Re: Lettera aperta a Beppino Englaro



Cari amici, vi invio un articolo che ho scritto per il "Nuovo quotidiano di Puglia".
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

Poter morire

di Arrigo Colombo





Finalmente la Cassazione ha dato il sospirato responso: Eluana Englaro può morire. Dopo 16 anni, dal gennaio 1992, quando un incidente di macchina le provocò un trauma al cervello cui seguì una necrosi irreversibile, ridotta allo stato vegetativo, mantenuta in vita con alimentazione artificiale. Dopo una battaglia giudiziaria che nel luglio di quest’anno aveva raggiunto l’autorizzazione della Corte d’Appello di Milano, poi bloccata dalla Procura, finalmente la Cassazione respinge questo blocco, questo ricorso, e la poverina può morire. La buona morte, la morte liberatrice.

E subito insorge la polemica, il Vaticano grida all’omicidio. Col Card. Barragan, presidente del Pontificio consiglio per la salute; con Bagnasco, presidente della CEI; con Fisichella, che presiede la Pontificia accademia per la vita; con alti esponenti del potere ecclesiastico.

Ma le ragioni non sono chiare, perché di ragioni si tratta. Non è che vi sia un dettato divino, una rivelazione, una parola evangelica. È un problema di etica. Il Vaticano pretende di avere l’esclusiva dell’etica, di sapere lui solo qual’è l’azione giusta e virtuosa; mentre l’umanità, emancipatasi dalla chiesa, sarebbe caduta nel relativismo, nel lassismo, nell’arbitrio, nel tutto è permesso. È il discorso di papa Ratzinger, discorso frequente, intima persuasione. Che però è errato perché l’umanità, e proprio in quella modernità che la chiesa tanto detesta, che Pio IX ha condannato nel suo famoso Sillabo, una esemplare raccolta di tutti quei pretesi errori (tra i quali c’era la sovranità popolare, la democrazia); l’umanità è andata sviluppando un’etica molto salda e forte che è contenuta nelle Carte dei popoli (spesso chiamate Dichiarazioni dei diritti; che però sono sempre diritti-doveri), le quali si sono succedute lungo tutta la modernità. Mentre la chiesa non aveva mai riconosciuto, fino a tempi recenti (al Concilio Vaticano II) fondamentali principi etici, come la libertà di coscienza (si veda la mostruosa persecuzione dei cosiddetti “eretici”, bruciati a decine di migliaia sul rogo); o come la sovranità popolare. Fino a tempi recentissimi (cioè a fine secolo) non riconosceva l’illiceità della pena di morte, e cioè che lo stato non ha il diritto di uccidere il cittadino; e predicava la “guerra giusta”, mentre la guerra è un fatto talmente atroce che non può mai essere giusto; sì che i conflitti tra popoli – come dice il trattato dell’ONU – devono sempre esser risolti con la trattativa, mai con la guerra.

Difficile accettare la chiesa cattolica come un buon maestro di etica, per il fatto stesso che è un centro di potere, una struttura imperiale, ed è quindi sensibile alle ragioni (o pseudoragioni) del potere, alla “ragion di stato”; si veda il recente comportamento nel problema dei preti pedofili. In materia di etica, piuttosto che come maestra, è bene che la chiesa entri nella discussione come discepola, poiché i grandi principi li ha appresi dalla modernità laica. O, supposta questa acquisizione, che vi entri come partner della discussione, su di un piano di parità, e riconoscendo l’autorità degli esperti nei vari campi, la medicina ad esempio.

E quali sono le ragioni che adducono? Parlano di vita che non si deve mai sopprimere; ma qui si tratta piuttosto di vita umana, di persona umana, di eclissi o meno della persona quando è avvenuta la morte cerebrale ed è rimasto solo un residuo vegetativo, Parlano di accanimento terapeutico che in questo caso non ci sarebbe, perché non ci sono farmaci ma solo alimentazione forzata; che poi è un sofisma perché, si tratti di farmaci e macchinari o di alimentazione, la forzatura c’è. Adducono ragioni che vanno discusse come tutte, e che in verità non hanno grande peso perché qui la persona già non c’è più e il suo corpo va verso la morte; e trattenerlo è abusivo, è farne un oggetto di cui si dispone a piacere, di cui non si ha diritto di disporre.

