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Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte
- Subject: Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte
- From: "luca.bigolin at 99studio.it" <luca.bigolin at 99studio.it>
- Date: Wed, 19 Nov 2008 17:38:41 +0100
- Sender: luca.bigolin at 99studio.it
Quante sapienti domande senza una risposta. Mancano solo le domande da dove veniamo e dove andiamo per completare il capitolo. rispettare le opinioni e le decisioni degli altri no? un rispettoso silenzio sulle sofferenze altrui nemmeno? Saverio, per me sei libero di pensare che la tua sia vita finchè la scenza riesce a farti battere il cuore con qualsiasi metodo. E' tua ed è una tua scelta, di vita o di fede che sia. Per me non è così, preferisco mi venga staccata la spina. qual'è il problema? ----- Original Message ----- Da : "Saverio Benedetti" <savetti47 at gmail.com> A : dirittiglobali at peacelink.it Oggetto : Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte Data : Wed, 19 Nov 2008 16:39:48 +0100 > Pobabilmente, quella che Lei, Prof. Colombo e gli altri > di dirittiglobali avete letto è la parte della mia e-mail, > riportata nella sua risposta, che, a causa di uno > scivolamento del mouse, mi è partita prima che potessi > terminarla, tanto è vero che, leggendola, non ha molto > senso compiuto. Le trascrivo quindi, di seguito, sia il > testo integrale del mio intervento, che quello del Dr. > Melazzini, anche se quest'ultimo intervente dovrebbe > essere già in suo possesso. Voglio comunque precisare che > una sentenza inappellabile come quella sputata su Eluana, > sputa anche sulla possibilità, ad esempio, che tutti gli > uomini hanno di cambiare le proprie scelte in conseguenza > di una mutata opinione che ciascuno può aver maturato nel > corso del tempo. Quale sicura attendibilità riveste un > testamento biologico redatto oggi e applicato magari dopo > dieci anni ad una persona che, non avendo la possibilità > di confermarlo per impedimento a comunicare, potrebbe > invece aver cambiato idea non solo durante gli anni di > lucidità, ma soprattutto durante quelli che noi, dall'alto > di una scienza tanto empirica quanto limitata come quella > medica, abbiamo etichettato come stato di non ritorno e > d'incoscienza assoluta? Quando mai la scienza ha > dimostrato che, in assenza di attività cerebrale, ma nelle > piene e spontanee funzionalità corporee, pur > nell'incapacità di autonutrirsi (neanche nel coma vigile è > possibile), vengano interrotte anche le facoltà dello > spirito e dell'anima di una persona? In che condizioni e > in che momento si spegne una vita della quale conosciamo > pressoché niente? Sono la presunzione e la piccolezza > umane che hanno convenzionato l'ugualianza: > ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO = MORTE BIOLOGICA. Posso > essere anche d'accordo sulla morte biologica (del solo > cervello), ma anche un animale, una pianta hanno qualcosa > in più di un semplice involucro esterno che, per cause > accidentali e confini sequenziali indefinibili con > sicurezza, abbia perso il contatto con l'interiore che > esula dalla sfera delle nostre aleatorie valutazioni. > Allora, adottando quello che per la massima parte delle > nostre azioni ci viene concesso, con grande senso della > nostra limitatezza di giudizio, come "beneficio del > dubbio", non è preferibile scegliere sentenze di vita, > anziché di morte? Tutto questo, naturalmente, alla luce > della semplice deduzione squisitamente ed onestamente > laica, ma non laicistica. Parlando con interlocutori in > possesso di una fede matura, poi, il dialogo sarebbe > completamente diverso. > > Buona risurrezione. > > Saverio > > *TESTO INTEGRALE DELLA MIA PRECEDENTE NOTA* > > Se Lei, illustre professore, fosse coerente, dovrebbe in > questo contesto predicare anche la soppressione di TUTTE > LE PERSONE, dato che *tutti noi andiamo verso la morte*. > Se vogliamo invece ridurre i casi esclusivamente a coloro > che LA MEDICINA NON