Re: R: Non ve ne andate! R: UN "SUICIDIO" ANNUNCIATO DA ANNI



Stefania Silva ha scritto:
La mia mail, riguardava la terminologia usata e quello che questa terminologia ingloba.
Non ho inteso parlare e definire in alcun modo, il suicidio di Diana Blefari, alla quale va la mia solidarietà, per il dolore che l'ha portata a un gesto così estremo, solidarietà estesa alle persone care che lascia.
E' che mi stride enormemente, accomunare diritti umani e odio, portato alle sue estreme conseguenze.
Nella mia storia personale c'è anche la corrispondenza con detenuti nel braccio della morte del Texas, che a volte tentano loro stessi il suicidio, altre volte si concedono ai propri assassini prima che il loro tempo sia legalmente scaduto.
Per queste persone cerco di fare tutto quello che posso, con la consapevolezza che spesso sono colpevoli.
Mai questa consapevolezza ha minato la volontà di battermi per i loro diritti, ma mai ho sentito il bisogno di inneggiare alla violenza che li ha portati a una condanna a morte.

Parlo di me, senza voler insegnare niente a nessuno, ma messa di fronte a una morte, tanto tragica quanto annunciata, penso che si possano e si debbano mettere da parte le bandiere e i linguaggi che dividono.

Spero in una solidarietà tra esseri umani, che sia capace di prescindere dalla colpa, ma che non cerchi di cancellarla ad ogni costo.


Stefania


-----Messaggio originale-----
Da: dirittiglobali-request at peacelink.it [mailto:dirittiglobali-request at peacelink.it] Per conto di stellecadenti at tiscali.it
Inviato: lunedì 2 novembre 2009 14:58
A: dirittiglobali at peacelink.it
Oggetto: Non ve ne andate! R: UN "SUICIDIO" ANNUNCIATO DA ANNI

Sono un po' sorpresa dal modo di reagire delle persone ad una mail: anche io non amo il tipo di linguaggio vetero tutto usato da coloro che per dichiarare solidarietà divengono sostenitori di una ideologia che è ormai fuori dal tempo, e non penso che possa essere in alcun modo radicata nelle "masse". Ma non trovo utile la continua richiesta, fuori contesto, e fuori metodo, di cancellarsi. Andrà a finire che la lista stessa si esaurisce perchè invece di essere un insieme di voci che informano, riflettono, segnalano eventi, rischia di dare spazio soltanto a chi urla più forte e farnetica ... Per favore non ve ne andate! e magari contribuite ad allargare la panoramica dei discorsi, in questo momento parlare di diritti è importante, ad accanto a Stefania, ed alla sua storia personale e politica, vorrei ricordare altre morti di carcere, Aldovrandi prima ed ora Stefano Cucchi, ma in mezzo ce ne sono altri, ed è un fatto grave che se ne parli soltanto quando il fatto esplode in mano ai media e dove la tenacia dei parenti e degli amici impone di afffrontare i fatti... Il nostro impegno, l'attenzione a quanto succede sono fondamentali perchè non si scivoli ancora una volta in tempi bui , Vorrei aggiungere che l'attenzione al linguaggio è di nuovo fondamentale per svelare e decodificare, invece di coprire.
Con amicizia, Nicoletta Crocella

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Messaggio originale----
Da: primarosa_pia at yahoo.it
Data: 02/11/2009 14.38
A: <dirittiglobali at peacelink.it> Ogg: UN &quot;SUICIDIO&quot; ANNUNCIATO DA ANNI - LA COMPAGNA RIVOLUZIONARIA DIANA BLEFARI ASSASSINATA DALLO STATO BORGHESE IMPERIALISTA

sono d'accordo con stefania.

certi vaneggiamenti stereotipati recano immenso danno a chi laicamente lavora affinche ogni uomo assuma consapevolezza del valore di ogni vita, al fine che nessuno più possa anche solo pensare di considerare un altro uomo il proprio nemico da sopprimere per favore cancellate anche me

primarosa
i figli dei sopravvissuti all'olocausto non appartengono al mondo dei semplici esseri umani, ma a un'altra sfera, sicuramente sacra..... nathalie zajde

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Primarosa PIA
piazza b. croce 6
15057 TORTONA - AL
tel. 3493463847
...........................................




