SCELTA RICOTTARA dei LADRI di PISA...



 

Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale 

S.L.A.I. cobas

 

COME I LADRI DI PISA CHE DI GIORNO LITIGAVANO E LA NOTTE ANDAVANO A RUBARE INSIEME

 

Assistiamo al rituale ‘bisticcio’ tra Fiom-Fim-Uilm con toni oggi esasperati dal voto per le RSU, nonostante questi stessi sindacati stanno tentando insieme di rimandare a tempi per loro più ‘proficui’ le operazioni di voto. Infatti il mandato delle RSU è decaduto lo scorso giugno ma tutti loro, in Commissione Elettorale (ad eccezione di Slai Cobas), fanno ‘melina’ all’evidente scopo di rinviare a ‘data da destinarsi’ il voto, operando un illegittimo sequestro del diritto dei lavoratori di scegliere, confermare o cambiare i propri rappresentanti. Ciò è ancor più grave in un momento in cui è necessaria una forte e rinnovata rappresentanza sindacale in relazione ai gravi tagli occupazionali previsti dal ‘piano Marchionne’.

 

E intanto ‘litigano’ sul ‘premio di risultato’. L’anno scorso, a fine luglio, i lavoratori hanno avuto un importo pdr di circa 1.100 euro in busta paga. A fine mese ne troveranno 600. FIM e UILM firmano l’accordo, la Fiom no facendo finta di fare la ‘voce grossa’ con Fiat e FIM-UILM. Il fatto è che i ‘buoni accordi’ per i lavoratori si fanno solo quando i lavoratori ‘contano’: cosa che oggi non è! Il ‘piano Marchionne’, appoggiato da tutti i sindacati confederali compreso il segretario ‘no-global’ della Fiom Rinaldini (vedi retro) sta portando allo sfascio l’occupazione nel gruppo Fiat e nell’indotto preludendo alla chiusura-ridimensionamento delle fabbriche con particolare riferimento a Termini Imerese, Pomigliano, Arese e Modena. A Pomigliano ad esempio, è da dicembre 2007 (da quando presso l’Unione degli Industriale di Napoli tutti quanti insieme hanno accettato il ‘piano Marchionne’ con i corsi-disciplinari e l’istituzione del reparto-confino di Nola) che tutti i lavoratori si trovano ricattati, a salari dimezzati e futuro precarizzato da cassa integrazione senza fine: l’integrazione regionale tramite corsi-fantasma conferma la lunga durata della ‘cassa’ ed il ridimensionamento occupazionale. E intanto continuano ad ‘accapigliarsi’ sulle ‘piattaforme di rinnovo contrattuale del biennio 2010/2011’ ma, nello stesso tempo, tutti quanti insieme, concordano nella necessità di tenere ingabbiati i lavoratori nel loro monopolio della rappresentanza sindacale appoggiato dalla Fiat: è forse per ‘caso’ che godono dell’appannaggio del 33% delle RSU indipendentemente dalle scelte dei lavoratori a cui si somma il 100% di ‘esperti’ nominati grazie alla gentile accordo con la Fiat?

 

Oggi ci vuole un forte e reale rinnovamento democratico della rappresentanza sindacale per il semplice fatto che <la democrazia è qualcosa che si mangia senza la quale i lavoratori fanno la fame> perché sono deboli ed indifesi di fronte al devastante attacco padronale: tenere la dittatura sui lavoratori e la democrazia sindacale ‘per se’ come fanno i sindacali confederali compresa la Fiom non può portare niente di buono per i lavoratori… ma tanto di buono per ‘loro’ a discapito dei lavoratori stessi. Fanno come nel vecchio adagio dei i ‘ladri di Pisa’ che di giorno litigavano dando a intendere che non erano d’accordo mentre nel buio della notte facevano comunella per rubare insieme: E’ PER QUESTO CHE PER CONTARE BISOGNA CAMBIARE !

 

La scelta della maggioranza della commissione elettorale di riunirsi solo durante i pochi giorni di lavoro e non durante i giorni di cig non è soltanto una intollerabile scelta ‘ricottara’ che da sempre contraddistingue certi comportamenti. Stavolta vi è qualcosa di più: la volontà di fare ‘melina’ per ritardare all’infinito il voto dei lavoratori sequestrandone i diritto a decidere sulle proprie rappresentanze sindacali. 

 

Anche di questo si è discusso nell’affollata assemblea pubblica dello Slai Cobas di venerdì scorso a Pomigliano in preparazione della mobilitazione nazionale di settembre a difesa della democrazia sindacale e della condizione operaia dalle nere prospettive del ‘piano Marchionne’ plaudito all’epoca da tutti i sindacati confederali, quegli stessi che oggi dovrebbero semplicemente dimettersi e chiedere scusa ai lavoratori per il disastro in cui li hanno precipitati.  

 

Lo Slai Cobas farà come al solito e fino in fondo la sua parte: per il resto tocca ai lavoratori.

 

 

Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate -  www.slaicobas.it - Pomigliano d’Arco, 22/7/2009