CISL e UIL rompono l'unità sindacale



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento come richiamo al sindacato dopo la scissione avvenuta nella firma dei contratti nazionali; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Ai Segretari dei Sindacati Confederali CGIL, CISL, UIL

Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti

al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi

al Segretario PD Walter Veltroni

 

CISL e UIL rompono l’unità sindacale

 

È un fatto gravissimo quello che è accaduto nella firma degli ultimi contratti nazionali: CISL e UIL hanno firmato in contrasto con la CGIL e nonostante le sue obiezioni.

Hanno firmato rompendo l’unità sindacale e indebolendo il fronte dei lavoratori.

Hanno firmato in questa difficile fase di crisi economica in cui l’unità e forza del lavoro è estremamente necessaria, perché la crisi ricade anzitutto sui lavoratori.

 

Dal momento che vi erano delle differenze di parere, CISL e UIL dovevano continuare la discussione con la CGIL fino a trovare l’accordo, e giungere così uniti alla firma.

Nessun’altra via è accettabile.

 

Quanto al testo da essi firmato:

1. Riduce il ruolo del contratto nazionale rispetto ai contratti territoriali e aziendali; e proprio per la parte economica.

Mentre il contratto nazionale è il momento in cui il lavoratore è più forte di fronte all’impresa;

via via che si scende, il potere contrattuale del lavoratore si riduce;

nelle piccole imprese il sindacato non è neppure presente.

2. L’aver portato a tre anni il rinnovo, in luogo dei due della contrattazione economica, è a danno dei lavoratori, perché l’adeguamento dei salari avviene un anno più tardi.

3. L’adeguamento avviene come recupero dell’inflazione, mentre deve avvenire anche

in rapporto alla crescita della produzione e della ricchezza, che non può essere lasciata solo al capitale-profitto; il lavoro essendo il fattore più importante della produzione.

4. Ci si chiede: a che punto è il ritardo dei salari italiani denunziato dal governatore Draghi, e cioè del 30% rispetto ai maggiori stati europei? perché i sindacati non ne informano la nazione?

5. Perché non si parla mai di partecipazione agli utili e alla gestione dell’impresa? perché il Sindacato ristagna nella situazione salariale e di mera dipendenza? perché non fa dei passi verso l’erosione del capitale e del suo potere?

Lecce, gennaio 2009

                                                              per il Movimento il responsabile

                                                                     Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia