Non servono le invettive contro la pillola abortiva. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Non servono le invettive contro la pillola abortiva. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Tue, 4 Aug 2009 00:42:17 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento contro l'opposizione della gerarchia
cattolica alla pillola abortiva; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio
e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Gl'indirizzi:
Romano Pontefice Benedetto XVI, benedictxvi at vatican.va Card. Tarcisio Bertone, segreteria at sds.va Card. Angelo Bagnasco, sicei at chiesacattolica.it Card. Angelo Scola, postmaster at patriarcato.venezia.it Card. Dionigi Tettamanzi, info at diocesi.milano.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Al Romano Pontefice Benedetto
XVI al Card. Tarcisio
Bertone al Card. Angelo Bagnasco ai Card. Angelo Scola e Dionigi
Tettamanzi Non servono le invettive contro la pillola
abortiva L’introduzione in Italia della
pillola abortiva RU486 è stata accompagnata da invettive e minacce da parte da parte della
gerarchia ecclesiastica ancora prima che l’approvazione avvenisse e mentre
era in corso. Si sono mobilitati la Pontifica accademia della vita col suo
presidente emerito Sgreccia, il Movimento per la vita, l’associazione Scienza e
vita, e altri ancora. Si è detto che la pillola avrebbe facilitato e aumentato
il numero degli aborti; si è minacciata
la scomunica per chi la usa e per chi la prescrive. L’introduzione avveniva con grande ritardo rispetto sua prima
introduzione in Francia nel 1988, e rispetto ai maggiori stati europei; anche
proprio per l’opposizione della gerarchia cattolica. Tutto questo era inutile e insensato. Perché lo stato e
il popolo italiano hanno ritenuto opportuno che l’aborto fosse affidato alla
responsabilità della donna, opportunamente consigliata; per tante ragioni. Lo stato
non è tenuto a perseguire tutto ciò che
è immorale; e il problema dell’aborto si presentava troppo umanamente
complesso e doloroso per definirlo a termini di legge. Ora questa pillola altro non è
che un aborto reso meno complicato e
meno doloroso per la donna. E le statistiche della sperimentazione finora
fatta dicono che non aumenta il numero
degli aborti. Semmai ci si deve attivare
affinché all’aborto subentri l’adozione
da parte di una coppia. È singolare che questo insegnamento ci sia venuto da
parte di un film americano, “Juno”, dove la ragazza rimasta incinta si attivava
per trovare la coppia che potesse accogliere e adottare il suo bimbo; e la
trovava lei stessa e tutto si risolveva nel modo migliore. In tal senso dovrebbero attivarsi i Consultori, ma anche i vari movimenti per la vita che tanto
strepitano, e le associazioni
cattoliche, le parrocchie ecc.
In tal senso dovrebbero intervenire i vescovi. Questa è la via da percorrere, non le minacce alle donne che si
trovano ad affrontare questo grave ed angoscioso problema. Si chiede alla gerarchia
cattolica quell’atteggiamento che il
Cristo ebbe in tanti casi. Non la condanna ma l’aiuto amoroso e
fattivo. Lecce, il 3 agosto 2009
per il Movimento il responsabile Prof. Arrigo Colombo
Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
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