Torino. Uomini e non caporali. Due presidi in centro
- Subject: Torino. Uomini e non caporali. Due presidi in centro
- From: "FAI Torino" <fat at inrete.it>
- Date: Tue, 17 Mar 2009 17:22:49 +0100
Torino. Uomini e non
caporali. Due presidi in centro Armati di cartelli e
bandiere una trentina di lavoratori e lavoratrici ex CGS e una ventina di
solidali si sono dati appuntamento alle 10,30 di martedì 17 marzo davanti alla
sede di HDL, in largo Vittorio Emanuele 87. Da dicembre sono in lotta
per il salario e per il lavoro. La loro è una vicenda comune a tanti altri: sono
stati incastrati nell’infernale matrioska di cooperative che dipendono da altre
cooperative che prendono subappalti da chi ha preso
appalti. Lavoratori “usa e getta”,
quando la Gesconet che li aveva affittati da CGS perde l’appalto, vengono
lasciati a casa invece di passare ad HDL. Facciamo un passo
indietro. HDL è la cooperativa che ha
vinto l’appalto per la parte finale della lavorazione di due prodotti che tutti
conoscono, le Pagine Bianche e le Pagine Gialle. Queste due guide sono prodotte
dalla Edigraf, una consociata della Ilte. Sino a dicembre l’appalto
era di Gesconet, che impiegava operai forniti da Punto Lavoro, una sigla di
copertura poiché Punto Lavoro ha sede assieme a Gesconet e nessun altra funzione
che quella di “affittare” lavoratori. Punto Lavoro a sua volta affittava altri
lavoratori da CGS, una cooperativa che è nata e morta per
l’occasione. Quando HDL subentra a
Gesconet, CGIL negozia il passaggio dei lavoratori di Punto Lavoro/Gesconet ad
HDL. Gli operai di CGS, che svolgevano le stesse mansioni di tutti gli altri,
vengono lasciati a casa. Non sono stati neppure licenziati quindi per loro
niente liquidazione e niente indennità di disoccupazione. Sono tra i tanti
operai “usa e getta” della nostra città: CGS, Punto Lavoro e Gesconet hanno
lucrato sulla loro pelle ed ora si rimpallano le responsabilità. Molti sono
immigrati sottoposti al ricatto del lavoro che rende “liberi”, grazie
all’equiparazione tra contratto di lavoro e permesso di
soggiorno. Questi lavoratori sono
torinesi di oggi: ivoriani, marocchini, nigeriani, tunisini. Sono stati pagati a
ore, senza mai vedere nemmeno una busta paga, in mezzo alla strada, come
“spacciatori che passano una dose”. Da dicembre gli ex CGS sono
in lotta. Per il lavoro, perché chiedono di essere a loro volta assunti da HDL,
per i salari non versati e per il riconoscimento delle mansioni effettivamente
svolte che implicavano una ben diversa retribuzione. Assunti con un contratto di
facchinaggio, in realtà lavoravano come operai. A dicembre hanno fatto un
presidio di fronte al solarium di proprietà della padrona di CGS, il due marzo
hanno fatto un presidio di fronte a Gesconet. Il responsabile di Gesconet
ha il sorriso gelido dei venditori di niente e un’eloquenza da piazzista. Un
piazzista di braccia. Sostiene che il suo è un lavoro pulito, legale, che quello
non è il posto giusto dove rivolgersi, perché loro non c’entrano nulla.
Stessa scena martedì 17
marzo di fronte ad HDL. Il responsabile delle “risorse umane” ha uno stile più
affabile, sebbene parli spalleggiato da un tipo robusto che sgomita pur di
restargli attaccato. Sorride con ipocrita cortesia e recita il ruolo del Pilato
di turno, quello di chi si lava le mani dei pasticci fatti da altri. Con un “io,
di voi, non sapevo nulla” si defila. Incalzato dai lavoratori e dal sindacalista
della Flaica, sostiene che non c’è lavoro e che non può assumere
nessuno. Quelli di HDL se ne vanno
ma la giornata di lotta non è certo finita. A due passi da lì c’è il solarium di
proprietà della padrona di CGS. Si forma un corteo spontaneo che raggiunge il
negozio in via Arsenale 36. Divani di plastica rossa a cuore e luci soffuse
color confetto: la padrona vede arrivare i manifestanti, serra la porta e si
rintana nel retro. La padrona non si fa vedere, non apre neppure ai clienti che
suonano. Chiama al telefono e dichiara di aver portato le buste paga in
sindacato. Ma è una menzogna, una delle tante con le quali ha cercato di tenere
buoni i lavoratori. Fuori si leva un solo grido
“vergogna, vergogna!”. La lotta continua. I
lavoratori sono ben decisi a non mollare. Giovedì 19 marzo ore
Per
info: Federazione Anarchica
Torinese – FAI Corso Palermo
46 La sede è aperta ogni
giovedì dopo le 21 338
6594361 |
- Prev by Date: Fwd: Roma - Prossima conferenza vegetariana - Giuseppe Altieri: PERCHE’ L’AGROECOLOGIA PUO’ SFAMARE IL MONDO E GLI OGM NO
- Next by Date: Fuori la violenza dall'Università
- Previous by thread: Fwd: Roma - Prossima conferenza vegetariana - Giuseppe Altieri: PERCHE’ L’AGROECOLOGIA PUO’ SFAMARE IL MONDO E GLI OGM NO
- Next by thread: Fuori la violenza dall'Università
- Indice: