Torino. Zona libera No Ratzinger. Cronaca e foto



Torino. Zona libera No Ratzinger. Cronaca e foto

Torino, martedì 13 aprile. Punto info anticlericale davanti a Palazzo
Nuovo, con volantini, libri e tanta voglia e dar voce alla Torino senza
religione, nascosta dalla mostruosa offensiva mediatica che ha
accompagnato questi primi giorni di mostra del lenzuolo savoiardo.
“Chi vuole dio se lo preghi e se lo paghi” era scritto sullo striscione
appeso alla balconata. “Zona libera. No Ratzinger” campeggiava sul muro di
fronte. Una boccata di libertà di fronte alla prepotenza della chiesa
cattolica che, proprio in questi giorni, per far fronte al dilagare dello
scandalo dei preti pedofili, non ha trovato di meglio che attaccare gli
omosessuali.

A quest’indirizzo alcune foto e il volantino diffuso per l’occasione:
http://piemonte.indymedia.org/article/8360

Prossimo appuntamento:
Venerdì 16 aprile
conferenza di Roberto Prato
“L’eresia e la rivolta”
Alle 21 in corso Palermo 46.
Un’occasione per parlare di eretici e ribelli, gente la cui memoria,
dannata per i potenti, continua a vivere nel ricordo e nelle lotte degli
sfruttati e degli oppressi.

Ecco il volantino diffuso in piazza:

No sindone
Chi vuole dio se lo preghi e se lo paghi!

Il centro di Torino è sotto assedio. Ancora una volta. Poliziotti,
carabinieri e militari ad ogni angolo, piazza Castello paralizzata, i
giardini (ir)reali privatizzati da pellegrini. È l’ennesima kermesse del
circo Chiamparino, l’ultimo spettacolo totale della Torino “always on the
move”. I preti mettono in mostra la Sindone, il comune offre piazze e
supporto logistico, il governo presta gratuitamente le sue guardie.

Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese
laico. I preti avrebbero organizzato la loro mostra da soli, scucendo di
tasca propria. Raccattare i soldi non dovrebbe essere un problema per chi
aspetta due milioni di pellegrini. O la fede non arriva sino al
portafoglio?

Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese
laico. I soldi risparmiati dal governo e dal comune sarebbero stati spesi
per le scuole per i vostri figli, per gli ospedali, il trasporto pubblico.
O magari per fare corsi sull’uso dei contraccettivi e sulla prevenzione
delle malattie sessualmente trasmesse.

Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese
laico. Senza insegnanti di religione cattolica, pagati con i soldi di
tutti, che entrano liberamente nelle scuole pubbliche ad indottrinare
bambini e ragazzi. Un paese dove a scuola insegnino la libertà. Di credere
o di non credere alle religioni.

Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese
laico. Il corteo del Primo Maggio a Torino non sarebbe deviato per lo show
del boss di un’organizzazione privata, il papa che arriva in città il 2
maggio. Un uomo che non esita a fare propaganda sessista e
discriminatoria, un uomo che ha detto e scritto che le persone omosessuali
sono “cattive”. Un uomo che nega la libertà delle donne di scegliere
liberamente la maternità, che è complice attivo del genocidio per AIDS che
sta falcidiando l’Africa. Un uomo che nega ai morenti la libertà di
lasciare dignitosamente la vita.
Un uomo che, se potesse, erigerebbe ancora i roghi per streghe, eretici e
omosessuali.
Un uomo che in nome della “vita” fa propaganda di morte.
Ratzinger nel catechismo ha scritto che la chiesa cattolica approva la
pena di morte. Benedetto XVI, come tutti i papi moderni, predica contro le
guerre, tranne quelle “giuste e sante”, tuona contro le dittature, tranne
quelle “amiche”. D’altra parte i cappellani hanno sempre seguito gli
eserciti, benedetto le bandiere e i plotoni di esecuzione.

Provate, per un breve momento, ad immaginare… di vivere in un mondo laico.
Una qualunque organizzazione educativa, che coprisse le violenze
sistematiche verso i bambini che le sono affidati da parte di
numerosissimi suoi aderenti, verrebbe messa al bando, messa in condizione
di non nuocere ulteriormente.

Ma il nostro è un paese in ginocchio.
Intendiamoci. Noi rispettiamo anche se non capiamo chi si inginocchia
liberamente, chi accetta una dottrina che nega la libertà degli individui,
che impone una morale gerarchica ed oppressiva.
Ma ai preti e a ai politici amici loro tutto questo non basta, perché la
loro “verità” deve essere imposta a tutti e a tutte. Ecco quindi le leggi
che regolamentano la scelta di essere o meno madri, quelle che
discriminano gli omossessuali, quelle che impongono l’immagine orrenda di
un uomo torturato a morte su una croce in tutte le aule dove entrano ogni
giorno bambini e ragazzi.
Un corpo straziato non è osceno, i corpi vivi di ognuno di noi vanno
nascosti come fossero indegni e vergognosi. Indegna e vergognosa è la
pretesa di imporre a tutti le scelte di qualcuno.

Per fortuna sono sempre più quelli che non ci stanno, che non chinano la
testa, che lottano per la dignità di tutti.
In questo mese a mezzo di kermesse clericale le voci e i corpi negati dei
senza religione, dei senza dio si leveranno forti, irridenti e senza
paura. Perché quella dell’autonomia degli uomini e delle donne è una
storia che ha ormai solide radici.
Il 2 maggio la Rete No Sindone libererà una piazza nel centro di Torino,
riempiendola di musica, teatro, interventi. Sarà l’altra Torino. Libera e
anticlericale.

Federazione Anarchica – Torino
Corso Palermo 46
Ogni giovedì dalle 21
338 6594361 – fai_to at inrete.it