PUO' CURARE PER GRAVE CARENZA > CONOSCITIVA SIA SUL CERVELLO UMANO (secondo la scienza > utilizzato, persino dagli stessi medici, al 10-15% delle > reali potenzialità), SIA SU QUALSIASI MALATTIA CHE > AFFLIGGE IL NOSTRO GENERE, per sconfiggere la quale sono > necessari tempi e sperimentazioni interminabili, allora si > dovrebbero sopprimere tutti i malati " DICHIARATI > INCURABILI", o affetti da malattie sconosciute, o menomati > nel corpo e nella mente, anche se, proprio per i tempi > giurassici della scienza e della medicina, magari GIA' > ESISTE UNA CURA, PUR SE ANCORA IGNOTA. Pensi solo a quante > soppressioni sarebbero state necessarie prima della > penicillina, o dei vaccini, o dei trapianti. Ma, al di là > di ogni considerazione, laica o religiosa che sia, ha > proprio ragione lei, professor Colombo, nessuno può > disporre a piacere di quanto no ha diritto di disporre. Io > continuo ad essere dell'idea che NESSUN MEDICO, NESSUNO > SCIENZIATO, NESSUN UOMO PUO' CREARE LA VITA, neanche di un > animale, per cui NON E' NEMMENO AUTORIZZATO A TOGLIERSELA > NE', TANTO MENO, A TOGLIERLA, solo perché esula dallo > standard dell'efficientismo alienante e sfruttatorio che > la nostra società post-moderna ha imposto ai suoi > componenti. In caso contrario, le stesse leggi repressive > di suicidi e omicidi dovrebbero essere emendate. > In realtà la valutazione dal lato esclusivamente > produttivo della persona umana svuota di ogni diritto, pur > inalienabile, i più deboli e i più emarginati. Hitler > aveva motivazioni diverse, ma adottava gli stessi metodi. > Tra l'altro una cosa mi suona molto strana: continuano ad > arrivare messaggi di condanna delle certezze assolute, ma > cosa affermano i cultori della morte se non la certezza > che la loro soluzione è l'unica giusta? E tra i cultori > della morte non a caso troviamo anche chi ha la certezza > che un aborto sia la soluzione migliore per rimediare alla > nostra leggerezza. Se poi vogliamo esaltare la libertà di > scelta, è bene che si consideri anche la certezza che una > libertà indipendente dalla verità è una vera e propria > schiavitù, una prostituzione ai propri istinti, retaggio > dell'animale che ci ha dato il solo corpo. Non per niente > l'uomo deve fare i conti anche con mente e anima, che > reclamano il proprio nutrimento. E nessun sondino né > presidio sanitario è idoneo a garantire quest'ultimo. > > Buona risurrezione a noi tutti. > > *TESTO DEL DOTTOR MELAZZINI* > > *Melazzini: anch'io mangio grazie a un sondino, e dico che > questa sentenza è un omicidio * > > venerdì 14 novembre 2008 > > «Ricorso inammissibile»: due parole tremende, per dire che > tornare indietro non si può. La sentenza che condanna a > morte Eluana Englaro non può essere cancellata, e il suo > tragico effetto non può essere bloccato. Questo ha deciso > ieri sera la Corte di Cassazione, respingendo il ricorso > della procura di Milano. > > Potrebbe essere l'ultimo atto, epilogo di una lunga > vicenda in cui nessuno esce vincitore, e solo una persona, > di certo, esce sconfitta: Eluana stessa. Di questa > sconfitta è convinto Mario Melazzini, presidente della > Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica > (AISLA), e malato di Sla dal 2002. Una sconfitta che suona > particolarmente tragica per chi, come lui, condivide con > Eluana l'aspetto centrale di tutta questa vicenda: il > fatto di mangiare e bere grazie all'aiuto di un sondino. > > *Dottor Melazzini, che cos'ha provato sentendo questa > ultima sentenza?* > > Enorme tristezza. Anche se da qualcuno potrà essere > vissuta come una vittoria, io dico che in queste > situazioni non ci possono essere né vinti né vincitori, ma > solo sconfitti. E una cosa esce sconfitta in particolare: > la vita. Sentendo dichiarazioni di vittoria fatte anche da > persone non direttamente coinvolte, mi vien da dire che > forse dobbiamo interrogarci, come società che si dice > civile, su quale sia il valore che diamo alla vita. È o no > un valore assoluto? Alcuni dicono che è stata fatta la > volontà di Eluana: ma come si fa a desumere la volontà, > come accade nella sentenza, in base solo ed esclusivamente > a modelli di vita? A me come cittadino, come persona e > anche come malato questa cosa fa molto, molto male: la > vita vista come accettabile solo se adeguata a certi > modelli. > > *Cosa si sentirebbe di dire alla famiglia di Eluana?