[Fwd: Re: Superstizione del contagio / Peste Suina e Porco-Economia]



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28 Aprile 2009

PESTE SUINA E PORCO-ECONOMIA


Tutti coinvolti, in un modo o nell’altro, col mondo dei quadrupedi

Che l’Italia fosse fatta non solo di Savoia, Berlusconi e Fini, di
Fassini e Gelsomini, ma soprattutto di Piccoli Preti Storti e Malfatti,
lo sappiamo tutti da lunga data, e ne ridiamo pure sopra.
Se ci aggiungiamo, senza offendere nessuno, che il Bel Paese vanta pure
una bella scarica di Mussi e Mussolini, di Pegorari, di Vaccari e
Purcitari (Purcit, in lingua udinese significa maiale), ci rendiamo
conto di quanto coinvolti noi siamo col mondo dei quadrupedi.
Per nostra consolazione, il resto del mondo sta pressappoco sugli stessi
livelli.
Succede poi spesso che, per i soliti giochi del destino, sotto il nome
più innocente si nasconda il filibustiere, e sotto quello più ruvido sia
albergata magari l’anima di un santo.
Nomi e cognomi sono dopotutto solo delle etichette esteriori che ci
vengono appioppate un po’ dai genitori e un po’ dall’ufficio anagrafe,
per fini di riconoscimento.
Quello che conta rimane sempre e solo quello che portiamo dentro, il
messaggio che diamo, e soprattutto il buono o il cattivo esempio che
offriamo ai figli, ai vicini e al mondo in generale.

I salumi e il terremoto Abruzzese

Ieri sera a cena, coi miei ragazzi e mia moglie, accendiamo uno dei
soliti canali, e il telegiornale parla del terremoto.
Da buon friulano che sa cosa significhi un sisma distruttivo e cosa
voglia dire stare in tenda tra la pioggia e il fango, provo tutta la
simpatia e la solidarietà possibili per la gente abruzzese.
Il servizio mostra varie immagini del disastro e poi si sposta su un
paesino della periferia, dove un macellaio piangente tocca con religiosa
venerazione alcuni salumi e culatelli pendenti dal soffitto della sua
pericolante cantina.
Il commentatore intanto dichiara che La ripresa della vita e
dell’intero Abruzzo, la rinascita di queste terre passa soprattutto
attraverso un pronto ripristino delle attività economiche di base, ed in
particolare attraverso il rilancio in grande stile dei maialifici della
zona.

L’asparago che va quasi per storto

L’asparago che ho in bocca mi va quasi storto e mi scappa un eloquente
Bastardi!
La Kathleen, da brava buddhista, mi lancia uno sguardo bruciante, e dice
giustamente che non tutti al mondo stanno a scrivere articoli e libri
animalisti come me, e che occorre rispettareil prossimo,non insultarlo.
Ma cos’hai capito, le obbietto.
- 2 -

Il mio Bastardi non è diretto al porcaro abruzzese, ma al telegiornale
e a chi ci sta dietro.
Il terremoto non guarda in faccia nessuno.
Colpisce a destra e a manca. A ragione ed a caso.
Chi si guadagna il soldo onestamente e con fatica è sempre da
rispettare, persino il porcaro e il macellaro, con tutte le riserve
animaliste possibili ed immaginabili.

E’ giusto rispettare il disgraziato che lavora, per una questione di
principio

Come spesso diciamo, il macellaio è solo un anello secondario e
disgraziato della catena, mentre il vero autore del misfatto, ovvero chi
affonda il vero coltello nelle carni delle persone a quattro gambe
chiamate suini, è la gente comune, disgraziata o meno che sia,
ogniqualvolta mette sul piatto la sua ciccia preferita, assieme ai media
corrotti che spingono la gente in tutti i modi a masticare cadavere, a
mandare giù carogne ad oltranza.
Il Bastardi è diretto ai grandi manovratori.
Quelli che, un attimo prima, avevano messo in onda in sequenza le
dichiarazioni assicurative di diversi esperti alimentari sull’assoluta
innocuità e salubrità della carne suina italiana, la quale nulla ha a
che vedere con la peste suina messicana, e che anzi fa particolarmente
bene contro la vera magagna del mondo, che è non la peste suina, ma
quella vegetariana.

Difendere la Porco-Economia del Sistema Italia

La vocazione spiccatamente maial-freudiana della televisione nostrana
salta fuori ad ogni piè sospinto, soprattutto nelle emergenze.
Sarebbe interessante leggere i messaggi e le pressanti raccomandazioni,
le veline che arrivano in questi giorni a ritmo serrato ai giornalisti
televisivi da parte degli scagnozzi della mortadella, dell’insaccato e
del prosciutto.
Essi si muovono in coordinata sinergia coi colleghi del settore bovino e
di quello avicolo, coi quali formano la vincente santa trinità, la crema
produttiva dell’agricoltura moderna, l’attività primaria e fondamentale
della Repubblica Italiana.
Repubblica Italiana la quale, più che basarsi sull’articolo 32 della
Costituzione, secondo cui la salute è un bene primario dei cittadini,
verte sulla legge della sopraffazione sugli animali e sulla menzogna a
danno degli umani che si cibano dei medesimi.
La prima vera preoccupazione del mezzo televisivo non è quella di
mostrare le disgrazie delle genti d’Abruzzo, o quelle dei morti a Città
del Messico.
Le pene della popolazione sono solo un alibi e una buona scusa secondaria.
Quello che conta per il porcile mediatico chiamato Televisione è
difendere e sorreggere a spada tratta la Porco-Economia del Sistema Italia.

Chi bazzica dietro le quinte dei Telegiornali di Stato?

Non si vede l’ora di rimettere in piedi l’Abruzzo e di ridare una casa
alla gente in pena.
Più che giusto. Ma le case verranno dopo.
Prima cosa le stalle, i macelli e i macellai, con la santa benedizione
di San Francesco d’Assisi e di Sant’Antonio di Padova.
Chi bazzica mai dietro le quinte del telegiornale?

- 3 -

Chi sono quelli che confabulano, telefonini alla mano, computer accesi,
ministri dell’Agroalimentare, della Sanità e dell’Economia in linea,
passando poi in continuazione dati e parole d’ordine?

A Carnevale ogni uomo è un maiale, ma il discorso è ormai valido per
tutto l’anno

Un antico proverbio contadino dice che A Carnevale ogni uomo è un maiale.
E’ almeno dal Medioevo che il porco, sottoforma di culatello, rognone,
soppressa, salsicce polmonarie, lardo e frittelle, regna sul martedì grasso.
Grasso e generoso non solo in termini di calorie e porcherie, ma anche
in termini di licenziosità sessuali, consentite dal clima allegro e
disinvolto, e promosse dalle abbondanti libagioni.
Solo che oggi, il discorso non si limita più alla baldoria che precede
la Pasqua, ma viene esteso in pratica a tutto l’anno.

