Torino. Con i ribelli dei CIE da Torino a Bologna, a Milano, a Bari
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- Date: Mon, 9 Mar 2009 01:37:24 +0100
Torino. Con i ribelli dei CIE da Torino a Bologna, a
Milano, a Bari Tira aria di rivolta nei CIE. A far da detonatore il
prolungamento della reclusione da due a sei mesi contenuto nel decreto
antistupro emanato dal governo a fine febbraio. Il provvedimento è retroattivo:
molti immigrati già reclusi hanno di fronte la prospettiva di trascorrere sei
mesi nelle gabbie per senza documenti. A Bologna martedì 3 marzo un detenuto ingoia dei ferri,
altri tre si denudano quasi completamente e salgono sul tetto e lì restano sino
alle 20, quando vengono fatti scendere dai vigili del
fuoco. Quando da Bologna, dove è in corso un presidio solidale,
arriva l’annuncio della protesta, a Torino viene effettuata un visita lampo
sotto al CIE di Corso Brunelleschi, con petardi e battiture di
ferri. Il giorno dopo si sparge la notizia che i tre immigrati
sono stati trasferiti nel CIE di via Corelli a Milano. Il 5 marzo la lotta dei
detenuti parte anche a Milano, dove gli antirazzisti locali fanno un presidio
sotto la pioggia battente mentre a Torino c’è un nuovo intervento sotto le mura
del CIE di corso Brunelleschi con dirette radio dalle varie località in lotta. A
Bari Palese parte uno sciopero della fame cui partecipano 85 immigrati. Sabato
7, dopo il corteo femminista del pomeriggio, un gruppo di antirazzisti, in
solidarietà alle lotte di Milano e Bari, va al CIE di corso Brunelleschi: i
reclusi telefonano e manifestano l’intenzione di cominciare a loro volta uno
sciopero della fame il giorno successivo. Detto fatto. Domenica 8 marzo anche al
CIE di Torino i prigionieri rifiutano il cibo. La protesta dei reclusi sta attraversando la penisola.
Nel silenzio e nell’indifferenza di tanti, di troppi. Una ragione in più per
moltiplicare l’appoggio alle lotte. Per
info e contatti con la Federazione Anarchica Torinese –
FAI Corso Palermo 46 La
sede è aperta ogni giovedì dopo le 21 338
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