Torino 25 aprile: presidio antifascista
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- Date: Fri, 24 Apr 2009 17:47:49 +0200
Torino 25 aprile: presidio
antifascista Sabato 25 aprile ore
15 Presidio alla lapide al
partigiano Ilio Baroni Corso Giulio Cesare angolo
corso Novara Ricordo e deposizione di
fiori – banchetti informativi antifascisti e antirazzisti – volantinaggio in
quartiere – bicchierata in ricordo delle tante vittime del fascismo di ieri e di
oggi. Resistenza! Il 25 aprile 1945 Torino è
paralizzata dallo sciopero generale: è il giorno dell’insurrezione, il giorno in
cui i partigiani giocano l’ultima decisiva partita contro i nazifascisti.
Il 26 aprile 1945 muore
combattendo Ilio Baroni, operaio alle Ferriere, anarchico, partigiano comandante
della VII brigata SAP. Ilio, nome di battaglia “il Moro”, cade in corso Giulio
Cesare angolo Corso Novara, dove oggi c’è la lapide che lo ricorda. Baroni aveva
combattuto il fascismo pagando con la galera ed il confino il proprio impegno
antifascista ed anarchico. Il 27 aprile i partigiani liberano completamente
Torino, ma Ilio non potrà vedere il giorno per cui ha lottato per tutta la vita.
Ma il fascismo non muore in quell’aprile… Oggi, 25 aprile 2009, il
fascismo colpisce ogni giorno. Le squadracce si chiamano
ronde, le leggi razziste pacchetto “sicurezza”, le aggressioni agli immigrati e
ai rom episodi di “bullismo”, le “leggi speciali” sono diventate ordinaria
amministrazione, i centri per immigrati senza documenti stanno diventando i
lager del nuovo secolo. Torino, come tutto questo
nostro paese, sta scivolando verso un baratro. È il baratro del fascismo che
ritorna, che ritorna nelle strade, che ritorna nelle leggi sempre più razziste e
liberticide, che ritorna, e questo è il peggio, tra noi tutti, gente comune che
fa fatica ad arrivare alla fine del mese, gente che non ha i soldi per pagare il
fitto o il mutuo, gente che la disoccupazione e la precarietà obbligano ad
un’esistenza sempre più miserabile, gente che sta tramutando il sano odio di
classe, l’odio per i padroni che ci sfruttano e ci rubano la vita, nell’odio per
gli ultimi, per chi sta peggio di noi, gli immigrati poveri in cerca di
un’opportunità di vita. I governi di “destra” e
quelli di “sinistra” hanno fatto la stessa politica, distruggendo poco a poco i
piccoli margini di libertà e di giustizia strappati con la lotta nei decenni
precedenti. Strappati dai torinesi e dagli immigrati di allora, la gente del sud
venuta a Torino per lavorare, uniti per la casa, i trasporti, i servizi, le
scuole, il salario, i tempi di lavoro. Uniti anche se diversi,
perché consapevoli che il nemico non è l’immigrato che ti vive accanto ma chi
marcia alla tua testa. I vari governi hanno creato e alimentato la guerra tra
poveri, i media l’hanno amplificata ad arte, moltiplicando i falsi allarmi sulla
sicurezza. I reati più gravi – omicidi, stupri, rapine – diminuiscono mentre si
moltiplicano gli “incidenti” sul lavoro. Si fanno leggi contro gli immigrati e
si sancisce che i responsabili dei morti e mutilati sul lavoro se la cavino con
una multa: i padroni lucrano sulle nostre vite e ogni giorno qualcuno di noi
muore lavorando. Italiani o immigrati, quando si cade da un’impalcatura, si
viene stritolati da una macchina, si brucia vivi in acciaieria, siamo tutti
uguali, ma se non re-impariamo ad essere e sentirci uguali nella vita, se non
re-impariamo a lottare contro i nemici comuni di ogni sfruttato, la vita se ne
va ogni giorno più in fretta, ogni giorno più miserabile, ogni giorno più
insicura. L’insicurezza, quella vera, è nel lavoro che non c’è, nel lavoro che
mutila, nel lavoro che uccide: loro li chiamano “incidenti”, ma il nome vero è
omicidi. Usano una lingua nuova, dove i fatti e le parole sono sempre più
distanti: la guerra di classe è nascosta come la guerra che gli alpini
combattono in Afganistan. La chiamano “missione di pace” ma fanno la guerra,
ammazzano in nostro nome, sottraendo risorse alla sanità, alla scuola, ai
trasporti, ai servizi. Gli stessi militari dalla scorsa estate sono nelle strade
della nostra città… È tempo di fare barriera
contro questa barbarie con l’azione diretta, senza
deleghe. In questo 25 aprile
vogliamo ricordare le ragioni di tanti di quelli che combatterono e morirono, le
ragioni di chi combatteva il fascismo, portando in se il sogno di un’umanità
senza stati né frontiere, solidale. Lottavano perché
uguaglianza/libertà/solidarietà non fossero solo parole ma il cuore stesso della
nostra società. Queste ragioni sono state dimenticate o gettate nel fango.
Spetta a noi raccoglierle e
farne una bandiera. Spetta a noi riprendere il cammino dei nostri padri e dei
nostri nonni. Spetta a noi conquistare un nuovo
aprile. A Torino la RESISTENZA
continua, ogni giorno. Prossimi
appuntamenti Torino 1°
maggio Saremo al corteo con uno
spezzone rosso e nero. Appuntamento alle Seguirà il consueto pranzo
del Primo Maggio con canti e festa. Appuntamento dopo il corteo
in corso Palermo 46. Per prenotarsi per il
pranzo al 338 6594361; mail fai_to at inrete.it Martedì 12 maggio ore 21
in corso Ferrucci
65a Anarchici contro il Muro.
Incontro con l’anarchico israeliano Ury Gordon Azioni dirette,
manifestazioni, solidarietà attiva ai palestinesi in lotta contro il muro
dell’apartheid. La resistenza ai bombardamenti e all’occupazione di
Gaza. Federazione Anarchica
Torinese – FAI Corso Palermo 46 Torino –
la sede è aperta ogni giovedì dalle 338
6594361 |
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