Nessuna guerra è giusta. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Nessuna guerra è giusta. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Wed, 23 Dec 2009 01:08:11 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sul discorso di Obama al
conferimento del Premio Nobel; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e
nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Gl'indirizzi:
Per la Casa Bianca andare sul sito www.whitehouse.gov, cliccare Contact us;
inserire i dati personali e il testo inglese; è l'unica via. Per
Hillary Clinton andare su www.state.gov., cliccare Contact us,
inserire allo stesso modo.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce To the President of
the to the Vice President Joe Biden to the Secretary of State Hillary Rodham Clinton
President Obama, in its speech in occasion of the bestowal of the
Nobel Prize, has spoken about “just”
war, “necessary” war, “right to use the force”. These expressions cannot be
accepted. At the point in which ethical conscience of humanity, its
understanding of the human evil is matured, the war, the human slaughter, man
against man, people against people, the intentional, scientifically and
technologically organized slaughter is a so atrocious fact that cannot ever be lawful.
There is no just
war,
never, not even a war of liberation from an unjust aggressor or from an unjust
dominion can be lawful. As says the
Treaty of the UN, than the In the wars triggered against those which Pres. Obama too calls
“rogue states” – resuming a bad _expression_ of his predecessor Bush, sadly famous
- the USA have committed heavy
crimes: they have violated the pact
of the UN, the planetary community of all peoples; they have intentionally
supplanted the UN and the
possibility of pacific actions; they have violated the
autonomy of sovereign states, adducing liberation reasons but performing an
arbitrary and unjust act, which can rouse the disorder in the world;
they have carried in these
states a slaughter that lasts since some years and in which hundred of
thousands persons are perished. It has to be clear that democracy cannot be exported because it
demands a maturation of the popular conscience; and because in any case it must
be born from an autonomous decision of the people. President Obama introduces the
This is false because
with these wars they have deeply destabilized the world-wide
equilibrium; with the missile defense they have poked the hegemonic tendency of
with their nuclear armaments they have encouraged the proliferation, as the states
find unjust the privilege of the Club of nuclear weapon. President Obama asserts that the wars will not end during our age:
a defeatist affirmation, a perspective
that reveals a no will of peace, and
that discourages and depresses the humanity. On the contrary the there will be
nevermore wars. He must operate for an
amendment to the Constitution in
which the Only thus President Obama will be the President of peace for whom all have
waited and hoped. Lecce,
12-14-2009 for the Movement the Chairman
Prof. Arrigo Colombo Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160 E-mail arribo at libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia (testo
italiano) Nessuna guerra è giusta Il Presidente Obama, nel suo discorso in occasione del conferimento del premio Nobel, ha parlato di guerra “giusta”, di guerra “necessaria”, di “diritto di usare la forza”. Queste espressioni non possono essere accettate. Al punto in cui è maturata la coscienza etica dell’umanità, la sua comprensione del male d’uomo, la guerra, il macello umano, di uomo contro uomo, di popolo contro popolo, il massacro intenzionale, scientificamente e tecnologicamente organizzato è un fatto talmente atroce che non può mai essere lecito. Non si dà guerra giusta, nemmeno la
guerra di liberazione da un ingiusto aggressore o da un ingiusto dominio è
lecita. Come dice il Trattato
dell’ONU, che gli USA hanno fortemente voluto e cui si sono vincolati, i
problemi tra popoli e tra stati non devono mai essere risolti con la guerra, ma solo e
sempre con la trattativa. Nelle guerre scatenate contro quelli che anche il Pres. Obama chiama “stati canaglia” – riprendendo una infelice espressione del suo predecessore Bush, tristemente noto – gli USA hanno commesso gravi reati: hanno violato il patto dell’ONU, la comunità planetaria dei popoli; hanno volutamente scavalcato l’ONU e la possibilità di azioni pacifiche; hanno violato l’autonomia di stati sovrani adducendo motivi di liberazione ma compiendo un atto arbitrario ed ingiusto, che può scatenare il disordine nel mondo, hanno portato in questi stati un massacro che dura da anni e in cui centinaia di migliaia persone sono perite. Sia chiaro che la democrazia non può essere esportata perché richiede una maturazione della coscienza popolare; e perché in ogni caso deve nascere da una decisione autonoma di un popolo. Il Pres. Obama presenta gli USA come garanti di stabilità nel mondo. Ciò è falso perché con queste guerre hanno profondamente destabilizzato l’equilibrio mondiale; con lo scudo spaziale hanno attizzato la tendenza egemonica della Russia; coi loro armamenti nucleari hanno favorito la proliferazione in quanto gli stati trovano ingiusto il privilegio del Club dell’arma nucleare. Il Pres. Obama afferma che le guerre non finiranno durante la nostra epoca: un’affermazione disfattistica, una prospettiva che rivela una non-volontà di pace, e che scoraggia e deprime l’umanità. Al contrario gli USA devono decidere fermamente, e il Presidente lo deve proclamare al suo popolo, che non ci saranno più guerre. Deve operare per un emendamento alla Costituzione in cui gli USA rifiutano la guerra; e operare affinché questa decisione sia presa anche da altri stati. Solo così il
Pres. Obama sarà quel Presidente di pace
che tutti hanno atteso e sperato. |
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