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Da: Stefania Silva <stefania.silva at virgilio.it>
A: dirittiglobali at peacelink.it
Inviato: Lun 2 novembre 2009, 14:07:01 Oggetto: I: UN "SUICIDIO" ANNUNCIATO DA ANNI - LA COMPAGNA RIVOLUZIONARIA DIANA BLEFARI ASSASSINATA DALLO STATO BORGHESE IMPERIALISTA


Da:Stefania Silva [mailto:stefania. silva at virgilio.it] Inviato: lunedì 2 novembre 2009 14:05
A: 'dirittiglobali at peacelink.it'
Oggetto: R: UN "SUICIDIO" ANNUNCIATO DA ANNI - LA COMPAGNA RIVOLUZIONARIA DIANA BLEFARI ASSASSINATA DALLO STATO BORGHESE IMPERIALISTA Compagna rivoluzionaria?! Parliamo di 41 bis, parliamo di tortura, parliamo delle condizioni di detenzione, ma “compagni rivoluzionari” e “infami collaboratori” son termini che avrei sperato di non dover più sentire. Mi fate tanta tristezza, ancorati come siete, a un’idea violenta, infantile e blasfema. Per favore, cancellatemi dalla lista. Stefania Da: dirittiglobali-request at peacelink.it [mailto:dirittiglobali-request at peacelink.it] Per conto di ACOFOINMENEF
Inviato: domenica 1 novembre 2009 15:11
A: dirittiglobali at peacelink.it
Cc: dirittiglobali at peacelink.it Oggetto: UN "SUICIDIO" ANNUNCIATO DA ANNI - LA COMPAGNA RIVOLUZIONARIA DIANA BLEFARI ASSASSINATA DALLO STATO BORGHESE IMPERIALISTA
Priorità: Alta
----- Original Message ----- From:Paolo Dorigo Sent:Sunday, November 01, 2009 2:32 PM Subject:UN "SUICIDIO" ANNUNCIATO DA ANNI - LA COMPAGNA RIVOLUZIONARIA DIANA BLEFARI ASSASSINATA DALLO STATO BORGHESE IMPERIALISTA www.paolodorigo.it Oggi 1 novembre 2009 la compagna rivoluzionaria Diana Blefari Melazzi è stata assassinata dallo Stato borghese imperialista che la aveva in "custodia" per "esecuzione di pena" nel carcere di via Bartolo Longo in Roma, nella sezione femminile. Il resto del carcere di via Bartolo Longo ospita "uomini" infami e collaborazionisti e qualche transitante per processi dal circuito penale. E' un carcere maschile storicamente "ambito" dai collaborazionisti. Nella sezione femminile la compagna Diana Blefari e la compagna Nadia Lioce sono in 41 bis e quindi sono discriminate e differenziate rispetto alle altre detenute. Si trovava a Rebibbia in quanto il femminile di Aquila era stato chiuso. Ma lo Stato imperialista per impedirle di socializzare con altre prigioniere rivoluzionarie, anziché mandare Diana e Nadia a Latina, le ha messe in 41 bis con la infame legge del dicembre 2002, e per aumentare la "distanza" come circuiti carcerari, dalle altre compagne, ha
 chiuso il circuito EIV e lo ha passato come AS.
La compagna Blefari è stata oggetto anni fa delle attenzioni di "rifondazione comunista" degli Abruzzi, in quanto trovandosi all'Aquila, un loro esponente si "batté" perché venisse "curata" psichiatricamente e quindi tolta dal 41 bis. Il 41 bis è un'obbrobrio, ma non è meno infame il trattamento nei manicomi "criminali" e nelle cliniche psichiatriche. Quindi noi sostenemmo pubblicamente che Diana è ed era una compagna che non doveva "curarsi", ma che era lo Stato che doveva cessare di utilizzare tecnologie subliminali e di tortura bianca, e mezzi anche "usuali" e non solo tecnologici, di tortura bianca. Non ha importanza che Diana si sia uccisa materialmente o che la abbiano uccisa materialmente delle guardie definendo poi suicidio l'omicidio, ciò che conta è il trattamento che quotidianamente è inferto nelle prigioni ai prigionieri che rifiutano la soluzione politica e le linee opportuniste di destra collaborazioniste.
GIUSTIZIA PROLETARIA !

NULLA RESTERA' IMPUNITO !
ONORE ALLA RIVOLUZIONARIA DIANA BLEFARI !
Qui un testo diffuso alcuni anni fa da Diana e Nadia Liocehttp://www.paolodorigo.it/Testo%20di%20Nadia%20Lioce%20su%20Diana%20e% 2041bis%20tratto%20dal%20sito%20sri-svizzera.htm






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Condivido pienamente, sino in fondo, le parole di Stefania: non è in discussione la difesa dei diritti elementari di ogni detenuto, la solidarietà umana pet tutti, e se permettete, l' angoscia personale per queste morti violente di giovani vite, una sensaszione spaventosa per chi ha dei figli giovani. Ma appunto è inacettabile la confusione di questi temi con parole di odio, che richiamano stagioni crudeli. Quelle stagioni hanno portato il deserto nella vita democratica del paese per anni. Hanno contribuito a questo deserto le istituzioni, ma anche scelte individuali sbagliate e irarzionali. Non possiamo avere ambiguità di fronte ad un possibile clima di morte che già i nostri figli respirano nel lavoro, nelle relazioni e con la minaccia di guerre.. Trovate voi delle regole, se no è solo una grande babele..
Un saluto, umberto