Il pubblico impiego richiede un risanamento globale.Documento da inviare e diffondere se condiviso
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- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Mon, 24 Nov 2008 15:30:15 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento per la riforma della pubblica
amministrazione; per il quale chiede il vostro aiuto. Gl'indirizzi:
Ministro Renato Brunetta, urpdfp at funzionepubblica.it Premier Silvio Berlusconi, segreteria.presidente at governo.it Segr. Walter Veltroni, segreteria.veltroni at partitodemocratico.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza Lecce e p.c. al Premier Silvio Berlusconi
al Segretario PD
Walter Veltroni Il pubblico
impiego richiede un risanamento globale L’azione del
Ministro Brunetta sul Pubblico Impiego, anzitutto per ottenere l’osservanza e
il giusto impegno
nell’orario di lavoro, contro i
cosiddetti “fannulloni”; in un ambito che è tra i peggiori nella
situazione italiana; quest’azione è altamente apprezzabile, nell’impegno
di risanamento di
quell’ambito. Che risente di una tradizione borbonica, amplificata dal clientelismo e dalla diffusa irresponsabilità; e
costituisce per la Nazione una causa di sperpero e di arretratezza. Un risanamento
globale è però necessario: 1. A cominciare
dalla giornata lavorativa, racchiusa ora in quell’orario indiviso di
sei ore; che spesso
diventano cinque in quanto si sottraggono due mezz’ore, all’inizio e alla fine.
Orario anomalo
che ha le sue origini nella Seconda guerra mondiale, quando lo
sfollamento di molti dalle
città soggette a bombardamento rendeva impossibile il rientro pomeridiano. La
guerra è passata
da oltre sessant’anni ma non si è riusciti mai a recuperare quell’orario
diviso di otto ore che sarebbe normale, e che hanno tutte le nazioni. Con
una gravissima perdita di tempo,
di lavoro, di resa. Orario che è urgente recuperare. 2. Cui si
aggiunge il posto a vita, posto sicuro, che nessuno può rimuovere:
il dipendente pubblico non può
essere licenziato perché – si dice – ha avuto quel posto per concorso. Ma il
concorso serve solo a
garantire, per quanto si riesce (e purtroppo spesso non si riesce), l’imparzialità, l’assunzione dei migliori; non a
garantire il posto a vita. Il pubblico impiegato dev’essere licenziabile per “giusta causa” come
ogni altro lavoratore. 3. Un terzo punto
è lo snellimento degli organici, spesso resi ipertrofici dal
clientelismo, dal fatto
che ogni politico ci ha inserito i suoi, e ancora li va inserendo. Un’agenzia
specializzata dovrebbe compiere uno
studio degli organici e stabilire il reale fabbisogno. In questo punto si collocano anche gli enti
inutili che non si è mai riusciti a sopprimere, e che vanno urgentemente soppressi; e qui si pone
anche il problema delle province con tutto il loro carrozzone. 4. Un quarto punto
è la valutazione del rendimento, dell’operosità dell’impiegato;
attraverso l’introduzione di precisi parametri, e di commissioni valutatrici, di
comitati ispettivi; di cui sia sicura l’efficienza. 5. Un ultimo
punto, che è anche il più difficile, è la formazione di una coscienza nuova;
in cui lo stato e il
suo patrimonio non siano più considerati res nullius ma assumano un alto
valore, come
patrimonio dell’intera Nazione. La formazione di impiegati e funzionari di
tipo weberiano,
con un alto senso
dello stato, e di ciò che allo stato appartiene. Sarebbero opportuni dei corsi di riqualificazione etica,
i valori etici dovrebbero assumere il più alto ruolo. Il Movimento
confida che l’opera del Ministro, la sua sollecitudine, riesca in questo
compito che è di enorme
difficoltà. Lecce, novembre
2008 per il Movimento il responsabile
Prof. Arrigo
Colombo
Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull'utopia,
Università di Lecce Via Monte S..Michele 49, 73100 Lecce, tel. 0832-314160 E-mail arribo at libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopiai
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