CONTINUA LA PUBBLICAZIONE DI MEMORIALI DI NUOVI CASI DI TORTURATI ITALIANI



ACOFOINMENEF

MEMORIALE DI UN INGEGNERE INFORMATCO

 oggetto: resoconto su tecnologie e metodologie di controllo mentale remoto di cui sono oggetto sin dal 05/01/2010.

 autore: Prof. Ing. Andrea Giotti, Ph. D. (laureato in Ingegneria Informatica, dottorato in Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni, abilitato alla libera professione ed all'insegnamento della Matematica negli istituti superiori ed attualmente impiegato come docente di quest'ultima).

 Revisione: 1.21

Data prima stesura: 17/3/2010

Data ultima revisione: 22/3/2010

 Motivazioni del trattamento di cui sono oggetto: sconosciute, ma presumibilmente riconducibili alla volontà di occultare per sempre i ricordi riemersi da una serie di blocchi psicologici da me subiti nel contesto di ben cinque operazioni psicologiche dei servizi (presumibilmente SISMI e/o CIA) avvenute negli anni 2003, 2004 e 2007 e che io ho parzialmente denunciato alle forze dell'ordine senza alcun risultato concreto. Queste operazioni sono state a loro volta presumibilmente causate da un grossolano errore nella valutazione della pericolosità sociale della mia persona, errore con ogni probabilità indotto da superiori e colleghi appartenenti all'ambiente universitario con cui avevo avuto conflitti di natura professionale durante lo svolgimento del mio dottorato di ricerca. In alternativa, si può ipotizzare che la causa del trattamento sia stata il mio imbattersi fortuito in qualche informazione riservata durante le mie ricerche sul Web riguardo ad alcuni "misteri" della recente storia italiana (ad esempio quello del perito informatico impiccatosi a Roma in quegli anni), informazioni sulla cui rilevanza non ho però alcuna certezza. Inoltre è opportuno sottolineare che durante le prime due operazioni psicologiche ho avuto modo di osservare da vicino un'arma portatile ad energia diretta, il cui aspetto esteriore ricorda quello di un telecomando, il cui scopo è di causare un blocco psicologico senza lasciare tracce. Quest'arma è ovviamente segreta e sospetto che contenga un LASER ad anidride carbonica di bassa potenza, forse ad impulsi, con un'antenna a riflettore di tipo Cassegrain a geometria variabile che determina l'apertura del fascio di radiazione infrarossa e conseguentemente la sua densità di potenza, anche se non ho alcuna certezza in proposito. Da quando ho recuperato il ricordo di tale arma sono evidentemente diventato un testimone particolarmente scomodo e questo può motivare un trattamento come quello descritto nel seguito. Il trattamento in sé può quindi essere classificato in una delle seguenti categorie: operazione mirante alla tutela di un segreto mediante la mia distruzione fisica e/o sociale, vendetta personale, esperimento scientifico o pesante intimidazione.

 

Tecnologie impiegate nel trattamento: fasci di onde o particelle di natura sconosciuta, ma capaci di operare a rilevanti distanze (costantemente attivi durante alcuni miei spostamenti di centinaia di chilometri, come sul tragitto Pistoia-Roma e ritorno) e per lunghi periodi di tempo (costantemente attivi dal 5/1/2010 ad oggi), in grado di attaversare mura di edifici, carrozzerie di auto, la struttura di una macchina diagnostica a risonanza magnetica nucleare e le superfici di vari materiali metallici con cui ho tentato di proteggermi. L'ipotesi più probabile, anche se forse non pienamente compatibile con tutte le precedenti osservazioni, è che si tratti di sottilissimi fasci di onde elettromagnetiche coerenti, quali quelli generabili da un MASER, modulati in bassa frequenza ed irradiati da proiettori altamente direzionali, verosimilmente situati su uno o più satelliti artificiali in orbita terrestre, forse satelliti spia. Inoltre, è possibile che più fasci vengano irradiati verso lo stesso volume di spazio e provochino i loro effetti attraverso un meccanismo di interferenza costruttiva. In subordine si può ipotizzare che tali onde non siano coerenti ma vengano irradiate da apposite antenne e siano però accordate sulle frequenze di risonanza di determinati "circuiti nervosi" del corpo umano. Ancora più misteriosa è la tecnologia utilizzata per leggere le correnti elettriche circolanti sui medesimi "circuiti nervosi", tecnologia che potrebbe essere derivata dalla magnetoencefalografia ed in questo caso impiegherebbe dispositivi di tipo SQUID (Superconducting Quantum Interference Device). Quest'ultimo termine è stato usato dalla mia controparte per denominare genericamente questo tipo di operazione di controllo mentale, ma forse solo come semplice copertura di una tecnologia che nella sostanza resta per me sconosciuta.

