Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso




Cara Elisabetta, vorrei sapere in che il documento è offensivo. E verso chi? le altre religioni? i musulmani? ma sono una piccola minoranza e devono rispetto alla società in cui si sono immessi. I non credenti? ma in che il crocifisso li offende? l'immagine di un uomo che sacrifica se stesso per il bene di tutti. E poi la tolleranza reciproca è indispensabile. In ogni caso il discorso su stato e società civile è fondamentale, e inevitabile.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 
 
----- Original Message -----
From: Elisabetta
Sent: Monday, February 01, 2010 2:15 PM
Subject: Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso

Per me è offensivo
( e non puoi stabilire tu, a priori, che per me non lo sia) 


Da: Arrigo Colombo <arribo at libero.it>
A: Undisclosed-Recipient at yahoo.com
Inviato: Lun 1 febbraio 2010, 13:58:48
Oggetto: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso

Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sul crocifisso nei pubblici uffici; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato. Gl'indirizzi:

Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it (Nome, Cognome, Indirizzo sono d'obbligo, altrimenti cestinato); 

Pres. Francesco Amirante, segreteria.amirante at cortecostituzionale.it

Vice Presidente Nicola Mancino, segvpres at cosmag.it

Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente del CSM Giorgio Napolitano

al Vicepresidente Nicola Mancino

al Presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante

al Segr. del  PD Pier Luigi Bersani

 

Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato

 

La presenza del Crocifisso nelle scuole e nei pubblici uffici, in particolare nei tribunali, è stata negli ultimi anni oggetto di contestazione. Nel 2003 il ricorso di Adel Smith; nel novembre scorso l’intervento della Corte di Strasburgo; nei giorni scorsi il rifiuto del giudice Luigi Tosti.

Si è detto che era contro la libertà di religione, offensiva dei non credenti, contraria alla laicità dello Stato.

 

Il Movimento ritiene opportuno fare alcune considerazioni.

Lo Stato è laico in quanto il suo potere si costituisce per una cessione di potere dei cittadini, non per un potere divino trasmessogli attraverso la Chiesa; come la Chiesa stessa pretese per buona parte del secondo millennio dell’era volgare (si vedano i testi di Gregorio VII, Innocenzo III, Bonifacio VIII). Un potere, dunque, che non ha radici religiose ma è autonomo, e altro da ogni potere religioso.

 

Lo Stato è però l’espressione di una società civile, con la sua storia, la sua tradizione, la sua fede.

Così la società italiana è una società cristiano-cattolica, con frange di altre confessioni e religioni,

e con uno strato agnostico o ateo. Perciò è una società cristiana nella sua stragrande maggioranza, anche se la pratica rituale è più bassa, e le decisioni della gerarchia sono talora contestate; in base alla libertà di coscienza.

 

Perciò lo Stato italiano riconosce come giorno di riposo e di festa la domenica. Perciò riconosce le grandi feste cristiane a cominciare dal Natale e dalla Pasqua. Perciò riconosce alla Chiesa un contributo economico. E la presenza del Crocifisso si colloca in questo contesto espressivo di una società cristiana, mentre costituisce una presenza di  grande valore umano, che parla del ruolo e della potenza redentrice del sacrificio.

 

Non contrasta la laicità dello Stato, il quale esprime e deve esprimere quella società; né è offensiva di altre religioni e confessioni minoritarie o marginali; che anzi il loro spirito dovrebbe portarle a condividere in qualche misura la religiosità cristiana e le sue forme. Né offende gli spiriti agnostici ed atei che sono piuttosto tenuti al rispetto della religiosità altrui; come il religioso al rispetto della coscienza atea. Nel moderno spirito di tolleranza e di universale fraternità umana.

Lecce, gennaio 2010

                                                                per il Movimento il Responsabile

                                                                        Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

 

 

 

 

                                                                                                                                                            &nb sp;                                                                                                                                                                &nbs p;                                                                             

 

 
     

    




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