* > > Io mi sento vicino a quella povera famiglia, > indipendentemente da tutto. Non so cosa faranno ora, e se > effettivamente metteranno in pratica l'ultimo atto, che > non sarà un accompagnamento ma un vero e proprio omicidio. > Questo mi sembra doveroso dirlo, come uomo ma anche e > soprattutto come medico: *l'alimentazione > e l'idratazione non sono strumenti terapeutici, e come > tali non sono mai identificabili come atto di accanimento > terapeutico*. *Eluana non è una persona malata: Eluana è > solo disabile*. > > *Ciò che ieri ha stupito è l'aridità di una sentenza che > giudica tecnicamente inammissibile un ricorso: un semplice > meccanismo giuridico, che decide della vita di una > persona.* > > Questa è la cosa che io trovo veramente assurda, e cioè > che riguardo a un valore e un bene inalienabile e > indisponibile si possa decidere sul da farsi solo ed > esclusivamente in base a uno strumento giuridico. Questo > sia detto con tutto il rispetto per il lavoro della > magistratura. Ma il fatto che i magistrati giudichino > inammissibile il ricorso solo dal punto di vista > procedurale, e non per i contenuti, forse dovrebbe far > concludere che non abbiano preso bene in visione quello > che dice l'articolo 2 della Costituzione. Si cita sempre e > solo l'articolo 32, e non si ricorda mai che all'articolo > 2 si parla di «diritti inalienabili» da riconoscere e > garantire. Comunque, fa male e dà molto da pensare il > fatto che in un'aula fredda di tribunale vengano decisi > alcuni valori che sono indiscutibili. > > *Cosa accadrà ora? Molti pensano che sia un semplice > automatismo: si stacca una spina e tutto finisce. Ma cosa > accadrà realmente ad Eluana, se si dovesse dare esecuzione > alla sentenza?* > > L'idea che il tutto possa risolversi con una sorta di > automatismo è figlia di una concezione, gravissima, > secondo cui in realtà Eluana non è più una persona viva. > Basta staccare una spina, il sondino, e punto e a capo. > Non sarà così: *morirà di fame e di sete, cioè con una > delle morti più atroci*che ci possono essere. Questo è > doloroso ma deve essere detto, visto che > molti pensano e affermano che quella di Eluana non è vita. > Io posso affermare, come medico, che sarà una morte atroce > , e dovrà essere "controllata", come accaduto nel caso di > Terry Schiavo. Alcuni fautori di questa sentenza e > presunti uomini di scienza sostengono che il danno subito > da Eluana a livello corticale, cioè della corteccia > cerebrale, coinvolgerebbe anche le strutture deputate al > controllo della sete e di alcune sensazioni, come il > dolore. Ma se fosse così non ci sarebbe ragione di > *trattare con analgesici* maggiori le ultime ore della > vita, come accaduto con la povera Terry Schiavo. A Terry > furono date forti dosi di morfina. È come mettersi a posto > la coscienza, nel caso in cui quella teoria fosse erronea. > Significa che presumiamo che lei proverà grande dolore. > > *La sua malattia costringe anche lei, come Eluana, alla > nutrizione attraverso il sondino: che effetto le fa > sentire che questa condizione possa essere considerata in > contrasto con la dignità della vita?