Berlusconi non può restare al Governo. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Berlusconi non può restare al Governo. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Mon, 19 Oct 2009 21:55:11 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sulla vergognosa presenza di
Berlusconi al Governo; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella
diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Gl'indirizzi:
Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it
(nome, cognome, indirizzo sono d'obbligo) Premier Silvio Berlusconi, segreteria.presidente at governo.it Segr. Dario Franceschini, d.franceschini at partitodemocratico.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza Lecce Al Presidente Giorgio Napolitano al Premier Silvio Berlusconi al Segretario Dario Franceschini Berlusconi non può restare al
Governo Perché al Governo, che è una
delle supreme funzioni dello Stato, dove si mette in atto la legge, non può stare chi alla legge si è abitualmente
sottratto, chi della legge ha
abusato in proprio favore: con le famose leggi ad personam. Contro i principi di
eguaglianza e di giustizia, contro la Costituzione. Come la Consulta ha
confermato anche di recente. Giunto infatti al governo nel giugno 2001 carico di processi, Berlusconi ha subito provveduto a far varare leggi inique per scaricarsene. Già nell’ottobre veniva depenalizzato il falso in bilancio in modo che i bilanci falsi delle imprese non potessero più essere perseguiti; venivano rese più difficili le rogatorie internazionali, per ritardare i processi che colpivano l’illegale esportazione di capitali. Con la legge Cirami potevano sospendersi i processi adducendo un preteso ”legittimo sospetto” contro la Corte. Infine il lodo Schifani faceva piazza pulita, sospendendo i processi delle cinque maggiori cariche dello stato; ma tra quelle cinque cariche una sola aveva bisogno di quella legge per sfuggire alla giustizia, ed era il Governo di Berlusconi. L’azione contro i processi continuò tuttavia: diminuendo i tempi di prescrizione, sì da farli decadere: con la legge “salva Previti” (che però fu condannato), con la Cirielli. Impedendo l’appello del PM in caso di assoluzione. E riprese col nuovo arrivo di Berlusconi al governo nel 2008, perché nel frattempo altri processi contro di lui s’erano aperti: già nel giugno, inserendo nel decreto sicurezza un comma che sospendeva circa centomila processi col pretesto di mandare innanzi i più gravi. Poi col lodo Alfano (una legge iniqua promossa proprio dal Ministro della giustizia) che sospendeva tutti i processi per le quattro maggiori cariche dello Stato; ma una sola carica vi era implicata, quella di Berlusconi. Queste leggi inique, che Berlusconi ha fatto varare da un Parlamento succube, sono la prova della sua disonestà. Ch’egli cerca spavaldamente di negare proclamando a destra e a manca che si tratta di processi-farsa, di persecuzione da parte di giudici politicizzati, giudici rossi, sostenuti da una stampa italiana comunista, da una stampa estera sinistroide e menzognera. Affermazioni vergognose e insieme ridicole. Che il mondo intero ha condannato. Il comportamento giusto lo si è visto altrove. Quando Kohl, per una semplice accusa di finanziamento illecito di partito, subito si dimette. E lo stesso fa Strauss-Kahn per accuse legate alla professione d’avvocato. Questo fa, questo deve fare un uomo di Stato, quando la sua onestà è comunque intaccata. Berlusconi si appella al popolo che lo ha eletto. Ma quel popolo non sapeva dei suoi processi e delle sue leggi inique. La casalinga di Voghera, sua grande elettrice, non legge i giornali. Lecce, ottobre 2009 per il Movimento il Responsabile Prof. Arrigo Colombo Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
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