Torino. W Bresci! Scritte all'Umberto I



Torino. W Bresci! Scritte all'Umberto I

29 luglio 1900 – 29 luglio 2009: gli anarchici non dimenticano

Il 29 luglio del 1900 Gaetano Bresci uccise a Monza Umberto I° di Savoia,
re d’Italia.
Nell’anniversario del regicidio, sui muri del convitto "Umberto I" di via
Bligny, è comparsa la scrtta "Viva Gaetano Bresci, vendicatore". Così
qualche anarchico ha ricordato l’anarchico che sparò al re.

Foto a quest’indirizzo: http://piemonte.indymedia.org/article/5490

Bresci era emigrato in America: tornò in Italia per sparare al Savoia il. 
Erano trascorsi due anni dalle cannonate sparate sulla folla che a Milano
manifestava per il pane. Centinaia erano stati i morti di quella Strage di
Stato, una strage per la quale Umberto in persona decorò il generale Bava
Beccaris.
Oltre un secolo dopo in ogni angolo di Italia ci sono statue, lapidi,
strade, scuole dedicate ad Umberto Savoia, un assassino con la corona da
re.
Noi vogliamo ricordare il gesto di un uomo che rinunciò alla propria vita
per rendere giustizia alle vittime di un tiranno feroce.
Noi vogliamo ricordare tutte le vittime delle Stragi di Stato. Uno Stato
che ha continuato ad uccidere: da piazza Fontana alla strage di Bologna
della quale cade il 2 agosto il 29° anniversario.
Ben vivo nella nostra memoria è Giuseppe Pinelli, l’anarchico assassinato
il 15 dicembre del 1969 nei locali della Questura di Milano. E non
dimentichiamo Carlo Giuliani abbattuto da un carabiniere nelle strade di
Genova il 20 luglio del 2001.
Ma vogliamo soprattutto ricordare le migliaia e migliaia di uomini, donne
e bambini anonimi che sono morti e stanno morendo in Afganistan, dove il
militarismo italiano, oggi come un secolo fa, miete vittime tra le inermi
popolazioni civili.
E vogliamo ricordare le centinaia di migranti e profughi, sfuggiti alla
guerra ed alla fame, che annegano nei nostri mari, perché resi
“clandestini” da una legge razzista e feroce.
Ben oltre un secolo separa l'Italia di Umberto I e Bava Beccaris da quella
di Berlusconi e Maroni, ma la democrazia reale è feroce come la monarchia
sabauda.

Quello di Bresci fu un gesto di legittima difesa verso i più deboli e gli
oppressi.
Nel mondo che vogliamo non c’è posto per re e tiranni, sia pure sotto
maschera democratica.
Nel mondo che vogliamo nessuno ricorderà con statue, lapidi e scuole gli
assassini che hanno fondato il loro potere sul sangue e sulle sofferenze
di tanta parte dell’umanità.

Federazione Anarchica Torinese – FAI
corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21
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