La pena di morte è contro i diritti fondamentali. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: La pena di morte è contro i diritti fondamentali. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Fri, 8 Oct 2010 22:20:10 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento per il Pres. Obama sull'illiceità
della pena di morte; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella
diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Gl'indirizzi:
Per il Pres. Obama andare sul sito www.whitehouse.gov, cliccare Contact us,
inserire i dati personali e il testo inglese (non gl'indirizzi in fondo,
inutili, e superano le 2500 parole-spazi); è l'unica via. Per il Vice Pres.
Biden andare su Vice President e, in basso, Contact us allo stesso modo. Per
Hillary Clinton andare su www.state.gov., Contact us, E-mail a
question, inserire allo stesso modo. Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce To the President of
the to the Vice President
Joe Biden to the Secretary of
State Hillary Rodham Clinton The
death penalty is against fundamental rights
These principles have been present in Western consciousness ever
since 1700,
and in 1786 the abolition of this
penalty began in the West and continued through the eighteenth and nineteenth
century. In 2007 the UN Assembly by a great majority decreed a moratorium on this
penalty. For the Movement the Chairman
Prof. Arrigo Colombo Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
(testo
italiano) La pena di morte
è contro i diritti fondamentali La
pena di morte continua ad essere
inflitta negli USA; ultimamente a Teresa Lewis, che tra l’altro aveva un
quoziente bassissimo d’intelligenza e, nel suo duplice delitto, era stata
succube del suo amante. Ma, a
parte questo, dev’essere chiaro a tutti che lo Stato non ha il diritto di uccidere il
cittadino; perché
il suo potere si genera da una cessione
di diritto del cittadino stesso, della sua persona, la quale è la prima e
originaria detentrice del diritto. Essa
cede solo una parte del suo diritto;
non può cederlo tutto perché altrimenti cesserebbe di essere
persona. Né può
cedere un diritto di vita e di morte che
non possiede. Questi principi
sono presenti alla coscienza occidentale fino dal ‘700, e nel 1786 inizia l’abolizione di questa pena in
Occidente; e continua lungo l’800 e il ‘900. E nel 2007 l’Assemblea dell’ONU ha
decretato a grande maggioranza una
moratoria su questa pena. Mantenendo la pena di morte gli USA commettono una violazione di
diritto, violazione dei diritti fondamentali della persona umana. Commettono
una trasgressione, un crimine; un omicidio. Mentre
si ritengono una democrazia avanzata e
pretendono alla leadership dell’umanità, rivelano la loro arretratezza in un punto fondamentale
del diritto. Giustificano
così l’arretratezza giuridica di molti altri stati, in particolare di quelli islamici. Non si può deplorare
la condanna di Sakineh Ashtiani, quando si uccide Teresa
Lewis. Il
Movimento chiede al Presidente Obama e alla sua amministrazione un deciso intervento per superare questa
abominevole arretratezza. |
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