D’altra parte questo interevento del potere ecclesiastico su di un dettato della Cassazione, cioè del supremo potere giudiziario dello stato, costituisce interferenza del religioso nel politico e trasgressione del Concordato. Come quando l’episcopato interviene sull’attività del parlamento e minaccia i parlamentari cattolici se approveranno una certa legge. Un comportamento trasgressivo, quello di questi alti prelati, un comportamento vizioso e non tollerabile. In realtà la chiesa cattolica, che per secoli ha tenuto lo stato sotto la sua tutela, ha acquisito un habitus perverso da cui non riesce a liberarsi; rimpiange quella lunga età di supremo potere non solo religioso ma politico, e in certo modo la perpetua.

Lo stato, poi, è rappresentato da gruppi politici che ne gestiscono il potere; e che spesso assecondano l’ingerenza ecclesiastica per non inimicarsela, per averne il favore, specie nell’incidenza elettorale. Il Centrodestra, in particolare; che ha varato la legge per la procreazione assistita sulla falsariga del decreto vaticano. Così ora s’invoca la famosa legge sull’eutanasia, sul testamento biologico ecc.; ma finché c’è il Centrodestra al governo, sarebbe opportuno farla? Quanto al Centrosinistra, sappiamo che su certe leggi avversate dal Vaticano è rimasto bloccato e impotente: aveva una scarsa maggioranza su cui pesava l’avversione dei cattolici conformisti.








----- Original Message ----- From: <stellecadenti at tiscali.it>
To: <dirittiglobali at peacelink.it>
Sent: Sunday, November 30, 2008 1:55 PM
Subject: R: Lettera aperta a Beppino Englaro


Non sarebbe ora di finirla?, proprio chi ha esperienze tragiche sulla propria pelle e dei propri familiari dovrebbe sapere che il percorso che porta a prendere una decisione, alla presa di coscienza di una irreversibilità, alla perdita della speranza che le cose possano cambiare, è lungo e doloroso, Io sono vicina ai genitori di Eluana, al loro dolore per essere stati costretti in tutti questi anni a tradire la volontà espressa della figlia. Basta tormentarli!, basta lettere, discorsi, appelli. Che nel silenzio delle loro giornate possano finalmente accostarsi al letto
della figlia ed accompagnarla infine al suo ultimo riposo.
Il sadismo di questi interventi mi fa
orrore, Le verità obbligatorie che avete espresso con violenza anche quando dite di essere dolci e compassionevoli sono insulti alla ragione, alla comprensione, al buonsenso! Basta parlare sopra le vite ed il dolore di altri! Che ognuno faccia le proprie scelte, segua il proprio percorso e la smetta di prestare decisioni e soluzioni, di pretendere di decidere della vita e della morte di altri! Non avete nessun rispetto della vita, ne di quella di Eluana, ne dei suoi genitori, ne della
vostra! Basta! tacete! finitela!
Nicoletta Crocella

----Messaggio originale----
Da:
scienzaperluomo at yahoo.it
Data: 28/11/2008 19.11
A: "Dirittiglobali at Peacelink.It"
<dirittiglobali at peacelink.it>
Ogg: Lettera aperta a Beppino Englaro

Lettera aperta a Beppino
Englaro
da Pietro Crisafulli e famiglia http://www.salvatorecrisafulli.it/

Carissimo Beppino, ti
scrivo pubblicamente a nome di tutta la famiglia Crisafulli. Teniamo a precisarti che non apparteniamo a nessuna associazione (sappiamo che per aiutare fanno poco e niente), non facciamo parte di nessun schieramento politico, e per quanto riguarda la Chiesa, il Vaticano e tutto cio' che gira attorno al mondo cattolico, che parlano tanto, ma non sanno niente delle nostre sofferenze, e per giunta non fanno niente. E' che la nostra pregressa fiducia nella Chiesa in questi anni è volata via, pertanto ti comunichiamo che non siamo influenzati da nessuno, siamo io,
noi e solo la nostra famiglia a scriverti.

In extremis ti chiediamo di concedere la grazia ad
Eluana: la tua lotta e la tua dolorosa e lunghissima battaglia giudiziaria l'hai già vinta.

Con
la presente lettera, ti chiediamo anche un cordiale incontro, nelle modalità e nei tempi, che ritieni opportuni. Sappi che non cambia nulla nella sofferenza e nelle condizioni di Eluana e Salvatore, anzi se consideriamo (e presumiamo) che Eluana non sente nulla, mentre Salvatore è
cosciente, potrai sicuramente capire che lui soffra molto più di lei.