* > > Mi sento profondamente offeso come malato, e non solo per > me, ma anche per i tanti malati che si trovano in > condizioni simili a quelle di Eluana, con alimentazione e > idratazione artificiale. Tutte queste persone hanno la > loro vita; e la vita ha un valore intorno al quale non > possono essere prese decisioni, come se la dignità fosse > legata al concetto di qualità. Io ne sono estremamente > convinto: la dignità di ogni vita ha un carattere > intrinseco, ontologico. Mi è rimasta impressa > un'intervista fatta alle persone che accudiscono Eluana. > Dicevano: «oggi Eluana è molto bella». Perché nessuno > parla del fatto che ci sono persone che si occupano di lei > , che la vestono, la cambiano, le fanno fare fisioterapia. > Per una persona morta sarebbe tempo sprecato Ma Eluana è > viva. Purtroppo si pesa spesso che casi come questo, che > danno molto disagio, sia molto meglio risolverli. E la > cosa più grave è che tutto questo ci distrae da tutti gli > altri soggetti che sono a carico delle famiglie, le quali > hanno bisogno di strumenti e di sostegno economico per > portare avanti queste situazione. Sono costretti a lottare > per essere liberi di vivere. È un paradosso: *è più > tutelata la decisione di interrompere una vita che non la > scelta di chi vuole continuare * ad esercitare un diritto > sacrosanto, come la vita stessa. E così la scelta della > vita diventa una battaglia quotidiana. > > > Il giorno 19 novembre 2008 3.04, Arrigo Colombo > <arribo at libero.it> ha scritto: > > > Movimento per la società di giustizia e per la speranza > > Caro Luca, > > trovo strano che tu dica che non ci si > > debba interessare di una persona sofferente e morente, e > > dei suoi cari che pure soffrono, e del suo problema. E > > che non si debba discutere di questo problema cercando > > di risolverlo, se possibile. Trovo molto interessante, e > > anche simpatico, il testamento biologico di Leonardo che > > hai riportato. Un saluto fraterno da Arrigo Colombo > > > > > > > > ----- Original Message ----- > > *From:* Luca Bigolin <luca.bigolin at 99studio.it> > > *To:* dirittiglobali at peacelink.it > > *Sent:* Tuesday, November 18, 2008 4:10 PM > > *Subject:* Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a > > morte: L'ESECUZIONE SIA PUBBLICA, CON TESTIMONI E VIDEO > > > > Sinceramente mi sono un po' stancato delle vostre > > certezze, da una parte e dall'altra. E non ve le invidio > > per niente. Ma chi siete voi per parlare di una persona, > di una famiglia, di un padre, di una sofferenza che > > nemmeno immaginate. > > Ma a voi cosa cambia se questa ragazza rimane sdraiata a > > letto per i prossimi 50 anni o se viene sepolta domani? > > La conoscete? Avete mai parlato con lei? con suo padre? > > con i suoi amici? Detentori di certezze e diritti che > > nessuno vi ha chiesto. Se vi dovesse capitare (e non ve > > lo auguro) siete liberi di stare e di costringere la > vostra famiglia a tenervi in stato vegetativo finchè la > > medicina sarà in grado di farlo. Agli altri non posso > > dire che sono liberi di farsi staccare la spina perchè > in questo stato comandato dal vaticano purtroppo nessuno > > può permettersi di pensarla diversamente da loro e per > > il momento non si può scegliere. > > > > Spero che finalmente lascino fare sta benedetta legge > > sul testamento biologico. Cosicchè i vari cattolici sono > > liberi di starsene sdraiati e incoscenti per anni, senza > > costringere anche gli altri a fare secondo il loro > pensiero. Saremo liberi anche in questo stato delle banane > > di pensarla in maniera diverse l'uno dall'altro no? > > Sinceramente mi schifate a parlare e scrivere > > continuamente il nome di questa persona come se fosse > > vostra sorella. Se proprio qualcuno deve parlare mi > piacerebbe fosse qualcuno che è vicino a queste > > sofferenze. Che se ne guardano bene dal farlo. Ci sarà > pure un motivo no? > > > Parecchio tempo fa ho letto su un blog questo > > "testamento". Ho impiegato un po' a ritrovarlo. Vi > > invito a leggerlo, soprattutto le prime righe. Non sarà > identico a quello che ha fatto Eluana, ma il senso mi > sembra chiaro. > > > Il qui presente, nel pieno benché effimero possesso > > delle proprie dignitose facoltà mentali, > > qualora un incidente o una patologia lo costringessero > > in un letto, assistito da costosi macchinari da cui > > dipenderebbe la sua vita, in uno stato d'incoscienza > protratto per tre anni almeno, > > > chiede > > > > – che