Focoso amatore senza bisogno di Viagra

Il porcello è da sempre un emblema dei piaceri della carne in tutti i sensi.
In effetti, il maiale non è soltanto una grande persona (socievole,
affidabile, intelligente, riconoscente, amico, pulito, gentile,
espansivo) ma, tenuto come si deve, è pure sano e vivace, e dunque
focoso amatore senza bisogno di Viagra, al pari del coniglio,
dell’elefante, del toro, del cavallo e di tutti gli animali vegani in
genere, dotati come sono di una circolazione sanguigna
straordinariamente efficiente.
Nessuna meraviglia che l’uomo ambisca a scimmiottare il maiale, o meglio
ancora a diventare egli stesso maiale.
Questo quadrupede diviene dunque metafora dell’uomo stesso, allegoria
delle sue qualità fisiche e morali.

Ma la carne di maiale non rende l’uomo maiale, e tantomeno gli apporta
benefici in salute

Del suo corpo nulla mai viene sprecato,
Si mangia anche la pelle, le ossa, la coda e il musetto. Nei salami e
nelle salsicce ci macinano dentro pure occhi e orecchi, interiora e
testicoli.
Il guaio è che il sangue non fa sangue, il latte non fa latte, il fegato
non fa fegato, la sborra non fa sborra, le proteine non fanno proteine
e, purtroppo, il maiale morto non fa maiale vivo, per chi si fosse
davvero prefissa questa irresistibile meta da raggiungere.
In altre parole, la carne di maiale non solo non rende l’uomo godereccio
e maiale come il maiale, ma lo fa piuttosto indebolire ed ammalare
gravemente, come del resto tutte le carni cadaverali ed in
decomposizione di animali o di persone morte.
Se l’uomo vuole fare il maiale, non c’è altro modo che trasformarsi
finalmente, da suo vile traditore, in reale amico per la pelle,
adottandolo e coccolandolo come si fa col cane e col gatto, osservandolo
mentre si nutre di ghiande e tuberi, osservandolo mentre si accoppia con
una o più porcelline da mettersi ovviamente a sua disposizione, ed
eventualmente imitandolo, se possibile con qualcosa di meglio delle
maialine stesse.

L’allarme mondiale per la pandemia Messicana della febbre suina

Passando alle cose più serie e ai fatti del giorno, c’è stato di
Allerta-5 da parte dell’OMS, e pare che il tetto massimo del livello 6
sia solo una questione di ore.
Negli USA è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale.
Città del Messico è in quarantena, e pertanto nel caos più totale.
- 4 -

Qualcuno gioca con le cifre e tende a minimizzare, mentre i morti
accertati sono 140 su un totale di 1600 persone colpite da un’influenza
robusta, con febbre alta, letargia, difficoltà respiratorie, e a volte
pure vomito e diarrea.
In realtà minimizzare sarebbe la cosa giusta, ma bisogna capire chi
minimizza e perché lo fa.
Si minimizza, per adesso, nel settore agroalimentare, per evitare quel
panico che porta a danneggiare la porco-economia e la bovino-economia,
che sono l’asse portante di un mondo carnivoro zoppo e debosciato.
Qualche altro, infatti, massimizza e soffia sul fuoco della paura e del
panico.
Saranno forse nemici in concorrena l’uno contro l’altro?
Niente affatto. Sono amici per la pelle e con legame ombelicale a doppia
mandata.
Si alternano semplicemente nei loro giochini.
Un colpo al cerchio (Niente paure e niente panico, mangiate maiale e
mangiate bistecca, mangiate uova e mangiate formaggio!), e un colpo alla
botte (Spaventatevi gente, terrorizzatevi a morte, e soprattutto correte
a fare diagnosi, mammografie, raggi alle vagine e ai testicoli, passando
poi una volta per settimana ai centri vaccinazione), e alla fine si
incontrano tutti assieme appassionatamente ai loro party, dove si
brinderà alla ripresa dell’economia mondiale, e ai rally verso l’alto
dei titoli farmaceutici.

Si chiama A-H1N1, ed è un mostriciattolo morto e cadavere a tre teste

Tali cifre tendono a variare in continuazione e probabilmente saranno
almeno raddoppiate e triplicate quando queste righe arriveranno al lettore.
Il responsabile viene sintetizzato con la sigla A-H1N1, un
mostriciattolo morto e cadavere a tre teste, un virus ibrido sinora mai
rilevato né negli umani né nei suini.
Gli esperti del CDC di Atlanta (Center Disease Control), il Centro
Prevenzione Malattie più famoso al mondo, sembrano allarmati, ma in
realtà non vedevano l’ora che ciò accadesse.
Più grosse ed imponenti le epidemie e più importanti loro si sentono.
Questo genoma è una mescola contenente segmenti genetici provenienti da
altri quattro virus: quello dell’influenza suina e dell’aviaria del Nord
America, quello dell’influenza umana e quello dell’influenza suina
eurasiatica.
Un cocktail nuovo e sconosciuto al sistema immunitario umano, ha
commentato Pietro Corvari, epidemiologo dell’Istituto di Medicina
Preventiva dell’Università di Genova.

Via libera alla carne di maiale da parte della congiura
Carne-Cancro-Pandemia-Vaccino

L’infezione si starebbe trasmettendo da uomo a uomo a velocità assai
superiore a quella dell’aviaria.
L’influenza suina colpisce le vie respiratorie nasali e in genere non
contagia l’uomo, anche se possono verificarsi casi sporadici nelle
persone a stretto contatto coi maiali.
Il CDC, nei cui uffici, nota bene, venne pianificato, disegnato e
lanciato l’AIDS (che in origine si chiamava GRID, ovvero Gay Related
Immunodeficiency Disease), come riportato dal professor Peter Duesberg
nel suo best-seller Aids, il virus inventato, rientra sempre nel
ristretto gruppo di amici del Codex Alimentarius. Nulla di strano se il
CDC si è affrettato a dichiarare che il virus messicano non può essere
trasmesso per via alimentare, ma solo per via respiratoria.
E’ una questione di gioco di squadra.
La carne fa bene ai produttori (che se ne strafregano dei maiali come
degli uomini), fa bene alla sanità (che grazie al consumo di carne si
ingrossa, e se ne strafrega dei sani e dei malati), fa bene al sistema
farmaceutico che tifa intensamente a favore di un pianeta al 100% sulla
sedia a rotelle, col motorino sulle ruote ben si intende, per accedere
in modo rapido alle superfarmacie di domani.

- 5 -

Per la Congiura del Male questa Peste Suina è un ottimo campo di
allenamento per affilare le armi

Anche il CDC fa parte della Congiura del Male contro l’Umanità.
Tutti i maggiori enti mondiali della sanità e dell’alimentazione ne
fanno purtroppo parte, con in testa la FDA, il WHO, la OMS, la NDC
(National Dairy Council), come ne fanno parte i cartelli mondiali e le
multinazionali tipo Monsanto, Bayer, Pfizer, Gsk (GlaxoSmithKline),
Aventis, PhilipMorris, Unilever, Nestlé, Danone, regolarmente collegati
e coinvolti nel sinistro Codex Alimentarius.
Ed hanno, ben s’intende, le spalle coperte dal sistema bancario
(Rockefeller Bank in testa), dalle Sette Sorelle del petrolio, dai
servizi segreti, e dalle alleanze politiche inestricabili con partiti e
governi.
Il tam-tam a livello mondiale è dunque quello di via libera alla carne
di maiale.
Se i porcellini si illudevano di usufruire di un bonus, ovvero di un
rallentamento nelle macellazioni, di una vacanza dei loro boia, possono
scordarselo da subito.