Beppino, volevamo anche
dirti che (forse) esiste uno spiraglio di luce, nessuno ne parla perche non conviene, esiste una terapia particolare che potrebbe far migliorare la condizione di vita di tua figlia. Salvatore
dovrebbe farla.

Ti chiediamo di provare a sottoporre anche Eluana a questa nuova terapia
scientifica Americana, (terapia non concessa e non riconosciuta da questo "sordo" stato italiano).


Come ben sai io e tutta la mia famiglia siamo entrati in un tunnel senza apparente uscita. Conosciamo centinaia e centinaia di casi, per essere più precisi quasi un migliaio di motori immobili, (la maggior parte vivono in casa propria), posso confermarti che ci sono persone come Eluana, ed anche molto peggio, (con respiratore Peg e similari), che scientificamente sono stati, e continuano ad essere giudicati dei Vegetali, in pratica delle foglie d'insalata.


La verità invece
è, che queste persone capiscono e recepiscono tutto quello che accade loro intorno, ma non riescono in alcun modo a comunicarlo e dimostrarlo, alcuni invece si fanno capire solo con gli occhi.



Partendo proprio da Salvatore, siamo entrati in un argomento che prima non conoscevamo assolutamente. Solo la mia e la nostra forza, il nostro amore, ci ha dato la voglia di informarci e studiare il coma e lo Stato Vegetativo. Abbiamo girato l'italia, e anche paesi d'Europa, per dare un vero aiuto a mio fratello, e alla fine siamo stati premiati dal terribile racconto del nostro
amato, e adorato Salvatore.

Salvatore nel suo silenzio sentiva e capiva, ma quello che troviamo
significativo è che lui sentiva ed avvertiva anche di avere fame e sete, nonostante si trovasse
intubato.


Beppino sappi che la vita è sacra. Ritengo che questo nostro dialogo, debba poter far riflettere e che arrivi anche nelle orecchie dei magistrati della corte di Roma.

Noi abbiamo
fatto di tutto, anche l'impossibile per Salvatore, ci conosci, è conosci ampiamente la nostra storia, come ben sai, Salvatore fu ampiamente giudicato dai grandi della medicina, un vegetale, in
pratica una pianta d'annaffiare.

Non c'è stato nessun errore medico, (come cercano di farci
capire), nessuna diagnosi errata, sono state tante le diagnosi, sulla sua pelle, e sul suo corpo immobile, tutti paroloni. Oggi seppur nella sua gravissima disabilità che lo accompagna in questa lunga ed atroce sofferenza, lui è ritornato in qualche modo alla vita, lui vive per noi, e noi per
lui.

Sappiamo di certo che la pensiamo in modo diverso. Ho avuto la fortuna di conoscerti personalmente, sia in vari programmi televisivi, che presso la tua abitazione, dove in quell'occasione sei stato un uomo veramente straordinario, non posso dimenticarmi le passeggiate, la bellezza del lago e del centro storico di Lecco, non posso neanche dimenticare le parole di affetto che hai rivolto a mia madre, poi il nostro allontanamento con idee diverse.

Entrambi
abbiamo dovuto lottare, io per il diritto alla cura ed all'assistenza, tu per il diritto e la libertà di morire. Senza offenderti, sappi che non può il diritto a morire diventare la nuova
frontiera dei diritti umani.

Infine ti comunico alcuni dati, che forse ti potranno essere utili,
il quasi migliaio di motori immobili che vivono in stato vegetativo prolungato (c'è ne sono tanti anche da oltre 20 anni) e le loro rispettive famiglie, che vivono ed accudiscono i propri cari in casa propria, il 99,9% si dichiarano completamente contrari all'eutanasia, fatta eccezione di un solo caso che indica come soluzione definitiva la morte, dopo la sua. Precisiamo che la disabile vive da oltre 27 anni in SVP, con il padre oggi 82 anni, e la paura di lasciarla da sola, gli da'
sconforto ed angoscia.

Le richieste di morire sono del tutto rare, noi personalmente sappiamo cosa significa essere stanchi disperati e dipendere da un assistenza fiacca e burocratica, e alla fine
prevale il desiderio di farla finita.


Mi auguro di sensibilizzarti ed accogliere questo nostro
grido di sofferenza, ed umana partecipazione al tuo dolore.
Accogli le nostre richieste, ed
incontriamoci.


Fiduciosi al nostro ascolto ed incontro.


Catania 11 Novembre 2008





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