non si dia risalto mediatico alla cosa: la gente > > nasce e muore tutti i giorni; > > – che i politici restino a distanza: sarebbe un Paese > > migliore se le leggi non si facessero pensando sempre al > > caso particolare; – che gli opinionisti si tengano le > > loro opinioni: grazie, ho già le mie (in particolare, > > sarebbe carino da parte di Giuliano Ferrara lasciarmi > morire in pace, visto che è una vita che mi affligge con > > opinioni non richieste); > > – che i cantanti facciano i cantanti. O vogliono dire > una > preghiera<http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_16/cel > entano_eluana_bottiglie_602781e0-52f8-11dd-a364-00144f02aa > > bc.shtml?fr=box_primopiano>? Va bene, ma in silenzio, > > non in prima pagina. – che i preti facciano i preti – > > che pensino cioè a consolare vedove e orfani, e non a > > inventarsi bislacche etiche pro-life che, per quanto ho > potuto appurare, dal Vangelo non risultano. E io il > > Vangelo un po' l'ho letto, Santi Padri. Comincia con un > vecchio Santo che chiede di > morire<http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia.Ric > > erca?Libro=Luca&Capitolo=2#VER_29>; prosegue con un uomo > > , figlio di Dio, che a un certo punto decide di morire. > Proprio così: il padre gli lascia la libertà di scegliere, > > e lui decide. Quando un amico lo prende in disparte per > > dissuaderlo, lui gli risponde: Vade retro Satana. Non so > > se mi sono spiegato: Vade Retro Satana, perché tu non > pensi secondo Dio, ma secondo gli > uomini<http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia.Ric > > erca?Libro=Marco&Capitolo=8#VER_33>. Pecco certo di > > superbia nel paragonare il mio piccolo sacrificio a > quello del Figlio di Dio: lui doveva mondare tutti gli > > uomini dal peccato originale, io vorrei soltanto che i > > macchinari, il tempo, le risorse e l'affetto che si > > spendono sul mio caso disperato vengano rivolte ad altri > malati, più bisognosi di affetto, risorse, tempo e > > macchinari. Ma la vita è un dono, l'unico che mi resta, > > e dei doni si dispone a piacimento. Capisco che dire di > > No a un dono possa essere interpretato come un segno di > scortesia: il mio però più che un No è un Grazie, mi è > > piaciuto, ma in queste condizioni non mi va più, ne ho > > avuto abbastanza, datene piuttosto un po' di più agli > altri che ne hanno avuto meno. > > > – E quindi: che si stacchi la spina ai macchinari. > > – Che si stacchi l'eventuale sondino che mi nutre. > > Qualora il dottore incaricato avesse difficoltà con la > > sua coscienza, chiuda gli occhi e faccia finta di > toglierlo a Giovanni Paolo > II<http://temi.repubblica.it/micromega-online/l%E2%80%99eu > > tanasia-di-papa-wojtyla-che-la-chiesa-vuole-nascondere/> > > . – Che mi si somministri per favore qualche oppiaceo, > > nell'eventualità che pure nell'incoscienza io stia > > provando un po' di dolore. Se non si può fa lo stesso, > ma ho sempre pensato che prima di morire mi sarebbe > > piaciuto provare qualche sostanza da cui mi sono > saggiamente tenuto lontano da giovane. > > > È tutto? Sì, direi che è tutto. > > E se poi l'anno dopo si scopre la cura? Beh, mi stupirei > > del contrario. È la storia della mia vita, no? > > > > da leonardo > > http://leonardo.blogspot.com > > > > > > Saverio Benedetti ha scritto: > > > > Se Lei, illustre professore, fosse coerente, dovrebbe in > > questo contesto predicare anche la soppressione di TUTTE > > LE PERSONE, dato che *tutti noi andiamo verso la morte*. > > Se vogliamo invece ridurre i casi esclusivamente a > coloro che la medicina non può curare per GRAVE CARENZA > > CONOSCITIVA sia SUL CERVELLO UMANO (che viene utilizzato > > , anche dagli stessi medici, al 10-15% delle reali > > possibilità), DI UN METODO CHE, MAGARI TRA NON MOLTO > TEMPO, qui la persona già non c'è più e il suo corpo va > > verso la morte; e trattenerlo è abusivo, è farne un > > oggetto di cui si dispone a piacere, di cui non si ha > diritto di disporre. > > > Il giorno 17 