Tra le puttanate dell’AIDS, del Papillovirus e della Peste Suina,
abbiamo ai nostri piedi il mondo intero

Macelli a pieno regime e magari con qualche incremento, data l’intensità
della campagna pubblicitaria a favore della carne di suino e della carne
in genere.
Tranquilli i porco-allevatori e contenti i fabbricanti di mascherine.
Ma quelli che gongolano di più sono i monatti, gli untori e i
lazzarettieri, ovvero i fabbricanti di vaccini, tipo la GSK
(GlaxoSmithKline), per le ottime prospettive che si stanno spalancando.
Mondo spaventato mondo vaccinato.
Si stanno ripetendo i grandi fasti e le atroci buffonate dell’aviaria e
della SARS.
Più spaventi la gente e più guadagni, lo sanno ormai a memoria.
Tra le puttanate trascorse e presenti dell’AIDS, quelle del Papilloma
Virus e quelle della Peste Suina, abbiamo finalmente il mondo intero ai
nostri piedi, gongolano gli emissari del Cartello Farmaceutico Mondiale,
inglobati nel solito Codex Alimentarius che si appresta a prendere in
mano le redini del mondo intero.

Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana
Animalista)
- Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione
Bergamasca Igiene Naturale)


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28 Aprile 2009
SUPERSTIZIONE DEL CONTAGIO E CULTURA DELLA SALUTE
Il tam-tam del terrore.
Il contagio e la peste nella visuale trasparente e scientifica del
salutismo naturale.
Siamo in mezzo al tam-tam del terrore.
Mille e seicento colpiti in Messico, con 150 morti, 40 colpiti in USA e
i primi 3 in
Europa.
Chiuse le frontiere all’import suino in Cina, Filippine, Nuova Zelanda.
Aereoporti con gente che indossa mascherine e guanti.
Nessuno che si tocca, nessuno che si accarezza, nessuno che si bacia.
Scomparsa la stretta di mano, si ricorre all’inchino giapponese o al
saluto-mani-giunte thailandese.
Passeggeri che si evitano accuratamente, e magari nemmeno si guardano
(chissà che il
morbo non si
trasmetta persino tramite lo sguardo).
Massima vigilanza e niente allarmismi, ovvero la frase migliore per
scatenare il panico
Dire panico è dire poco.
Crolla l’industria turistica e il titolo della British Airways cala in
un giorno del
10%.
La Coalizione Perversa che guida e dirige sapientemente (dal suo punto
di vista)
l’intero fenomeno, sta
facendo miracoli di equilibrismo per tenere sotto controllo l’intera
questione, per
salvare capra e cavoli, o
meglio per salvare maiale e vaccino.
Autorità disorientate che invitano alla massima vigilanza, al Niente
Panico e
Niente Allarmismi, mentre si
parla di mobilitazione generale dell’Europa di fronte all’evento
potenzialmente
catastrofico.
E tu caro scienziato della salute e dell’igienismo naturale, che fai?
Non scrivi
ancora niente?
Mi sono già arrivati alcuni messaggi in questo senso, invitandomi a dire
la mia.
Ho una grossa esperienza diretta di queste indegne messe in scena a livello
planetario, di questi mini-
Aids controllati e guidati a bacchetta dai Servizi Segreti
Avevo deciso di starmene buono.
Ho troppa esperienza diretta di questi panichi e di questi allarmismi.
Mi trovavo in Asia durante le ultime influenze Aviaria e SARS, e ne ho
viste di
tutti i colori.
Polizia sanitaria in ogni aereoporto.
Controlli esasperanti con termometri elettronici pronti a rilevare un
minimo segno
di febbre nei passeggeri.
Tripla razione di spray velenosi sulle teste dei viaggiatori ancora
allacciati alle
cinture (in Australia).
Sguardi sospetti ogniqualvolta uno scende in una nuova destinazione.
Qualche viaggiatore disgraziato che tossisce e che viene preso in
disparte per
ulteriori controlli.- 2 -
Esatta fotocopia di quanto sta succedendo oggi con l’influenza
suino-messicana
Prime pagine a titoli apocalittici.
Pagine della salute cariche di scemenze da parte di professori
universitari e di
docenti, di medici e sanitari, il
più delle volte privi di scienza e di salute, privi di argomenti e privi
di bussola.
Dichiarazioni demenziali di presidenti e premier, privi di autorità, di
coerenza e
di saggezza.
Una fotocopia esatta di quanto succede adesso.
Che serve commentare?
Lasciamoli cuocere nella loro stomachevole brodaglia
Lasciamoli cuocere tutti nella loro stomachevole brodaglia.
Hanno inventato e creato il brodo di carne e si anneghino nel medesimo,
è stato il
mio primo pensiero.
Hanno insegnato alla gente a imbottirsi di vitamina B12, di cadaverina e di
putrescina, di ferro-eme e di
Omega3 da pesce marcio, l’hanno spinta a diventare lattante a vita sotto
le mammelle
delle ergastolane e
delle condannate a morte di stirpe bovina, lascia che si appestino nei
miasmi delle
loro amate bistecche.
Poi ho pensato che il cinismo non mi si addice.
Ed eccomi qui a commentare.
Nulla al mondo si prende per contagio, se non la scemenza e la stupidità.
La prima cosa che mi viene in testa è chiara e lampante: non ho alcuna
paura della
febbre.
Sono disposto a sfiorare o baciare in senso tecnico la prima ragazza
disponibile,
messicana o newyorkese,
con 40 di febbre suina aviaria-caprina ed asinina, per dimostrare al
mondo che non
si prende un accidente.
Sono disposto a farlo di fronte a una commissione internazionale
indipendente di
tecnici e scienziati
verificatori, per dimostrare che niente e nulla al mondo si prende per
contagio,
quando il proprio sistema
immunitario funziona al meglio. Mi servirà solo il nulla osta di mia moglie.
Il discorso vale per l’Aids, il papilloma e tutto il resto.
Ma il mondo allora è fatto di filibustieri da un lato e di gente inscimunita
dall’altro?
Mi ha chiesto incredula una gentile signora milanese.
E’ esatto, le ho risposto. Oppure, se vuole, i pochi sani stanno in
manicomio e i
veri matti stanno tutti fuori.
Tutti pronti ad indossare la mascherina, e poi a toglierla per addentare
il cuore
del vitellino e la
trippa di sua madre mucca.
Per non dire del maiale, massimo traguardo del porco-uomo nell’Era
Spirituale
dell’Acquario.
Tutti con le mascherine e gli spray.
Tutti pronti a proteggersi e cautelarsi.
Tutti chiusi nelle proprie stanze di fronte al computer. Tutti tremebondi e
disorientati.
Ma, non appena arriva il morso della fame, tutti pronti a strappare la
mascherina di
bocca e a gettarsi sulla
coscia della povera gallina decapitata il giorno prima.
Tutti pronti ad addentare il cuore del vitellino o le trippe di sua madre,
massacrati senza alcuna pietà nel
macello del circondario.
Per non dire del maiale, massimo traguardo culinario del porco-uomo del
Terzo
Millennio, ovvero dell’Era
Spirituale dell’Acquario, che la grande civiltà Maya ha datato col 22
dicembre
2012.- 3 -
Andiamo dunque a interrogare la Scienza Salutistica più affidabile e più
libera da
corruzione
Ma andiamo a vedere cosa ne pensa la Scienza della Salute, l’Igienismo
Naturale,
ovvero l’unica fonte
attendibile e libera da corruzione in questo mondo folle e sbandato,
sull’infettività dei microrganismi.
Lo scienziato tedesco Robert Koch (1843-1910) ha fissato le leggi e i
paletti adatti
a capire quando si può
accusare un batterio (e a maggior ragione un virus) di essere il vero
responsabile
di un’epidemia:
1) Il microrganismo deve essere trovato in ogni caso di malattia (in
ogni persona
colpita).
2) Il microrganismo non deve essere trovato nei soggetti che non
presentano i
sintomi della malattia.
3) Il microrganismo deve essere capace di sopravvivere (batterio) o di
permanere
(virus) fuori dai tessuti
del corpo.
4) Il microrganismo, reintrodotto nell’organismo, deve essere in grado
di riprodurre
lo stesso tipo di
malattia causata in precedenza.
Ai suoi tempi non erano ancora conosciuti i virus, ma le leggi di Koch
valgono oggi
sia per i batteri che
per i virus (anzi valgono ancora meglio per i virus, essendo essi
parassiti non
viventi ed incapaci di
rilasciare tossine o di adattarsi a mutazioni ambientali come avviene
per i batteri).
Criteri di infettività non rispettati nel caso di diverse malattie
considerate infettive
Caso 1) Già l’eminente ricercatore canadese William Osler (1849-1919)
scoperse che
il bacillo della
difterite è assente nel 28-40% dei casi di difterite. La prima legge di
Koch, per
cui il batterio/virus deve
essere trovato in ogni caso di malattia, non viene rispettato nella
tubercolosi,
nella difterite, nella febbre
tifoide, nella polmonite e in altre malattie.
Caso 2) Nemmeno la 2° legge viene rispettata, perché specifici
batteri/virus della
malattia si trovano
ripetutamente anche in soggetti nei quali non ci sono sintomi della
malattia stessa.
Caso 3) Anche la 3° legge non viene rispettata, perché i batteri/virus
non sono
capaci di vivere o di
prolificare fuori dai tessuti corporali.
Anche per i 3 casi citati ho parlato di batterio/virus associati, nel
senso che il
discorso vale per entrambi.
Sono le condizioni di suscettibilità del paziente a fare del batterio o
del virus un
agente infettivo
La Bio-Chemical Society di Toronto (Canada) condusse una serie di
esperimenti dove
colture di germi
della tifoide, difterite, polmonite, tubercolosi e meningite, vennero fatte
consumare in abbondanza a un
gruppo di volontari sani e ben pagati.
Il risultato?
Nessuno di essi si ammalò.
Ma, quando le condizioni di suscettibilità vengono interdette, tutto il
discorso
cambia, a conferma del fatto
che sono le condizioni del corpo ospitante a determinare il tutto, e non il
microrganismo in sé.
Il batterio o il virus da solo (Dr Shelton’s Hygiene Review, feb 1972)
possono
causare una malattia
niente più di come un fiammifero non acceso ed attivato può causare un
incendio.
Non possiamo schivare i batteri e i virus. Dobbiamo essere a prova di
entrambi.
Possiamo evitare le malattie solo mantenendoci in uno stato ottimale di
salute tale
per cui i batteri e i
virus nulla possono contro di noi.- 4 -
Batteri amici indispensabili, accompagnatori ma non causa di malattia
I batteri sono ubiquitari, stanno con noi da quando nasciamo a quando
moriamo. La
vita sul pianeta
sarebbe impossibile senza di essi.
Trattasi dunque di creature amiche, di collaboratori ottimi, di preziosi
alleati
mangia-rifiuti, e non certo di
nemici.
Entrano in azione immediatamente quando c’è una pericolosa accumulazione di
materiale tossico che
minaccia l’integrità del nostro corpo.
Non si nega che i batteri siano intimamente associati con molte malattie
anche serie.
Non si nega che essi elaborino certe tossine e che emettano pure nel
nostro corpo i
loro rifiuti corporei,
complicandoci ulteriormente la vita.
Non si nega il ruolo dei batteri nell’evoluzione della malattia.
Ma essi non sono affatto la causa primaria e fondamentale della
malattia, come
troppa gente pensa, in
fotocopia con la medicina ufficiale.
I virus come detriti cellulari interni o comunque come entità esterne
inanimate
nelle quali ci
imbattiamo regolarmente
I batteri accompagnano le malattie, non le causano, il che è cosa assai
diversa.
Pressappoco lo stesso discorso si può fare per i virus.
Le condizioni dell’ammalato derivano sempre dal suo modo improprio e
fasullo di
vivere e di mangiare,
non dai batteri e non dai virus in sé.
I batteri non producono malattia: è la malattia che li produce.
I virus invece non sono altro che detriti cellulari (derivati da nostre
cellule
spente e morte).
Più che amici, sono sostanze inevitabili che formiamo al nostro interno
con la
continua morìa cellulare,
oppure sostanze esterne nelle quali ci imbattiamo.
Non sono entità viventi come i batteri, e sono incapaci di riprodursi in
un ospite
sano, dotato cioè di
sistema immunitario funzionante.
Il concetto assurdo e medievale della moltiplicazione dei virus
E’ assurdo parlare di moltiplicazione dei virus.
Ci può essere solo sommatoria ed accumulazione, derivata sempre dalla
moria continua
e massiccia di
nostre cellule spente, le quali, se non vengono pulite con regolarità da
un bel
sangue fluido e scorrevole,
diventano alimento proteico per i batteri ed anche garitta o guscio di
inserimento
per i virus cadaverali
acquisiti dalle carni, dal pesce, dai latticini, dai gelati, dagli
yogurt, dalle
uova e da tutte le folli proteine
animali di cui l’umanità pazzoide si nutre.
I cibi sbagliati, carnei, cotti, zuccherati, lattati, ovati, salati,
incaffeinati ed
intheati, hanno la caratteristica
di sospendere il normale processo metabolico cellulare, e di far
accumulare nel
proprio corpo i propri
detriti cellulari.
Alla fine, si va a peggiorare ed a rendere densa e rallentata la qualità
del liquido
nobile che ci nutre e ci
ripulisce, del rosso e scorrevole sangue che diventa meno rosso e meno
scorrevole, e
che la medicina cerca
poi di migliorare a colpi di eparina.- 5 -
L’estrema pericolosità delle proteine animali in ambito virologico
E’ per questo che ogni piatto di carne, più che dannoso, è disastroso e
micidiale
per l’essere umano, dotato
come è di un sistema gastrointestinale, di un sistema immunitario, di un
sistema-corpo, smaccatamente
fruttariani, e per niente onnivori certi nutrizionisti universitari
vanno tuttora
insegnando, in questo pianeta
quanto mai sprovveduto ed oscurato dall’ignoranza più nera.
Ai cani, ai gatti e alle iene, le proteine animali non causano grossi
inconvenienti,
essendo essi attrezzati di
potenti acidi e di formidabili enzimi antiurici, nonché di un sangue
acido, e non
