Da: Arrigo Colombo <arribo at libero.it>
Oggetto: La dannazione all'inferno non può essere sostenuta. Documento da inviare e diffondere se condiviso
A: Undisclosed-Recipient at yahoo.com
Data: Sabato 5 giugno 2010, 01:22
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sulla falsa credenza nell'inferno; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato. Gl'indirizzi:
Card. Angelo Bagnasco, sicei at chiesacattolica.it
Card. Angelo Scola, postmaster at patriarcato.venezia.it
Card. Dionigi Tettamanzi, info at diocesi.milano.it
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza
Lecce
Al Romano Pontefice Benedetto XVI
al Card. Tarcisio Bertone
al Card. Angelo Bagnasco
ai Card. Angelo Scola e Dionigi Tettamanzi
La dannazione all’inferno non può essere sostenuta
Nei giorni scorsi il prelato Charles Scicluna, Provveditore di giustizia nella Congregazione per la dottrina della fede, è intervenuto affermando la dannazione e le pene più terribili dell’inferno per i pedofili.
A parte la gravità del crimine di pedofilia, l’affermazione di una dannazione eterna dell’uomo nell’inferno e nel suo fuoco più o meno simbolico, non è più sostenibile di fronte ad una coscienza scevra, non succube di una tradizione repressiva e crudele.
Oggi gli studiosi riconoscono che la dottrina dell’inferno non è autenticamente evangelica ma proviene dalla tradizione apocalittica, e dall’apocalittica è penetrata nella coscienza ebraica e nella primitiva coscienza cristiana in cui si formano gli stessi testi evangelici.
Che anzi essa contrasta profondamente con l’annunzio evangelico del Dio amore, del Padre infinitamente amoroso, infinitamente misericordioso, che di un amore infinito ama tutti i suoi piccoli figli, gli uomini; come conferma anche, in modo plastico, la parabola del figlio prodigo.
Amore infinito in cui perde consistenza ogni male o crimine umano perché non v’è proporzione tra infinito e finito; tra il finito del crimine umano e l’infinito amore di Dio.
L’idea di una dannazione eterna è la più orrenda che sia apparsa e sia stata sostenuta in una tradizione profondamente repressiva – quella di una gerarchia ecclesiastica che ha dominato l’età imperiale romana e il Medioevo, e si è definitivamente imposta. Profondamente inumana, e ancor più profondamente avversa all’annunzio amoroso del Cristo.
Anche la coscienza popolare oggi sempre più la rifiuta: secondo le statistiche il 60% dei credenti rifiuta l’inferno. Ed è la saggezza del popolo di Dio.
Lecce, il giugno 2010
Per il Movimento il Responsabile
Prof. Arrigo Colombo
Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160