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Torino. Zona libera No Ratzinger. Cronaca e foto
- Subject: Torino. Zona libera No Ratzinger. Cronaca e foto
- From: "Federazione Anarchica Torinese - FAI" <fat at inrete.it>
- Date: Wed, 14 Apr 2010 17:08:45 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Torino. Zona libera No Ratzinger. Cronaca e foto Torino, martedì 13 aprile. Punto info anticlericale davanti a Palazzo Nuovo, con volantini, libri e tanta voglia e dar voce alla Torino senza religione, nascosta dalla mostruosa offensiva mediatica che ha accompagnato questi primi giorni di mostra del lenzuolo savoiardo. “Chi vuole dio se lo preghi e se lo paghi” era scritto sullo striscione appeso alla balconata. “Zona libera. No Ratzinger” campeggiava sul muro di fronte. Una boccata di libertà di fronte alla prepotenza della chiesa cattolica che, proprio in questi giorni, per far fronte al dilagare dello scandalo dei preti pedofili, non ha trovato di meglio che attaccare gli omosessuali. A quest’indirizzo alcune foto e il volantino diffuso per l’occasione: http://piemonte.indymedia.org/article/8360 Prossimo appuntamento: Venerdì 16 aprile conferenza di Roberto Prato “L’eresia e la rivolta” Alle 21 in corso Palermo 46. Un’occasione per parlare di eretici e ribelli, gente la cui memoria, dannata per i potenti, continua a vivere nel ricordo e nelle lotte degli sfruttati e degli oppressi. Ecco il volantino diffuso in piazza: No sindone Chi vuole dio se lo preghi e se lo paghi! Il centro di Torino è sotto assedio. Ancora una volta. Poliziotti, carabinieri e militari ad ogni angolo, piazza Castello paralizzata, i giardini (ir)reali privatizzati da pellegrini. È l’ennesima kermesse del circo Chiamparino, l’ultimo spettacolo totale della Torino “always on the move”. I preti mettono in mostra la Sindone, il comune offre piazze e supporto logistico, il governo presta gratuitamente le sue guardie. Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese laico. I preti avrebbero organizzato la loro mostra da soli, scucendo di tasca propria. Raccattare i soldi non dovrebbe essere un problema per chi aspetta due milioni di pellegrini. O la fede non arriva sino al portafoglio? Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese laico. I soldi risparmiati dal governo e dal comune sarebbero stati spesi per le scuole per i vostri figli, per gli ospedali, il trasporto pubblico. O magari per fare corsi sull’uso dei contraccettivi e sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese laico. Senza insegnanti di religione cattolica, pagati con i soldi di tutti, che entrano liberamente nelle scuole pubbliche ad indottrinare bambini e ragazzi. Un paese dove a scuola insegnino la libertà. Di credere o di non credere alle religioni. Provate, per un breve momento, ad immaginare… che l’Italia sia un paese laico. Il corteo del Primo Maggio a Torino non sarebbe deviato per lo show del boss di un’organizzazione privata, il papa che arriva in città il 2 maggio. Un uomo che non esita a fare propaganda sessista e discriminatoria, un uomo che ha detto e scritto che le persone omosessuali sono “cattive”. Un uomo che nega la libertà delle donne di scegliere liberamente la maternità, che è complice attivo del genocidio per AIDS che sta falcidiando l’Africa. Un uomo che nega ai morenti la libertà di lasciare dignitosamente la vita. Un uomo che, se potesse, erigerebbe ancora i roghi per streghe, eretici e omosessuali. Un uomo che in nome della “vita” fa propaganda di morte. Ratzinger nel catechismo ha scritto che la chiesa cattolica approva la pena di morte. Benedetto XVI, come tutti i papi moderni, predica contro le guerre, tranne quelle “giuste e sante”, tuona contro le dittature, tranne quelle “amiche”. D’altra parte i cappellani hanno sempre seguito gli eserciti, benedetto le bandiere e i plotoni di esecuzione. Provate, per un breve momento, ad immaginare… di vivere in un mondo laico. Una qualunque organizzazione educativa, che coprisse le violenze sistematiche verso i bambini che le sono affidati da parte di numerosissimi suoi aderenti, verrebbe messa al bando, messa in condizione di non nuocere ulteriormente. Ma il nostro è un paese in ginocchio. Intendiamoci. Noi rispettiamo anche se non capiamo chi si inginocchia liberamente, chi accetta una dottrina che nega la libertà degli individui, che impone una morale gerarchica ed oppressiva. Ma ai preti e a ai politici amici loro tutto questo non basta, perché la loro “verità” deve essere imposta a tutti e a tutte. Ecco quindi le leggi che regolamentano la scelta di essere o meno madri, quelle che discriminano gli omossessuali, quelle che impongono l’immagine orrenda di un uomo torturato a morte su una croce in tutte le aule dove entrano ogni giorno bambini e ragazzi. Un corpo straziato non è osceno, i corpi vivi di ognuno di noi vanno nascosti come fossero indegni e vergognosi. Indegna e vergognosa è la pretesa di imporre a tutti le scelte di qualcuno. Per fortuna sono sempre più quelli che non ci stanno, che non chinano la testa, che lottano per la dignità di tutti. In questo mese a mezzo di kermesse clericale le voci e i corpi negati dei senza religione, dei senza dio si leveranno forti, irridenti e senza paura. Perché quella dell’autonomia degli uomini e delle donne è una storia che ha ormai solide radici. Il 2 maggio la Rete No Sindone libererà una piazza nel centro di Torino, riempiendola di musica, teatro, interventi. Sarà l’altra Torino. Libera e anticlericale. Federazione Anarchica – Torino Corso Palermo 46 Ogni giovedì dalle 21 338 6594361 – fai_to at inrete.it
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