alcalino come quello
umano.
Cosa sono dunque queste entità sotto-microscopiche chiamate virus?
I virus esistono solo come entità inanimate, fino a quando non vengono
decomposti,
demoliti, espulsi.
Diversi e molteplici i nostri organi interni, e diversi i tipi di
detriti cellulari,
cioè i virus endogeni che ne
derivano.
Trattasi di molecole di acido desossiribonucleico (DNA), circondate da
una catena di
membrane proteiche.
Ogni cellula umana (10 trilioni di cellule in tutto) possiede milioni di
organuli
interni i quali, in sede di
dissolvimento o morìa, o rinnovo cellulare, diventano detriti o
spazzatura organica
chiamata virus.
Non basta essere medici, virologi, immunologi, infettologi, per capire
profondamente
queste cose.
Serve piuttosto avere sempre tanta bussola e corretto orientamento.
Serve acquisire visuale cinematografica e non fotografica, visuale
fisiologico-spirituale e non solo
materiale-meccanicistica.
Il mito di una immunizzazione che non esiste
Non è possibile rendere una persona immune (disease-proof), renderla a
prova di
batterio o a prova di
virus, con mezzi chimici o biochimici.
Al massimo esiste una debilitazione del vaccinato e quindi una sua
ridotta reattività.
Il modo evidente e più garantito per minimizzare la reattività è quello
di ammazzare
il paziente, mentre
per massimizzarla basta tenerlo nella più alta forma fisica possibile.
Le epidemie, le pandemie, non significano effettiva trasmissione di
virus o di
batteri da un uomo all’altro,
come si tenta di affermare.
Esse sono solo la conseguenza di alti livelli di tossine nel sangue di
tante persone
contemporaneamente,
legate ed accomunate da abitudini simili, da intossicazioni simili, da
pensieri-preoccupazioni-stress simili
e condivisi.
La vaccinazione è la peggiore invenzione mai concepita dall’uomo nella
sua storia
Le inoculazioni e i vaccini sono puri veleni, sono interferenze estranee che
by-passano il sistema
immunitario, sono processi ammalatori e debilitanti della vitalità, che
nulla hanno
a che fare con la
guarigione e la salute.
Non fanno bene ai sani e soprattutto ai bambini, perché quelli hanno già
il loro
potentissimo sistema
immunitario funzionante.
Non fanno bene ai malati e agli anziani, perché essi sono già
sufficientemente
gracili per subire ulteriori
indebolimenti.
La vaccinazione è la peggiore invenzione mai concepita dall’uomo nella
sua storia.- 6 -
Tutte le pandemie vengono superate ed eliminate grazie ai miglioramenti
esterni ed
interni
L’unica cosa che elimina le pandemie di ogni tipo sono i miglioramenti
dell’ambiente
circostante e quelli
interni al proprio corpo, non certo i vaccini.
Tanto più che tutti i microrganismi hanno la capacità di adattarsi, di
mutare in
continuazione, rendendo
superflua, parallela, ininfluente, e comunque sempre dannosissima la
vaccinazione.
Ad esempio il cocco della polmonite diventa bacillo della tifoide
alimentandosi del
virus tifoide, e
viceversa.
E’ stato dimostrato più volte come l’introduzione di colture batteriche
e virali non
è in grado di causare
malattie nei corpi sani.
Si sono fatti esperimenti in cui si sono introdotte colture abbondanti
di tifoide,
difterite, polmonite,
tubercolosi, meningite, senza che esse abbiano causato alcun effetto.
I batteri sono dunque amici onnipresenti che entrano in azione quando
esiste cibo da
consumare (rifiuti e
tossine da mangiare ed eliminare). Guai se i batteri non ci fossero.
Il batterio o il virus nel corpo non è sinonimo di malattia infettiva
Il dr Rene Dubos, famoso batteriologo e premio Pulitzer 1968,
contraddice l’assunto
medico secondo cui i
germi hanno caratteristiche specifiche e immutabili nella loro struttura
e nelle
loro caratteristiche
chimiche.
Lo stesso Louis Pasteur si accorse nel 1880 dei suoi errori gravi e cambiò
radicalmente rotta, ma era agli
sgoccioli della propria vita.
Il danno gravissimo lo aveva già fatto.
E la medicina, specialista da sempre a raccogliere il peggio e a
scartare il meglio,
aveva già adottato ed
interiorizzato i suoi schemi stravaganti, portandoli con sé fino alla
data odierna.
Il vecchio Pasteur si accorse che i batteri mutavano a seconda delle
condizioni del
paziente, e che un corpo
sano e resistente non era suscettibile ad essi.
Si convinse alla fine che fattori fisiologici controllabili erano
basilari nello
stabilire la vulnerabilità alla
malattia e concluse, con parole sue, che La presenza nel corpo di un agente
patogeno non è
necessariamente sinonimo di malattia infettiva, ovvero hanno ragione i miei
detrattori, tipo Bernard e
Koch, secondo i quali il seme è niente ed il terreno è tutto.
Le malattie non sono suddivise in classi come cani e gatti
La più famosa nurse-dottoressa della storia, miss Florence Nightingale,
che spesso
cito nei miei articoli,
condusse il più bell’attacco alla teoria dell’infezione
batterico-virale, pur non
conoscendo ancora batteri e
virus.
Le malattie non sono individui organizzati in classi, come cani e gatti,
ma sono
piuttosto condizioni che si
sviluppano le une dalle altre a seconda delle condizioni di nettezza che
caratterizzano ciascun organismo.
Non è forse il continuo vivere sbagliato che porta la gente ad ammalarsi?
Non sono forse fattori come l’aria pura e la pulizia da un lato, e
l’aria viziata e
la sporcizia esterna-
interna a determinare lo stare bene o lo stare male delle persone?
Non sono forse tutte le malattie delle reazioni naturali alle condizioni
assurde in
cui noi stessi ci
mettiamo?- 7 -
La dottrina delle malattie specifiche, grande rifugio delle menti deboli
e fragili
della medicina
Mi è stato insegnato, sia da scienziati superbi che da donne ignoranti,
a temere la
febbre, la scarlattina e
le varie malattie infettive.
Ma la vera assistente sanitaria ignora le infezioni, non ne ha paura, ed
eventualmente le previene.
Stanze pulite, finestre aperte ed assistenza amorevole ai pazienti.
Questo è da richiedere a una buona nurse.
Un trattamento saggio e umano è la migliore cura contro le pandemie e le
malattie di
ogni tipo.
La dottrina delle malattie specifiche e classificate è il grande rifugio
delle menti
fragili e deboli della
medicina.
Non esistono malattie specifiche.
Ci sono solo condizioni adatte a rendere la gente malata.
Le migliori parole pronunciate in campo medico negli ultimi 200 anni.
Un monito divino ed extraplanetario ai medici e all’umanità disorientata.
Più che una teoria intelligente sull’origine e la cura delle malattie,
le parole
della Nightingale sono quanto
di meglio sia mai stato pronunciato negli ultimi 200 anni in ambiente
medico, e
meriterebbero di essere
scolpite sui muri di ingresso di ogni clinica e di ogni ospedale del
