L'acqua statale non è pubblica





Salve! Segnalo:


Il Governo privatizza l’acqua. De Magistris: “E’ un bene pubblico, non del mercato”
http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-governo-privatizza-lacqua-de-magistris-e-un-bene-pubblico-non-del-mercato/


Ed ora una lettera aperta:




Gentile Signor Luigi De Magistris,

mi trova perfettamente concorde sulla necessità che la gestione della vitale risorsa acqua non cada in mano ai privati e venga invece affidata ad enti pubblici. Tuttavia la prego di notare un particolare di non secondaria importanza: fino ad oggi la Funzione Pubblica non è mai stata davvero tale, poiché, con sopravvissuto uso ottocentesco, è sempre stata assegnata a vita anche dopo il sopraggiungere della Res Publica.

La prego di notare che "statale" non equivale a "pubblico". Non so se l'estrema semplicità dell'osservazione e l'evidenza della cosa può creare qualche difficoltà di comprensione, per cui riformulo: gli statali non sono dei cittadini. Questi ultimi non hanno accesso agli importanti ruoli della Funzione Pubblica. Se i cittadini non possono parteciparvi, se ad esempio non potranno contribuire alla gestione dell'acqua che berranno, la definizione "Pubblica" cos'é se non una presa in giro?


Gentile Signor De Magistris, è stata proprio questa anomalia democratica, che gli storici analizzeranno con gran dovizia di particolari nei decenni a venire, a contribuire alla fuga di un gran numero di attività economiche da un finto pubblico verso il settore privato. Non solo la corruzione e le connivenze tipiche di un ambiente dove nessuno e nulla cambia per decenni e decenni, ma anche un sentimento popolare di ribellione all'approccio indebitamente vessatorio degli statali, ha favorito lo slittamento di attività fondamentali per il benessere individuale e collettivo verso un privato altrettanto malato.


Ora, Signor De Magistris, togliamoci dalla mente che riportando la gestione dell'acqua (e di altre importanti attività) in mano agli statali (i quali non rappresentano affatto la collettività, bensì affermano e difendono ogni genere di interesse di parte, innanzitutto il loro) le cose possano cominciare a funzionare bene. L'ambiente degli statali è ormai troppo corrotto, dopo ben 63 anni di indebita loro fissa permanenza nei ruoli della Repubblica.

Vede, Signor De Magistris, tutto deve scorrere. Ciò che chiamamo "democrazia", qualcosa che evidentemente ancora non riusciamo a capire bene, è molto simile ad un flusso ininterrotto. Dove le persone transitano, senza rimanervi bloccate, lì c'è democrazia. Dove le persone fluiscono, scorrono anche le idee, le informazioni, quindi si attuano anche i giusti interventi. Laddove, come nella presente "Pubblica" Amministrazione, le persone rimangono bloccate per tutta la vita (a volte venendo pure sostuite dai loro figli) ebbene: lì NON c'è democrazia!

Che senso avrebbe allora togliere l'acqua ai privati per darla ancora una volta agli statali? Forse non si riavvierebbe ancora una volta quel perfido meccanismo che ci ha fatto giungere fino a questo punto? La costruirebbe lei una casa su delle fondamenta marce, corrotte e pure nate storte? Non è forse più sensato impegnarsi prima a costruire BUONE FONDAMENTA e poi, solo dopo, costruirvi sopra la più bella delle case? Non sarebbe lavoro sprecato fare il contrario? Anzi: non rischieremmo di perdere pure la vita nella rovina che inevitabilmente capita ad un edificio così mal fatto?


Gentile Signor De Magistris, in merito alla vitale risorsa acqua c'è ancora molto d'importante da dire. Ma intanto, la prego, vorrebbe molto cortesemente riflettere sulla urgente necessità che i cittadini, realizzando un perfetto progetto democratico, partecipativo, res publicano, si alternino negli altrettanto importanti ruoli della Funzione Pubblica? Comprendo che, per abitudine storica, alcuni possano ancora credere di realizzarsi al meglio rimanendo bloccati in un sempre immutabile "posto fisso". Ma la vita, la realtà, la natura non ci smentiscono in continuazione, insegnandoci quanto sia invece utile (e pure piacevole e rinvigorente) cambiare, adeguandoci ai suoi continui mutamenti, ai suoi ritmi?


Gentile Signor De Magistris, l'acqua non può essere abbandonata nè in mano ai privati nè in mano agli statali.

La gestione dell'acqua e di tutto quanto più conta va affidata a Cittadini che si alternino nei ruoli della Funzione Pubblica.


Perché noi umani, e la società stessa, non abbiamo bisogno solo dell'acqua ma anche di cose come la democrazia e la libertà. Noi umani ci dissetiamo anche con esse. Senza non possiamo vivere.

Acqua pubblica: SI'. Ma che sia davvero resa PUBBLICA. 
Che sia finalmente affidata ad una gestione collettiva.


Danilo D'Antonio

Monti della Laga
Teramo - Abruzzo

tel. 339 5014947




Funzione Pubblica = Bene Comune
http://www.hyperlinker.com/ars/laguna.htm