Torino. Occupato ufficio del presidente di Kairos, in gara per la gestione del CIE
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- Date: Fri, 27 Feb 2009 16:48:50 +0100
Torino. Occupato ufficio
del presidente di Kairos, in gara per la gestione del CIE Non ci sono lager dal volto
umano Questa mattina un gruppo di
antirazzisti ha occupato l’ufficio di Mauro Maurino, presidente del consorzio
Kairòs e membro del consiglio direttivo di Connecting
People. Connecting People è in gara
per l’appalto del CIE - Centro di Identificazione e Espulsione - di corso
Brunelleschi. L’ennesimo gruppo di cooperative sociali in lotta per aggiudicarsi
un lucroso affare, un affare sulla pelle di uomini e donne rinchiusi nei CIE
sino alla deportazione in paesi dove non possono e non vogliono più
vivere. Gli antirazzisti, che si
incontrano all’interno dell’Assemblea Antirazzista di Torino, intorno alle 11,30
di oggi, venerdì 27 febbraio, si sono dati appuntamento alla palazzina del
consorzio Kairòs, in via Lulli 8. Al secondo piano sono entrati nell’ufficio di
Mauro Maurino, che, senza nemmeno pronunciare una parola, si è attaccato al
telefono ed ha chiamato la polizia. Mentre Maurino parlava con i poliziotti, gli
antirazzisti hanno appeso dalla finestra uno striscione giallo dove campeggiava
la scritta “Mauro Maurino aspirante aguzzino”. Di fronte all’ingresso della
palazzina veniva aperto un altro striscione “No CIE, no
espulsioni”. Maurino, non pago di aver
chiamato la polizia, ha accusato falsamente gli antirazzisti di aver spinto la
segretaria, intimandole nel contempo di non parlare con gli occupanti. Un
piccolo padre e padrone che minaccia un’impiegata suggerendole la favola da
raccontare: la ragazza, dopo l’intimazione del capo, è scoppiata in lacrime. Il
ricatto del lavoro è forte ovunque. Di fronte al perdurare
dell’occupazione Maurino e alcuni suoi collaboratori sono diventati loquaci,
rivendicando l’intenzione di gestire in modo umanitario un lager, come già fanno
le cooperative del consorzio impegnate con i detenuti delle carceri. La solita
“sinistra” solfa: “meglio noi di altri”, “qualcuno lo deve fare, svolgiamo un
servizio”. Peccato che i loro servizi non siano richiesti, perché l’unica
aspirazione degli “ospiti” del CIE è la libertà. Le rivolte e le evasioni che
segnano la storia infame delle galere per senza documenti sono la miglior
risposta a chi crede di poter guadagnare sulla pelle dei reclusi, vantandosi di
farlo nel “loro” interesse. Nel frattempo arriva la
digos ed identifica gli antirazzisti che volantinano in strada e raccolgono la
solidarietà e l’appoggio di numerosi lavoratori di Kairòs, che non vogliono
trasformarsi in secondini. Dopo due ore gli occupanti
lasciano l’ufficio. Ma è solo un arrivederci: chi si candida a gestire un lager
li troverà ancora sulla sua strada. A quest’indirizzo una foto
dell’occupazione: http://piemonte.indymedia.org/article/4256 Di seguito il volantino
distribuito per l’occasione: Gestire un lager non è
un’occasione Lo scorso 29 gennaio il
consorzio Connecting People, di cui il consorzio torinese Kairòs è socio
fondatore, ha depositato i documenti necessari per la partecipazione al bando di
gara per la gestione del CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Torino
per i prossimi tre anni, candidandosi a sostituire la Croce
Rossa. Connecting People in
diverse altre città già dirige centri di prima accoglienza o per richiedenti
asilo: un giro d’affari di decine di milioni di euro.
Uno dei registi
dell’operazione sembra essere l’insigne Mauro Maurino, membro del CdA di
Connecting People, ora intento a cercare di coinvolgere Kairòs, di cui è
presidente, nell’affare CIE. Come fatto ripetutamente
nei confronti della Croce Rossa vogliamo ribadire che gestire un lager non è
un’opportunità ma un’infamia, che i CIE vanno chiusi e che ciò può essere fatto
solo con il boicottaggio totale di queste strutture e lo sviluppo di percorsi di
resistenza alternativi sul territorio, che contrastino concretamente la
tentacolare macchina delle espulsioni. La lotta contro le galere
per immigrati in attesa di deportazione si inserisce in quella più ampia contro
leggi speciali come quelle del pacchetto sicurezza. Leggi che fanno della
povertà e dell’essere straniero un reato, erodendo nel contempo la libertà di
parola, espressione, associazione, manifestazione. Dalle gabbie dei centri per
immigrati esce costantemente un anelito alla libertà, che a volte si trasforma
in grido e altre volte riesce a diventare rivolta; invitiamo tutti, dentro e
fuori le cooperative sociali, a ascoltare e raccogliere queste istanze e a
continuare a mobilitarsi contro l’industria dei nuovi lager fino alla loro
chiusura. Per contattare Mauro
Maurino presso il consorzio Kairòs di via Lulli 8/7 Tel. 011 2207819 – fax 011
2261342 Contro il razzismo azione
diretta! Corteo contro il pacchetto
sicurezza e per la chiusura dei C.I.E. Sabato 28 febbraio ore
15 Porta Palazzo (corso
G.Cesare angolo v.Andreis) Assemblea Antirazzista di
Torino |
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