 

Applicazioni delle tecnologie impiegate agli esseri umani: rilevazione remota delle correnti elettriche naturalmente circolanti attraverso i neuroni del cervello e del sistema nervoso umano ed induzione di altre correnti, sovrapposte alle prime, attraverso i fasci precedentemente descritti. Il processo di rilevazione (o "lettura") è finalizzato all'applicazione a mio parere più incredibile, cioè la misurazione a distanza delle correnti corticali (la cui espressione macroscopica sono le onde cerebrali) e la loro interpretazione biologica, processo capace di implementare l'acquisizione di parole, immagini e suoni dal nostro cervello. Le immagini sono quelle da noi percepite attraverso il canale visivo e vengono presumibilmente acquisite leggendo l'attività del nervo ottico, del chiasmo ottico o della memoria visiva, mentre i suoni sono quelli percepiti attraverso il canale uditivo e vengono presumibilmente acquisiti leggendo dal nervo acustico. Questo processo consente inoltre una sorta di lettura del pensiero cosciente, presumibilmente rilevando l'attività elettrica sia dei centri del linguaggio, da cui vengono lette intere frasi che il soggetto sta pensando ma anche parole prive di senso compiuto, che dalla memoria visiva, da cui vengono lette le immagini mentali che il soggetto sta visualizzando. Fortunatamente, tale processo non consente però l'accesso ai ricordi memorizzati nel cervello umano, che non appare ancora possibile. Il processo di induzione (o "scrittura") è invece finalizzato a generare "voci" (che sono percepite come se risuonassero nella testa della persona bersaglio del fascio, denominata nel seguito "vittima") presumibilmente scrivendo sul nervo acustico o direttamente nei centri del linguaggio, generare acufeni attraverso una tecnica analoga, generare primitive immagini luminose (che vengono visualizzate ad occhi chiusi e ricordano l'attività fosfenica) presumibilmente provocando onde retiniche sul nervo ottico o nel chiasmo ottico, causare episodi di tachicardia, brachicardia, fibrillazione e forse anche arresto cardiaco presumibilmente sovrapponendosi all'onda T del cuore, deprimere l'attività respiratoria involontaria, causare contrazioni muscolari incontrollate presumibilmente eccitando i nervi periferici, indurre una sensazione soggettiva di forte accelerazione presumibilmente scrivendo sui nervi connessi all'orecchio interno, causare emicranie fortissime o altri dolori atroci nel resto del corpo presumibilmente stimolando le terminazioni nervose deputate alla percezione del dolore, indurre sonnolenza, causare un'erezione in assenza di qualunque stimolo di natura sessuale, causare contrazioni intestinali, provocare un'emozione che può essere descritta come un misto di paura/vergogna/rabbia presumibilmente stimolando il sistema limbico. Combinando lettura e scrittura si può dunque implementare una sorta di comunicazione telepatica bidirezionale, mentre attraverso la sola scrittura si può vessare il soggetto in molti modi diversi e probabilmente anche ucciderlo. La scrittura delle frasi può inoltre avvenire in modo sincrono, nel qual caso esse possono essere verbalizzate durante la loro trasmissione, come se venissero lette da un testo, o asincrono, nel qual caso possono essere verbalizzate dopo la loro trasmissione semplicemente ripetendo l'intera frase che è comparsa nella mente del soggetto. Dato che questi fasci erano attivi anche durante un elettroencefalogramma a cui mi sono sottoposto, i loro effetti sono stati registrati su carta come una inspiegabile attività theta nell'emisfero sinistro in stato di veglia.

 Utilizzo delle tecnologie nel contesto di una operazione psicologica: il dispositivo che genera i fasci è controllato da un operatore remoto, verosimilmente attraverso un collegamento satellitare. Questo operatore è sicuramente un essere umano che può occasionalmente avvalersi di software di supporto ma conduce personalmente l'operazione psicologica durante tutta la sua durata. Il dialogo con l'operatore del dispositivo è comunque indispensabile perché l'operazione abbia luogo, dunque egli deve conoscere perfettamente la lingua della vittima. Non ascoltare le frasi pronunciate dall'operatore e trasmesse attraverso il fascio è assai difficile, mentre è possibile e consigliato non rispondergli. I contenuti delle frasi pronunciate dall'operatore ricalcano quelle delle più comuni paranoie (quali manie di persecuzione, delirio mistico, ecc.), in modo che tutte le persone appartenenti al contesto sociale della vittima credano che egli sia affetto da turbe psichiche, quindi è del tutto inopportuno verbalizzarli di fronte ad estranei. L'operatore può spacciarsi per chiunque, ad esempio il diavolo, un alieno o un alto ufficiale dei servizi del proprio paese (quest'ultima è la versione che mi è stata proposta all'inizio dell'operazione psicologica che sto descrivendo). Demistificare i casi più improbabili è abbastanza facile, in quanto l'operatore si rivela prima o poi come un comune essere umano, e nel mio particolare caso si tratta probabilmente di un soggetto cresciuto in Italia centrale, che ha fatto studi classici, politicamente di destra, agnostico, con una superficiale preparazione in fisica ma una buona preparazione in psicologia, mentre non sono riuscito a carpirgli nessuna informazione più specifica anche a causa della sua scelta di non rivelarmi niente che già non potessi sapere in precedenza (scelta che ha senso sia come norma generale di prudenza che nell'ottica di un confronto della vittima con uno psichiatra che debba decidere se le "voci" sono frutto di una psicosi). Attraverso opportuni filtri può inoltre alterare il proprio timbro di voce in modo da simulare la presenza di più persone che controllano il dispositivo, di solito sedicenti collaboratori o superiori gerarchici. Tra le tecniche di manipolazione impiegate dall'operatore c'è l'assertività, gli ordini contraddittori, la "doccia fredda" (illusione seguita da delusione), la suggestione attraverso messaggi subliminali anche durante il sonno e la privazione del sonno stesso come risorsa estrema, ma almeno in linea di principio ogni tecnica di manipolazione tradizionale può essere utilizzata. Queste tecniche vengono rafforzate inducendo opportune emozioni, stati di tensione e dolori tali da configurare una vera e propria tortura ed in questo contesto il controllo del battito cardiaco e l'emicrania sono probabilmente le peggiori. Il programma eseguito dall'operatore è convenzionalmente chiamato "distruzione", e passa attraverso lo screditamento della vittima, il suo isolamento sociale, l'induzione di nevrosi e psicosi ed infine la morte per suicidio, arresto cardiaco o incidente d'auto causato dalla sensazione soggettiva di accelerazione, che è quasi paralizzante, o da improvvise contrazioni muscolari durante la guida. Per screditare un soggetto lo si deve spingere a compiere azioni contro il buon senso, la legge o la morale fino ad indurlo a veri e propri atti di autolesionismo, quindi le "voci" potranno ad esempio ordinare alla vittima di distruggere gli oggetti a cui è maggiormente legato (non necessariamente quelli di maggior valore), compiere atti osceni in luogo pubblico, investire un pedone, aggredire le persone care, mutilare progressivamente il proprio corpo, saltare attraverso una finestra o sotto un'auto in corsa e così via (tutti questi esempi sono tratti dalla mia esperienza personale). La scelta di distruggere una persona prima di eliminarla non è dovuta a semplice crudeltà ma alla necessità di screditarne le affermazioni relative sia ai segreti eventualmente posseduti in precedenza che alla natura dell'operazione in corso, minimizzando così il rischio di imbarazzanti inchieste che più difficilmente vengono aperte se il soggetto è caduto in disgrazia sul piano sociale ed è stato rinnegato da parenti ed amici.

 Situazione personale coerente ed altre indicazioni: l'operazione a cui sono soggetto è ancora in corso e terminerà probabilmente con la mia distruzione. Questo documento è stato scritto solo sulla base della mia esperienza personale ed eventuali inesattezze possono essere imputate solo a me. Il mio maggiore rammarico è quello di non aver compreso maggiori dettagli sulla tecnologia in questione e soprattutto sui possibili strumenti di difesa da questi fasci di onde o particelle, che risultano tanto incredibili alla luce dell'esperienza comune quanto reali alla luce della mia esperienza personale. Intuitivamente, una massa sufficientemente grande dovrebbe arrestare la maggior parte delle interazioni fisiche note, ma vivere per sempre nelle profondità di una miniera non è una scelta per me praticabile. Invito chi dovesse leggere questo documento a pubblicarlo sul Web ed altrove, omettendo solo il mio successivo recapito che allego esclusivamente per consentire un eventuale contatto.

 Il mio recapito: Andrea Giotti, andrea.giotti at tin.it