mondo, come
avveniva con la frase
Conosci Te Stesso in tutti i templi della Grecia antica.
Esse suonano come un monito formidabile, divino ed extraplanetario,
contro tutte le
follie della medicina
moderna, e contro tutte le scemenze in circolazione presso la gioventù delle
discoteche e degli sballi, e
contro le distrazioni e le dimenticanze della gente di oggi, per troppo
tempo
privata di insegnanti saggi ed
avveduti, per troppi decenni preda di una banda di ladroni operanti
dietro il
paravento di cattedre, camici,
governi, parlamenti e uffici presidenziali.
Per troppo tempo preda dei ladroni radiotelevisivi e della carta stampata.
La storia delle vaccinazioni insegna, ma non ai sordi che non vogliono
ascoltare e
ai ciechi che non
vogliono vedere
I processi della natura sono sempre caratterizzati da due qualità:
efficienza ed
economia.
Il corpo non promuove mai crisi difensive quando ciò non è necessario.
I corpi sani non necessitano di detossificazioni.
Farmaci e vaccini costituiscono pertanto attacchi addizionali all’integrità
dell’organismo.
Tant’è vero che le malattie diminuiscono non appena ci sono
miglioramenti concreti
nelle condizioni
ambientali, non appena si smette di avvelenare la corrente sanguigna con
farmaci e
vaccini.
L’Inghilterra fu il primo stato al mondo a imporre vaccinazioni
obbligatorie alla
sua gente.
Dopo 50 anni, quello stesso paese, patì la più grande epidemia virale di
vaiolo
della storia, sia in numero
di casi colpiti che in alta percentuale di morti.
Un popolo vaccinato, richiamato e rivaccinato ancora, che veniva colpito
in quel modo.
Una cosa davvero assurda ed inconcepibile.
Venne immediatamente tolta l’obbligatorietà.
Ma oggi, nel 2009, la maggiore vaccinatrice mondiale GlaxoSmithKline, ha
sede
esattamente in quel
medesimo paese.- 8 -
Le più spaventose pandemie arrivano sempre per condizioni di vita insane.
La gente di oggi è apparentemente sana e pulita, mentre al suo interno
sta marcendo.
La verità è che le peggiori epidemie sono sempre arrivate per condizioni
di vita insane.
Più le abitudini della gente migliorano in termini di pulizia esterna ed
interna, e
meno si è soggetti a
problemi.
Purtroppo, gli stili di vita della gente sono sì migliorati, ma soltanto
in apparenza.
La gente di oggi è indebolita da irresponsabili svezzamenti a latte
bovino ed
omogeneizzati, da adozione
successiva di cibi carnei e di cibi cotti, da trattamenti sanitari
invasivi, da
tensioni e paure continue, da
tragiche carenze affettive, da impedimenti e tensioni sessuali, da
cocacola e
sigaretta, da videogiochi e
videomania, dalle sale di ammalamento intensivo chiamate discoteche.
Nel 1948 un’epidemia di polio venne causata ad esempio da un eccessivo
consumo di
zucchero, e il tutto
si risolse con un drammatico appello ad abbassare l’uso improprio di
tale insidioso
dolcificante.
Dall’epocale Spagnola del 1918 ai casi di meningite di Treviso, il filo
logico è
sempre quello
Le epidemie vengono provocate dal protrarsi di situazioni debilitanti di
massa, come
prolungata umidità e
freddo, preoccupazioni, guerre, panico.
La spaventosa febbre Spagnola del 1918-1919 che decimò le popolazioni
europee e
mondiali con cento
milioni e oltre di morti (cifre probabilmente approssimative e per
difetto, data la
mancanza di metodi
statistici efficaci), non giunse forse dopo le lunghe ed incredibili
privazioni del
primo conflitto mondiale?
Ma, per venire ai nostri tempi, le meningiti che arrivano spesso dopo
lunghe ore di
discoteca (vedi casi di
Treviso nel 2008 ed altri casi simili in altri paesi), non insegnano
proprio nulla?
Più snervata ed intossicata è la gente e prima si ammala.
Poi, quando ha perso la salute, e comincia a spaventarsene, va
disperatamente alla
ricerca della panacea e
del vaccino, ovvero della soluzione rapida e miracolistica.
Non le viene in testa di cambiare strada, di diventare più saggia e
rispettosa di se
stessa e del prossimo
suo.
I vaccinatori privi di risposte logiche.
La virulenza putrefattivo-animale assai peggiore di quella
carbonico-vegetale.
I difensori delle vaccinazioni non hanno mai tentato di spiegare come
mai quelli che
sono stati vaccinati in
precedenza sono sempre i primi a riammalarsi.
Gli stati di malattia più gravi e virulenti si sviluppano nella gente
che porta
dentro di sé quantitativi di
veleno putrescente, soprattutto dopo le feste di Natale e di Pasqua.
Le eccitazioni e il mangiare sballato portano a inevitabili crisi.
La peggiore forma di avvelenamento è quella da putrefazione proteica,
che supera di
molto la
fermentazione carbonica, perché le proteine della carne producono
tossine molto più
pericolose delle
proteine vegetali.
Ad esempio (Dr Shelton’s Hygiene Review, marzo 1972), la tonsillite
arriva da virulenza
carbonico-vegetale, mentre la difterite giunge da virulenza
putrefattiva-animale.
In entrambe queste malattie ci sono decomposizioni nel tratto
intestinale, ma le
tossine putrescenti
possono anche degenerare in polmonite e meningite, o in febbre tifoide
ed altre
forme di influenza grave.- 9 -
La malattia come prezioso processo di detossificazione
Il corpo espelle i suoi scarti ineliminati attraverso delle crisi acute.
La malattia dunque è un percorso obbligato di detossificazione e di
recupero, ed è
rimediale e benefico, è
un processo di auto-preservazione.
L’abituarsi, l’accomodarsi al fumo, al caffè e al the, all’alcol e alle
bibite
gassate-dolcificate, alle varie
carni e al pesce, ai farmaci e ai vaccini, impone al corpo la
compresenza di pesanti
livelli di tossine.
L’inevitabile effetto è la moltiplicazione del livello tossico e
l’abbattimento
della forza nervina, mentre la
tossiemia interna tende ad aumentare a causa del continuo flusso di
cellule morte
non ripulite e non
riciclate.
Il risultato è lo scatenamento di un processo guaritivo chiamato malattia.
Il salutismo etico-naturale che noi proponiamo e promuoviamo comincia
nella mente e
nell’anima
La malattia non è mai nemica, nemmeno in questo caso ben s’intende.
Quelli che ci rimettono le penne, e finiscono al camposanto, ci
sarebbero andati
comunque, vaccino o non
vaccino, più in fretta col vaccino che senza, perché erano davvero malmessi
internamente.
I fastidi e i dolori fisici per gli influenzati sono antipatici, ma
rappresentano
dei segnali positivi ed utili.
Ci vengono a dire che qualcosa nel nostro comportamento è andato storto.
L’igiene naturale che guarisce, il salutismo scientifico che noi
proponiamo a tutti
i cittadini del mondo, al
Messico colpito, agli USA colpiti, all’Europa in via di essere colpita,
comincia
