Benvenuto il dissenso nella Chiesa Cattolica



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sul dissenso di alcuni episcopati dal papa come fatto benefico; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

 

Al Romano Pontefice Benedetto XVI

al Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone

al Presidente CEI Card. Angelo Bagnasco   

ai Card. Angelo Scola e Dionigi Tettamanzi

 

Benvenuto il dissenso nella Chiesa Cattolica

 

La decisione di togliere la scomunica a quattro vescovi lefebvriani, congiunta con la pubblicazione di insensate dichiarazioni negazioniste di uno di questi nei riguardi dell’Olocausto ebraico, ha dato luogo a manifestazioni di dissenso da parte di alcune conferenze episcopali, o dei loro presidenti. Cui ha risposto una lettera del Pontefice all’intero episcopato cattolico; lettera che riconosceva un doppio errore papale, nel non aver illustrato abbastanza la portata di quella decisione e nel non essere sufficientemente informato quanto a quelle negazioni; mentre lamentava “l’accusa aperta”, “l’ostilità pronta all’attacco”, “ l’odio senza timore e riserbo”.

 

Questi due fatti devono dirsi benefici.

Da un lato il papa riconosce i propri errori, un fatto nuovo nella modernità recente, dove l’infallibilità papale è stata praticamente estesa ad ogni sua affermazione; ad ogni posizione ed imposizione del Vaticano.

Dall’altro dall’episcopato si sono alzate voci di dissenso in una Chiesa in cui l’episcopato abitualmente tace, in cui non c’è discussione anche su questioni che richiederebbero di essere discusse apertamente come il “patto civile” o le unioni omosessuali e l’omosessualità in genere; in luogo del rifiuto e della condanna.  E molte altre questioni, morali e teoretiche.

 

Partendo dal fatto che la verità è per l’umanità una conquista che richiede per lo più una lunga maturazione storica; e lo si vede ad esempio dal principio di autodeterminazione ed autonomia dei popoli, che solo dopo la Seconda guerra mondiale è giunto ad affermarsi; dall’illiceità della pena di morte (“Stato non uccidere il cittadino”), che solo nel ‘700 si è rivelata, e che la Chiesa ha compreso solo verso fine del ‘900; dall’illiceità della guerra come supremo crimine umano, che solo adesso sta affermandosi, ma ancora con difficoltà, mentre la Chiesa stessa afferma la liceità della “guerra giusta” ancora negli ultimi catechismi.

Il che vale a fortori per la “verità divina”, per se stessa insondabile e oggetto da parte umana di una ricerca che non può mai esaurirsi.

 

L’attuale situazione di ristagno è deplorevole: tace l’episcopato e tace ancor più il laicato che, che per quanto riconosciuto come “popolo di Dio” e dotato di spirito profetico, non ha nella Chiesa Cattolica autorità alcuna, e in realtà è ridotto ad un mutismo totale.

Il Movimento spera che la discussione si riaccenda viva nella Chiesa, che l’amore e la ricerca della verità si manifesti attraverso la partecipazione di tutti.

Lecce, il 24 marzo 2009

                                                      Per il Movimento il responsabile

                                                              Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

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