Regolare il diritto di sciopero è un dovere. Documento da inviare e diffondere se condiviso
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- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Wed, 4 Mar 2009 22:55:11 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sul problema di una legge per
gli scioperi; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione.
Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato. Gl'indirizzi:
Segr. Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti info at cgil.it, segreteriagenerale at cisl.it, info at uil.it Ministro
Maurizio Sacconi, segreteriaMinistroSacconi at lavoro.gov.it Segr. Dario Franceschini d.franceschini at partitodemocratico.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Ai Segretari confederali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti al Ministro Maurizio Sacconi
Regolare il diritto di sciopero è un
dovere Il Movimento aveva già suggerito al Sindacato, e al Governo di
Centrosinistra, una misura almeno per i trasporti pubblici, dove gli abusi,
e la sofferenza dei cittadini, erano più evidenti: e cioè che lo sciopero
potesse esser indetto solo dall’intera
categoria: le ferrovie, il trasporto
aereo. E non da singoli settori:
un giorno i macchinisti, un giorno i controllori, un giorno i casellanti; e così
un giorno i piloti, un giorno gli steward, un giorno i controllori del traffico.
Dove l’abuso era palese.
Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano, dice la Costituzione. Ma queste leggi non si sono mai fatte perché v’era un PCI forte e un governo democristiano debole che cambiava ogni anno; e anche in seguito nessuno se n’è curato. E così l’Italia è divenuto il paese degli scioperi, deriso in altri paesi, dove lo sciopero era regolamentato, in Germania ad esempio. Scioperi anche politici. Che si sono calmati alquanto solo negli ultimi decenni, dopo il crollo dell’impero sovietico e la democratizzazione del PCI. Perciò una legge sugli scioperi è necessaria. Ma alcune condizioni devono osservarsi: 1. Dev’essere concertata con le forze sindacali nella
sua interezza: non è opportuno che si proceda con legge delega. 2. Che lo sciopero non sia affidato alla sola decisione sindacale ma alla volontà dei lavoratori è un principio equo; così avviene in altri paesi. Perciò è giusto che sia votato dai lavoratori o almeno indetto da sindacati che ne rappresentino la maggioranza. 3. Nei settori che possono maggiormente danneggiare i cittadini, come la ferrovia e l’aereo, lo sciopero può essere indetto solo dai lavoratori dell’intero servizio; e un’analoga misura dev’essere prevista per gli autotrasporti e i trasporti pubblici comunali. Si è parlato di sciopero virtuale in cui il lavoro continua: deve però essere chiaro il danno all’impresa, altrimenti lo sciopero non ha senso. 4. In questa fase di rivalsa del capitale bisognerà fare attenzione che questa legge non sia repressiva per il lavoro, che già soffre in molti modi dell’attacco del capitale. Il lavoro non deve perdere in nulla la sua forza. 5. Perciò altre leggi devono essere varate: 1. Che ogni tipo di lavoro possa in un tempo equo diventare stabile.- 2. Che sia promossa la partecipazione dei lavoratori alle decisioni dell’impresa con l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione.- 3. Che sia introdotta la partecipazione agli utili. Punti su cui l’Italia è in ritardo rispetto ad altri paesi. Lecce, il 2 marzo 2009 per il Movimento il Responsabile Prof. Arrigo Colombo Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160 |
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