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Torino. Il silenzio dei bugiardi
- Subject: Torino. Il silenzio dei bugiardi
- From: "Federazione Anarchica Torinese - FAI" <fat at inrete.it>
- Date: Sun, 23 May 2010 20:02:16 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Torino. Il silenzio dei bugiardi Sabato 22 maggio. Non che sia capitato nulla di speciale per carità. A parte che via Roma, causa il grande afflusso di gente alla “festa della bugia”, è stata chiusa al traffico da polizia e vigili che non riuscivano più a contenere sui marciapiedi i partecipanti. Qui trovate qualche foto della giornata: http://piemonte.indymedia.org/article/8874 Forse una nota l’avrebbe meritata la consegna del premio Nebula per il miglior racconto di fantascienza del 2010 al noto giornalista subalpino Massimo Numa. In fondo è la prima volta che il prestigioso riconoscimento dell’American Science Fiction Writers Association viene attribuito ad un italiano e, sia pure d’adozione, torinese. Se a questo si aggiunge la cottura e distribuzione gratuita di bugie fatte in casa da una squadra di pinocchi con tanto di naso e cappello, il numero speciale della Sbusiarda, realizzato dalla Rete No Sindone, andato a ruba, la Samba Band scatenata e, ducis in fundo, il grande ritorno a Torino della papessa, c’erano tutti gli ingredienti per una fitta cronaca. Ne avranno notizia solo quelli che seguono i media alternativi e… i coreani. La TV coreana, ha ripreso l’intera giornata, dando ampio spazio all’iniziativa promossa da Torino Squatter e fatta propria anche dalla Rete No Sindone, che ha così festeggiato la fine dell’invasione clericale. Se non lo sapete l’avrete comunque capito, i quotidiani cittadini non hanno scritto una parola. La manifestazione di ieri di fronte alle vetrine de “La Stampa” in via Roma dava fastidio, molto fastidio. Le voci libere, quelle che raccontano di una Torino che resiste agli sgomberi, che non gradisce che una montagna di soldi pubblici siano stati spesi per la mostra/mercato della chiesa cattolica, non devono trovare spazio. Nessuno deve parlare di libertà, nessuno deve gettare ombra sul mega show organizzato dalla banda Ratzinger, per recuperare consensi dopo l’incresciosa fuga di notizie sulla pedofilia dilagante tra i preti. Sapremo dai dati sulle iscrizioni alle scuole cattoliche – generosamente finanziate dallo Stato - se ci sono riusciti. Il loro silenzio, il silenzio dei bugiardi, beccati a leccarsi le dita sporche di marmellata non cancella una bella giornata nel centro cittadino. Via Roma che viene invasa da tanta gente che si prende tutta la strada, trasformando il presidio di fronte alla Stampa, in un vero happening, con i passanti del sabato che scendono a loro volta in mezzo alle carreggiate, partecipando alla festa. Facciamo un passo indietro. Venerdì scorso due ragazzi, colpevoli di aver appeso uno striscione con la scritta “liberi tutti” in un giardino pubblico, sono stati arrestati. Erano nella zona rossa non ufficiale ma reale della città. Una zona rossa che delimita l’area limitrofa al duomo, colonizzata per quasi due mesi dai cattolici che vi hanno esposto un lenzuolo. Sacro, dicono loro. Certo sacra era la consegna affidata a poliziotti e carabinieri che nessuna voce critica dovesse penetrare il recinto del centro cittadino, ben oltre la zona del duomo. Men che meno si doveva sentire la voce di chi solidarizza con i sette compagni privati della libertà per aver resistito alle cariche seguite ad uno dei tanti sgomberi dell’inverno appena trascorso. Massimo Numa, vero talento fantascientifico confinato tra le aride colonne della cronaca, narrerà l’episodio su “La Stampa” come guerriglia urbana e assalto ai pellegrini, guadagnandosi così il premio Nebula per la straordinaria capacità di evocare e descrivere universi paralleli. Per l’innata modestia che lo contraddistingue, Numa, non è intervenuto di persona alla cerimonia di consegna del Nebula sabato 22 in via Roma. L’incaricato dell’ASFWA, magnificamente coadiuvato dalla papessa, ha consegnato il premio – una pergamena e un robocop a pile – al consulente editoriale del noto cronista, la Questura di Torino. I funzionari dopo alcuni momenti di titubanza, hanno preso in consegna il premio tra i plausi della piccola folla raccoltasi intorno. Gli uomini dell’antisommossa hanno garantito il servizio d’ordine schierandosi di fronte all’ingresso de “La Stampa”. Tra i tanti striscioni esposti in strada, oltre agli ormai classici “Calabresi Busiard”, “Chi vuole dio se lo preghi e se lo paghi”, “Scherza con i santi e lascia stare gli infanti”, è ricomparso “Mauro e Calabresi, delinquenti quotidiani”, che un mese fa la polizia aveva cercato senza successo di sequestrare. La manifestazione è andata avanti sino alle 18,30. In tanti si affollavano alla friggitoria da strada dove i pinocchi distribuivano le bugie. La gente, per una volta se le è mangiate, invece di bersele dalla “Stampa”. La busiarda - bugiarda, dicono da sempre sotto la Mole. Nonostante le censure, le falsità diffuse ad arte, il fragoroso silenzio alternato al baccano indecente della calunnia, c’è e sa farsi sentire un’altra Torino. Laica, anticlericale, libera. Per info e contatti: Federazione Anarchica – Torino corso Palermo 46 – ogni giovedì dalle 21 338 6594361 - fai_to at inrete.it
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