Torino. Storie di migranti ai giardini di via Cecchi
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- Date: Thu, 11 Jun 2009 12:41:29 +0200
Torino. Storie di migranti
ai giardini di via Cecchi Giovedì sera. Giardinetti
di via Cecchi. Gente che va e viene, monta un telo, apre uno striscione. Intorno
la gente di sempre al giardino: gli anziani marocchini con la gèllaba, gli
zarretti italiani con jeans a strizzapalle e mutande fuori, due ragazzini, uno
africano e l’altro maghrebino, lo zuccotto di traverso, che giocano a
rincorrersi tirando su il camicione, due ragazze nere che confabulano su uno
scalino. Qualcuno domanda del film
che sta per partire, altri leggono i volantini. Alcuni ringraziano, uno si
sbilancia e suggerisce che è tempo di mettersi insieme, italiani e immigrati,
contro i razzisti che nelle ultime settimane, hanno cercato di marcare il
quartiere con cortei e fiaccolate. Gli zarretti tirano fuori
un pallone e si scatenano a giocare come stretti da una rabbia senza troppe
parole, poi sull’altalena con i piedi vicino all’ampli. Nessuno dice niente e
loro si stufano presto. Poco a poco la piazzetta si
riempie di gente: facce note e tanti altri venuti apposta. Ragazzi e adulti
delle case vicine che si aggiudicano una delle sedie o si siedono in terra
davanti al telone. Poi parte “Come un uomo
sulla terra”. Le storie, raccontate in prima persona, del viaggio dall’Etiopia,
dalla Somalia, dal Sudan verso l’Italia. Il deserto, i trafficanti d’uomini,
quelli che la solitudine di sabbia si inghiotte per sempre. Dopo, più crudele
del deserto, li attende la traversata della Libia. Il governo di quel paese,
lautamente sponsorizzato dall’Italia, gestisce lager per migranti, dove stupri,
violenze e umiliazioni sono il pane quotidiano. Se la cava chi paga. Una volta,
due, tre, quattro... Un uomo racconta di essere stato arrestato sette volte e
venduto cinque. Ogni volta la sua famiglia ha pagato il riscatto, che, dopo mesi
e mesi di sofferenze, lo ha portato in Italia. Oggi, dopo gli accordi stretti
dal governo di Roma con quello di Tripoli, chi arriva viene riportato
all’inferno. Un inferno dove il ministro dell’Interno Maroni rispedisce ogni
giorno uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra, dalla dittatura, dalla
repressione, dalla fame. Persino l’ONU ha provato ad alzare la voce, ma niente.
Le immagini di Gheddafi che
tratta con Frattini nel 2006 si sovrappongono a quelle dello stesso Gheddafi che
sbarca a Roma e si stringe a Berlusconi. Due criminali, che si giocano la vita
di migliaia di persone tra chiacchiere e retorica. La foto di Omar al Mukhtar in
catene tra i militari italiani che lo hanno catturato nel 1931 appesa al petto
di Gheddafi, si mescola con i racconti degli immigrati africani incatenati,
picchiati, umiliati, stuprati nelle galere libiche di
oggi. Il governo italiano paga il
prezzo del sangue dei centomila libici ammazzati durante l’occupazione e il
padre e padrone della Libia ringrazia, assicurando di mantenere e potenziare le
sue galere. Le due ragazze africane in
fondo al giardino si avvicinano allo schermo che racconta di altre ragazze come
loro. Gli zarretti si stringono uno sull’altro su una panchina e guardano
attenti le storie di ragazzi uguali a tanti loro vicini di
casa. Due marocchini vestiti bene
si avvicinano e scuotono la testa. Venisse qui, dove italiani, africani,
magrhebini, cinesi, romeni, peruviani vivono fianco a fianco, Gheddafi non
sarebbe certo il benvenuto. Qui, in questa periferia
come tante a Torino, per una sera, la solidarietà ha suonato più forte
dell’odio. Prossimi
appuntamenti: Martedì 16
giugno Dalle 18 alle
24 Punto info antirazzista sul
pacchetto sicurezza - in via Po 16 Il consueto incontro del
giovedì in corso Palermo è anticipato a martedì al punto info antirazzista
Giovedì 18
giugno saremo in piazza Madama
Cristina per la serata informativa sul pacchetto sicurezza promossa da Torino
Squatter. Appuntamento dalle 19.
Saranno presenti gli
avvocati Bisacca e Novaro. Venerdì 19
giugno Futuro
radioattivo Boccia Squat & FAI
Torinese organizzano “Futuro Radioattivo”, serata informativa sul nucleare.
Interverranno alcuni
esperti del settore. A seguire cena Bellavita,
proiezioni a tema, musica fino a notte inoltrata. Dalle 20 alla Boccia Squat
in via Giacomo Medici, 121. Per info e
contatti: Federazione Anarchica
Torinese – FAI Corso Palermo 46 – la sede
è aperta ogni giovedì dalle 21 fai_to @inrete.it 338
6594361 |
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