Torino. Presidio solidale con i lavoratori di Origgio (VA)
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- Date: Sat, 20 Dec 2008 02:59:41 +0100
Torino. Presidio solidale
con i lavoratori di Origgio (VA) 19 dicembre. Al Bennet di
via Orvieto si sono dati appuntamento un bel gruppo di antirazzisti per un
presidio solidale con i lavoratori della cooperativa che ha in appalto la
logistica al magazzino Bennet di Origgio (Va). Sono in lotta da mesi per il
salario, la sicurezza, la riduzione dell’orario e dei ritmi, il reintegro dei
licenziati. Questa notte stanno facendo il quinto sciopero in pochi
mesi. I lavoratori di Origgio
sono in buona parte immigrati, soggetti al continuo ricatto del lavoro, la cui
perdita è per loro l’anticamera dell’espulsione. Importante quindi la
solidarietà attiva di altri lavoratori e degli antirazzisti, solidarietà che non
mai mancata a Origgio e a Milano e che oggi si è estesa anche a
Torino. Aperto uno striscione con
la scritta “Bennet sfrutta i lavoratori” gli antirazzisti hanno distribuito
volantini e parlato con chi entrava per fare la spesa. Molti hanno dimostrato
solidarietà: una donna che aveva lavorato per Bennet ha ricordato un operaio
morto schiacciato da un carrello. I responsabili del Bennet
hanno provato senza successo ad intralciare l’informazione: dopo un po’ è
arrivata la digos che ha identificato gli antirazzisti più
giovani. Mentre era in corso il
presidio una donna e sua figlia sono state pescate con della merce non pagata
nella borsa della spesa e consegnate ai carabinieri. Gli antirazzisti sono
allora entrati nel centro commerciale per denunciare quanto stava accedendo: due
persone portate in caserma per una mezza borsata di roba da mangiare. Un segno,
anche questo, dei tempi grami che corrono. In serata da Origgio è
arrivata la notizia che l’azienda aveva annunciato il reintegro di Jackson, un
lavoratore dello Sri Lanka licenziato qualche tempo fa per il suo ruolo attivo.
Una foto dello striscione a
quest’indirizzo: http://piemonte.indymedia.org/article/3689 Il presidio è
stato organizzato nell'ambito dell'Assemblea Antirazzista di
Torino Di seguito il testo del
volantino distribuito al Bennet di via Orvieto a
Torino. Origgio: sciopero ai
magazzini Bennet Una storia di lotta,
repressione, solidarietà Origgio. Siamo in provincia
di Varese, dove si mastica pane e razzismo. Da mesi i lavoratori – in gran parte
immigrati - della Cooperativa Leonardo, sono in lotta per il salario, la
sicurezza, l’orario di lavoro, contro i licenziamenti e la
repressione. Quelli della Leonardo
lavorano al magazzino Bennet, uno dei tanti luoghi dove lo sfruttamento bestiale
e il ricatto del lavoro sono la norma. Difficile lottare per chi, come gli
immigrati, rischia l’espulsione se perde il posto. Ad Origgio, anche grazie al
sostegno attivo di altri lavoratori, hanno alzato la testa.
Facciamo un passo
indietro I lavoratori e lavoratrici
delle cooperative di servizi sono nelle mani dei caporali, che impongono le più
bestiali condizioni di lavoro: mansioni, orari, turni, senza alcun rispetto per
la sicurezza. Chi protesta, viene punito con multe, sospensioni e anche con il
licenziamento. Al deposito dei
supermercati Bennet di Origgio il lavoro è appaltato a due cooperative (Leonardo
e Java): CGIL e UIL hanno sottoscritto un accordo in deroga al contratto
nazionale che ha fatto risparmiare alla coop circa 5.000 euro per ogni
socio-lavoratore fino al 2007. Non solo, per il biennio 2007-2008, pur avendo
sottoscritto un accordo aziendale, che fissava un’una tantum di 1.098 euro in
attesa del contratto nazionale, le cooperative non hanno dato
nulla. Le cooperative assicurano
lavoratori a basso costo (anche a 3/4 euro l'ora) e flessibili: se non c'è
lavoro stanno a casa, senza salario. Quando il lavoro c'è, l'orario non finisce
più, anche 12/13 ore, ma il salario cresce poco e la maggior parte si ottiene
con il cottimo. Due lavoratori del deposito
Bennet sono stati licenziati per aver partecipato a scioperi e
picchetti. Il 4 luglio per l’intera
nottata l’ingresso dei camion venne impedito, obbligando il responsabile della
Cooperativa a a fare qualche promessa, puntualmente non
mantenuta. Nella notte tra il 25 e il
26 luglio c’è stato un secondo sciopero, più partecipato e duro del primo. Oltre
agli antirazzisti hanno dato sostegno attivo per l’intera nottata lavoratori di
altre aziende. I dirigenti della Leonardo
hanno reagito licenziando un giovane operaio dello Sri
Lanka. Puntavano sulla paura ma
hanno fatto male i loro conti. Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre c’è stato
il terzo sciopero. Quasi tutti i lavoratori del turno, vinta la paura di
rappresaglie, hanno scioperato ed impedito ai pochi crumiri, protetti dai
carabinieri, di entrare nel deposito. Anche in questo caso
determinante è stata la solidarietà di tanti lavoratori e lavoratrici che hanno
partecipato al picchetto. L’11 dicembre nuovo
sciopero con picchetto cui hanno partecipato tutti i lavoratori del turno di
notte e 130 solidali. È seguito uno sciopero del cottimo che sta mettendo in
seria difficoltà la coop che credeva poter obbligare a ritmi massacranti chi non
aveva altro modo per rimpolpare una paga da fame. I padroni hanno reagito
assumendo crumiri e rifiutando di pagare la
tredicesima. Un nuovo sciopero partirà
stanotte. I lavoratori vogliono gli arretrati, il ritiro dei licenziamenti,
riduzione dei ritmi e degli orari. La lotta dei lavoratori di
Origgio per il salario, la sicurezza e contro il ricatto del lavoro è la lotta
dei tanti, italiani e stranieri, che fanno fatica ad arrivare alla fine del
mese, strangolati dalla precarietà, macinati dalla insicurezza del lavoro, senza
prospettiva per il futuro. La solidarietà è un arma.
Boicottiamo chi lucra sulla miseria. A cura dell’Assemblea
Antirazzista di Torino assembleaantirazzistatorino at autistici.org |
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