nella mente, nel cervello,
nel comprendonio, senza mai escludere la nostra parte eterea e la nostra
anima.
Il regime alimentare è un fattore critico e determinante nella
maggioranza dei casi.
L’esercizio fisico e l’armonia interna sono pure basilari.
Ci vuole Scuola con la S maiuscola e Maestri Igienisti con la M maiuscola.
Nella bella città di Bergamo c’è la sede ABIN e c’è pure un grande
Maestro Terapista
di nome Scaffidi.
Provare per credere.
Non malattie infettive, ma malattie accomunate e ritmate da effetto
grilletto
scatenante.
Il vero contagio è quello della stupidità umana.
Le stesse allergie si producono allorquando il sistema immunitario si
guasta.
Nei casi estremi, il corpo diventa così sguarnito e sensibile che
persino sostanze
innocue e normalmente
utilissime, tipo fragole, pere, lamponi, ecc, finiscono per provocare
fenomeni di
allergia e intolleranza.
Il responsabile non è la frutta, ma il sistema immunitario finito malamente.
Il contagio prevalente in tutte le pandemie non è la febbre aviaria, la
febbre suina
o la febbre asinina, ma è
invece il contagio della stupidità umana.
Il contagio delle pessime abitudini a fumare, a mangiare carne di
maiale-bue-pollo-pesce e di qualsiasi
altra carogna in circolazione.
Il contagio dell’andare a chiudersi in una discoteca, carica di fumo e
di decibel,
di vapori e umori
intossicanti, di bevande atroci, di ore preziose rubate al sonno (le ore
tra le 21 e
le 24 sono le più
importanti e nutrienti della notte).
Chiaro poi che, nelle malattie accomunate, scatta pure l’effetto
grilletto che
trasmette gli stessi sintomi a
chi è nelle medesime condizioni, a chi è già pronto ad ammalarsi.- 10 -
I teorici della peste bubbonica sempre a corto di risposta
Vengano a spiegarci i teorici della peste bubbonica e delle vaccinazioni
a tappeto
come mai tantissimi
sviluppano raffreddori e febbri pur non essendo stati assolutamente in
contatto con
nessuno.
Vengano a spiegarci gli stessi monatti il perché migliaia di persone
sane, che vanno
in contatto con dei
malati, non sviluppano poi un bel niente.
Sappiamo già che tireranno fuori scuse e ragioni che non stanno né in
cielo né in terra.
Nel 1967, dice Shelton, lavoravo in un piccolo ufficio, a stretto
contatto con una
decina di altre persone.
Arrivò un’epidemia di influenza e tutti finirono a letto. Fui il solo a non
sviluppare la febbre.
La stessa cosa successe a me medesimo più di una volta, quando ero ragazzo
vegetariano dissidente in
famiglia normale ed onnivora.
Ad ogni influenza stagionale o asiatica, tutti a letto per una settimana
con febbre
alta, ed io regolarmente
in piedi senza mai alcun sintomo.
Dalle esperienze del dr Shelton a quelle del dr Mendelsohn (massimo
pediatra mondiale)
Devo ancora conoscere un singolo caso di bambini, figli di vegani o di
igienisti,
che siano stati mai
colpiti dalla polio.
Un regime salubre e naturale non causa polio, non causa colera, vaiolo o
difterite,
scrive in proposito
Herbert Shelton (Dr Shelton’s Hygiene Review, May 1976, pag 195).
Succede invece che una lunga lista di malattie, tipo cecità,
convulsioni, eczema, ed
anche morte
improvvisa ed inesplicabile, sia stata più volte imputata alle vaccinazioni.
Il dr Robert Mendelsohn (Confessioni di un Medico Eretico, pagg
143-145), accusa le
vaccinazioni di
essere simili a un gioco alla roulette, dove si cerca di stoppare dei virus
sfuggenti e giocherelloni che
variano in continuazione, e porta l’esempio dell’influenza americana del
1976 che
portò a un fiasco
medico colossale, con 565 casi di paralisi Guillan-Barré e 30 casi di morti
inspiegate, tutte derivanti da
una vaccinazione effettuata poche ore prima.
Da quella volta Mendelsohn diventò nemico mondiale numero uno di ogni
vaccino
antibatterico ed
antivirale.
I virus, per fare danni, hanno bisogno di molte cose
I virus non possono vivere o aumentare di numero da soli, essendo
materiale morto e
decrepito, privo di
vita e di enzimi.
Abbiamo, come già visto sopra, virus endogeni derivati da morìa intensa
e regolare
delle nostre cellule che
vengono normalmente eliminati, e i virus esogeni (presi dai cibi sbagliati e
dall’aria viziata ed inquinata
che respiriamo).
Ricordiamo in proposito che frutta e verdure pulite contengono zero
virus e zero
batteri, mentre tutte le
carni ne sono spaventosamente stracariche.
Per svilupparsi e fare dei danni, un virus ha bisogno di molte cose.
Serve innanzitutto la possibilità di occupare e di insediarsi, ovvero di
attaccarsi
a delle cellule vive.
Ma serve pure che tali cellule, e l’organismo nel quale il virus si
trova, abbiano
alle spalle un sistema
immunitario distratto ed inefficace.
A quelle condizioni si può sviluppare una condizione virale
generalizzata.- 11 -
Attribuire intelligenza, volontà ed abilità tattica ai virus, può solo
fare sorridere
E’ evidente come il virus sia il perfetto esempio di sostanza
parassitaria, ma
sempre morta e priva di
volontà, di pianificazione, di programmi.
Parlare di virus latenti, mutanti, cambianti, cattivi, o cose simili,
attribuendo ai
virus intelligenza e abilità
tattica o altro, può solo far sorridere,
E’ sempre il nostro corpo che conduce la danza nel bene e nel male, o a
non condurla
affatto perché lo
abbiamo rovinato malamente.
Il virus è inanimato a tal punto che nessun antibiotico al mondo lo può
colpire.
Non si può ammazzare qualcuno che è già morto.
Un corpo sano è un’autentica fortezza, una macchina da guerra
Il corpo comunque è in grado di distruggere il virus allo stesso modo
con cui
distrugge e si libera degli
altri veleni, e allo stesso modo in cui colpisce i batteri invasori.
Un corpo sano è autentica fortezza, ed anche macchina da guerra.
Distrugge tutto e
non ha problemi.
La stessa cellula sana tiene sotto attento controllo la situazione, e
impedisce a
qualsiasi microrganismo di
causare danni.
Il corpo umano può essere benissimo infettato da un virus (può cioè
avere il virus
al suo interno) senza
però ammalarsi o manifestare malattia.
Le infezioni virali (cioè le presenze di virus nei cosiddetti portatori
sani) sono
comunissime e quasi
universali, mentre le malattie virali sono al contrario rarissime.
Il virus della polio ce l’hanno in tantissimi.
L’adenovirus è presente nel 90% della popolazione, ma pochissimi se ne
ammalano.
La salute e l’equilibrio sono concetti diversi da quello di immunità
Esistono invece agenti interni ed esterni che mettono a repentaglio e
sovvertono
l’armonia corporale,
convertendo un virus latente in un virus attivato e reso virulento.
E’ risaputo che le cellule trattate con un virus in un tessuto colturale
sono in
grado di inibire ed interferire
con lo sviluppo di altri virus.
Questo materiale cellulare modificato è stato per l’appunto definito
interferone e
possiede capacità
antibiotico-antivirali.
In ogni caso, la salute e l’equilibrio sono concetti opposti a quello di
immunità,
non dipendendo essi dagli
anticorpi sviluppati in seguito alla vaccinazione, ma dalla saggia
normalizzazione
delle funzioni corporali.
Tutti gli esseri viventi ospitano batteri e virus inattivati, ma solo
pochi si
ammalano. Perché?
Infatti, oltre il 90% delle persone alberga ed ospita diversi virus,
mentre solo una
percentuale minima
sviluppa poi effettivamente una malattia virale.
La malattia virale, allo stesso modo di quella batterica, richiede
qualcos’altro,
qualche altro fattore
snervante in grado di causare prostrazione e indebolimento alle funzioni
protettive,
inducendo così il virus
a entrare in qualche modo nelle attività biologiche cellulari, spingendolo a
diventare un ingrediente
sempre inattivo ma scomodo, una sporcizia diffusa ed invadente.- 12 -
Un igienista naturale, un salutista con la testa sulle spalle, non ha
paura di alcun
virus, di alcun
batterio e nemmeno di alcuna malattia
Un igienista naturale, un salutista naturale, sanno benissimo che non
c’è virus che
tenga, e che non esiste
al mondo malattia virale che spaventi.
La cosa che deve spaventare è piuttosto la cattiva abitudine, la
testardaggine ad
andare contro se stessi e a
mettere nel proprio canale gastrointestinale l’anti-cibo per eccellenza
che si
chiama carne, sia essa bianca,
rossa o di colore viola.
I virus potenzialmente più pericolosi sono quelli interni che produciamo
normalmente
con la fisiologica
morìa cellulare, non fosse altro perché arrivano in continuazione e a
getto continuo
dal nostro sistema
cellulare, senza sosta e senza vacanza.
Guai interrompere la salute e la pulizia interna.
Le diete alto-proteiche sono la manna per quelli del Codex Alimentarius
e per i
fabbricanti di
farmaci e di vaccini
I virus cellulari interni sono come un cumulo di spazzatura che occupa
impropriamente le nostre stanze
corporali, e che deve essere utilizzato (riciclandone in parte le
componenti utili)
e poi spazzato via con
regolarità.
Se noi rallentiamo o impediamo tale operazione metabolica giornaliera,
adottando
comportamenti
demenziali tipo l’alimentazione carnea, l’uso di latticini, di cibi
cotti, di
droghe, delle sigarette e del caffè,
allora sì che firmiamo la nostra condanna capitale.
Tutte le diete alto-proteiche promosse da certi medici e da certi
nutrizionisti, da
certi venditori di fumo,
sono funzionali non solo alle industrie che producono gli stessi
prodotti appena
citati, ma anche ai desideri
del Codex Alimentarius, della Bayer, della GSK, della Pfizer, della
Monsanto, della
Rockefeller, tutte
coalizzate a tifare contro la salute umana.
Più proteine animali e più virus.
Mangiate maiale che noi della Pfizer, della Bayer e della GSK vi
aspettiamo al varco!
Le proteine animali nel corpo umano equivalgono ad introdurre virus a
raffica.
Da qui il gran coro mondiale in difesa della carne di maiale.
Mangiate maiale che noi della Pfizer e della GSK vi aspettiamo al varco!
I virus variano allo stesso modo dei batteri.
Cos’è che fa cambiare le loro condizioni?
Nei batteri è l’ambiente normale il quale, se diventa tossico, li cambia
da batteri
normali in batteri
virulenti.
Nel caso dei virus, essi si formano in un ambiente già tossico,
accompagnato da
eccesso di rifiuti
metabolici interni (detriti cellulari) non espulsi, nonché da veleni e virus
ambientali esterni che trovano in
tali rifiuti cellulari endogeni il rifugio per accasarsi e non essere
poi distrutti
facilmente dal sistema
immunitario indebolito.- 13 -
Servono mezzi salutari di recupero e non immunizzazioni
La medicina invece, anziché ragionare in termini di corpo sano che
distrugge il
virus, lo trasforma da
virulento in innocuo, e preferisce ragionare in termini di
immunizzazione del corpo
contro il virus.
Ma immunizzare davvero è pure impossibile, proprio per la variabilità e
l’alterabilità continua dei ceppi
virali.
Il corpo ha i mezzi per eliminare agevolmente i virus, a patto che la
sua salute non
sia compromessa.
Però, attenzione, se una persona è in condizioni insane, farmaci e
vaccini fanno
ancora peggio, in quanto
indeboliscono ed intossicano ulteriormente un organismo già ai minimi
termini.
Servono mezzi di recupero salutari sia nei sani che nei malati.
Il ricorso a mezzi azzardati come quello di iniettare dei virus
attenuati, è una
colossale presa in giro della
gente, è il peggiore insulto che si possa fare contro il proprio corpo.
Stesso discorso per il vibrione del colera
Anche col vibrione del colera valgono le medesime considerazioni.
Esso appare e riappare
Quando non c’è, dov’è mai finito? E’ forse andato in vacanza?
Ce l’abbiamo costantemente addosso.
Molti igienisti mai vaccinati che viaggiano in Medio ed Estremo Oriente,
mangiano
frutta e verdura fresca
in abbondanza, senza mai sviluppare alcuna malattia, mentre gente che si
è vaccinata
e che sta alla larga
da insalate e da frutta torna spesso a casa col colera, un’infiammazione
acuta del
canale intestinale.
Da cosa è mai causata?
Dallo spargimento di liquame organico nei campi?
Balle. Quello è il modo migliore e più igienico, visto che il terreno è
il maggior
purificatore-trasformatore
di rifiuti organici.
E’ lo stato del tuo corpo intasato a favorire lo sviluppo batterico e
l’accumulazione virale
Il colera non è altro che una severissima diarrea intestinale dovuta ad
eccessi
alimentari e conseguente
putrefazione delle proteine nell’intestino.
Il dr Pettenkofer, professore di batteriologia all’Università di Vienna,
sbalordì i
suoi allievi ingerendo di
fronte a loro una coltura di vibrioni capace di avvelenare un intero
reggimento,
senza essere poi colpito
dal colera, dimostrando così un’ennesima volta che il seme è niente e il
terreno,
cioè il corpo, è davvero
tutto.
Germi e virus sono onnipresenti.
Anche i virus dell’aviaria e quelli della febbre suina, asiatica o
messicana, sono
onnipresenti.
Le malattie non sono causate da essi.
E’ lo stato del tuo corpo a favorire la fioritura e lo sviluppo
batterico, oppure
l’accumulazione di sporcizia
virale.
Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA (Associazione Vegetariana Animalista)
- Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca
Igiene Naturale)

tiziana rupena ha scritto:
> Lo avrei letto con molto interesse...
> ma è la solita solfa! Allegato rimosso
> Grazie
>
> Il giorno 29 aprile 2009 20.31, Altieri <agernova at libero.it> ha scritto:
>
>> Allegato Rimosso
>