Torino. Info point antimilitarista
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- Date: Tue, 25 Nov 2008 17:56:02 +0100
| Torino. Info point 
antimilitarista Giovedì 26 novembre dalle 
18 punto info antimilitarista in centro. Ci trovate in via Po all’altezza del 
civico 16.  Con mostra sulle guerre 
dell’Italia: dalla Somalia al Kosovo all’Afganistan. Musica, interventi, 
distro. Se piove o nevica saremo 
sotto i portici, dall’altro lato di via Po. Dall’Afganistan a 
Torino Tempo di 
guerra L’Italia è in guerra. 
Truppe tricolori combattono in Afganistan. Lo chiamano “peace keeping”: suona 
meglio e mette la coscienza a posto. Ma, là, in Afganistan, ogni giorno 
bombardano, uccidono, imprigionano, torturano. A morire sono uomini, donne e 
bambini. In silenzio. Sette anni di guerra e dicono che sono lì per mantenere la 
pace. Dicono che sono lì per la libertà. Dopo sette anni le donne sono ancora 
incarcerate sotto i burqua, le poche scuole per bambine vengono fatte saltare in 
aria, le attiviste vengono uccise. Un massacro senza fine. Ma che importa? Gli 
affari dei petrolieri e dei fabbricanti di armi vanno a gonfie vele. 
 In Afganistan ci sono 2.600 
soldati italiani: questo orrore costa a tutti noi milioni di euro, sottratti a 
scuola, trasporti, sanità, tutela del territorio. La spesa di guerra comprende 
il mantenimento di basi, caserme, aeroporti ed un buon numero di ben addestrati 
assassini di professione. I governi di destra e quelli di sinistra hanno fatto a 
gara nel finanziare le imprese belliche.  A Vicenza vogliono fare la 
più grande base militare USA d’Europa. A Novara stanno per costruire uno 
stabilimento per l’assemblaggio dei nuovi bombardieri F35, giocattolini da 150 
milioni di euro l’uno.  L’esercito è anche nelle 
nostre strade. Nel mirino sono i poveri, gli immigrati, i rom, i senza casa, chi 
si ribella alla devastazione del territorio ed al saccheggio delle risorse. 
 Lo Stato militarizza il 
territorio e tratta da delinquenti quelli che si ribellano. È la guerra. La 
guerra interna. Anche questa serve alla pace, la pace sociale. 
 A Torino da mesi l’esercito 
pattuglia le strade. La chiamano sicurezza ma ha il sapore agre di ogni 
occupazione militare, lo stesso che hanno provato le popolazioni della Somalia, 
dell’Iraq e dell’Afganistan. Del resto i protagonisti sono i medesimi. 
 Sono i reduci dalla 
battaglia dei ponti di Nassirya, dove un’ambulanza con una partoriente e i suoi 
parenti venne crivellata di colpi, sono i reduci dell’Afganistan, dove sono 
normali le irruzioni nelle case e le uccisioni dei civili, sempre tutti 
terroristi, bambini compresi. Sono quelli della Somalia con le torture 
fotografate per diletto e vanteria. Sono assassini di 
professione. Guerra interna e guerra 
esterna sono due facce della stessa medaglia: quella del potere che perpetua se 
stesso ad ogni costo, quella del capitalismo che macina vite, risorse e futuro 
della più parte di noi. Opporsi alla guerra senza 
opporsi al militarismo, senza opporsi all’esistenza stessa degli eserciti, vere 
organizzazioni criminali legali, è mera 
testimonianza. Fermare la guerra, 
incepparne i meccanismi è un’urgenza che non possiamo eludere. A partire da noi, 
dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, aeroporti, scuole militari, 
fabbriche d’armi.  Contro tutte le guerre, 
contro tutti gli eserciti! Federazione Anarchica 
Torinese – FAI Corso Palermo 
46 La sede è aperta ogni 
giovedì dalle 21 Info: fai_to at inrete.it 338 
6594361 | 
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