto processo
- From: "Federazione Anarchica Torinese - FAI" <fat at inrete.it>
- Date: Mon, 11 Oct 2010 04:36:54 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Torino. Presidio antileghista solidale con gli anarchici sotto processo Giovedì 14 ottobre entra nel vivo il processo contro due anarchici. L’accusa? Diffamazione e minacce nei confronti di Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord e, per inciso, noto razzista e fascista non pentito. Martedì 12 ottobre presidio antileghista dalle 17,30 in via Po 16 Il 14 ottobre Borghezio sarà in aula per testimoniare: non facciamolo sentire solo! Appuntamento alle ore 11,30 Giovedì 14 ottobre Palagiustizia, corso Vittorio Emanuele 130 aula 82, ingresso 22, primo piano. Vale la pena fare un passo indietro. Era la vigilia del 25 aprile dello scorso anno: davanti alla sede della Lega apparve un fantoccio con la faccia di Borghezio appeso a testa in giù, come Mussolini a piazzale Loreto. Manifesti analoghi furono affissi in città. Un gesto simbolico per mostrare che il fascismo è al governo e in parlamento. Borghezio è uno dei volti del fascismo di oggi. Nel 1993 viene condannato ad una multa di 750.000 lire per aver picchiato un bambino marocchino. Nel 2000, a capo di un manipolo di camicie verdi, sull’intercity Torino Milano, fa partire una vera “pulizia etnica” contro un gruppo di ragazze nigeriane spruzzando i sedili e le malcapitate con il “flit”, il disinfettante. Il primo luglio dello stesso anno appicca il fuoco al ricovero di alcuni immigrati rumeni sotto un ponte. Per un pelo non ci scappa il morto. Dopo un’iniziale condanna a 8 mesi se la caverà in Cassazione con una multa. Lo scorso anno in Francia, ad un convegno dell’estrema destra, credendosi a microfoni spenti, Borghezio dava consigli ai suoi camerati per “non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una nuova forza regionalista, cattolica, eccetera … ma, dietro tutto ciò, siamo sempre gli stessi”. I fascisti sono al governo nel nostro paese. Stanno chiudendo ogni spazio al dissenso alla contestazione politica e sociale. Non si contano più le denunce, le inchieste, i rinvii a giudizio. Nel mirino chi resiste al razzismo, chi occupa case abbandonate, chi si oppone alla guerra e al militarismo. È in gioco quel che resta della libertà di dire e di fare. È in gioco sin la possibilità di criticare l’ordine costituito. È in gioco libertà di tutti. I nostri due compagni sono accusati aver detto e scritto che Borghezio è un fascista ed un razzista. Sono accusati di aver voluto ricordare, alla vigilia del 25 aprile, che la Lega Nord è il fascismo che torna. Oggi il fascismo colpisce ogni giorno. I CIE, centri per immigrati senza carte, sono i lager del nuovo secolo. Uomini e donne vi assaggiano processi lampo, soprusi, pestaggi, umiliazioni, stupri. Il diritto legale di vivere nel nostro paese è riservato solo a chi ha un contratto di lavoro, a chi accetta di lavorare come qui nessuno più era obbligato a fare. Oggi i migranti, con permesso o in nero, sono i nuovi schiavi di quest’Europa fatta di confini e filo spinato. Gente la cui vita vale poco o nulla. È scritto nelle leggi. Leggi razziste. Ogni giorno, ogni ora, qualcuno muore in mare, inghiottito dalle norme che impediscono la libera circolazione degli individui. Hanno detto di voler fermare “l’invasione”: hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero. Campi di concentramento e deportazioni non sono ricordo di un infame passato ma sono nelle nostre città, a pochi metri dai giardinetti dove giocano i nostri figli. Contro il razzismo di Stato non basta la testimonianza, non basta l’indignazione. Bisogna mettersi in mezzo: contrastare retate e deportazioni, rifiutare ronde e militari in strada, sostenere chi lotta nei CIE, chi sciopera contro la schiavitù legale, chi cerca di scavalcare i muri e buttare giù le barriere. Ribellarsi è giusto, l’indifferenza è complicità. L’Italia è in guerra. Come ai tempi di Mussolini. Quelli come Bossi, Maroni, Borghezio sono fatti della stessa pasta. E gli anarchici, oggi come allora, finiscono in tribunale Per info e contatti: Federazione Anarchica Torinese - FAI Corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì dalle 21 fai_to at inrete.it - 338 6594361
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