novembre 2008 13.10, Arrigo Colombo > > <arribo at libero.it> ha scritto: > > > >> Movimento per la società di giustizia e per la > speranza >> Ho letto la vostra dichiarazione e quella di > Scienza e vita. Vi unisco un >> articolo che ho scritto > per il "Nuovo quotidiano di Puglia". >> Un saluto fraterno > da Arrigo Colombo >> > >> > >> *Poter morire* > >> > >> di Arrigo Colombo > >> > >> > >> > >> > >> > >> Finalmente la Cassazione ha dato il sospirato responso: > Eluana Englaro può >> morire. Dopo 16 anni, dal gennaio > 1992, quando un incidente di macchina le >> provocò un > trauma al cervello cui seguì una necrosi irreversibile, > ridotta >> allo stato vegetativo, mantenuta in vita con > alimentazione artificiale. >> Dopo una battaglia > giudiziaria che nel luglio di quest'anno aveva raggiunto > >> l'autorizzazione della Corte d'Appello di Milano, poi > bloccata dalla >> Procura, finalmente la Cassazione > respinge questo blocco, questo ricorso, e >> la poverina > può morire. La buona morte, la morte liberatrice. >> > >> E subito insorge la polemica, il Vaticano grida > all'omicidio. Col Card. >> Barragan, presidente del > Pontificio consiglio per la salute; con Bagnasco, >> > presidente della CEI; con Fisichella, che presiede la > Pontificia accademia >> per la vita; con alti esponenti > del potere ecclesiastico. >> > >> Ma le ragioni non sono chiare, perché di ragioni si > tratta. Non è che vi >> sia un dettato divino, una > rivelazione, una parola evangelica. È un problema >> di > etica. Il Vaticano pretende di avere l'esclusiva > dell'etica, di sapere >> lui solo qual'è l'azione giusta e > virtuosa; mentre l'umanità, emancipatasi >> dalla chiesa, > sarebbe caduta nel relativismo, nel lassismo, > nell'arbitrio, >> nel tutto è permesso. È il discorso di > papa Ratzinger, discorso frequente, >> intima persuasione. > Che però è errato perché l'umanità, e proprio in quella >> > modernità che la chiesa tanto detesta, che Pio IX ha > condannato nel suo >> famoso *Sillabo*, una esemplare > raccolta di tutti quei pretesi errori >> (tra i quali > c'era la sovranità popolare, la democrazia); l'umanità è > andata >> sviluppando un'etica molto salda e forte che è > contenuta nelle Carte dei >> popoli (spesso chiamate > Dichiarazioni dei diritti; che però sono sempre >> > diritti-doveri), le quali si sono succedute lungo tutta > la modernità. >> Mentre la chiesa non aveva mai > riconosciuto, fino a tempi recenti (al >> Concilio > Vaticano II) fondamentali principi etici, come la libertà > di >> coscienza (si veda la mostruosa persecuzione dei > cosiddetti "eretici", >> bruciati a decine di migliaia sul > rogo); o come la sovranità popolare. Fino >> a tempi > recentissimi (cioè a fine secolo) non riconosceva > l'illiceità della >> pena di morte, e cioè che lo stato > non ha il diritto di uccidere il >> cittadino; e predicava > la "guerra giusta", mentre la guerra è un fatto >> > talmente atroce che non può mai essere giusto; sì che i > conflitti tra popoli >> – come dice il trattato dell'ONU – > devono sempre esser risolti con la >> trattativa, mai con > la guerra. >> > >> Difficile accettare la chiesa cattolica come un buon > maestro di etica, per >> il fatto stesso che è un centro > di potere, una struttura imperiale, ed è >> quindi > sensibile alle ragioni (o pseudoragioni) del potere, alla > "ragion di >> stato"; si veda il recente comportamento nel > problema dei preti pedofili. In >> materia di etica, > piuttosto che come maestra, è bene che la chiesa entri >> > nella discussione come discepola, poiché i grandi principi > li ha appresi >> dalla modernità laica. O, supposta questa > acquisizione, che vi entri come >> partner della > discussione, su di un piano di parità, e riconoscendo >> > l'autorità degli esperti nei vari campi, la medicina ad > esempio. >> > >> E quali sono le ragioni che adducono? Parlano di vita > che non si deve mai >> sopprimere; ma qui si tratta > piuttosto di vita umana, di persona umana, di >> eclissi o > meno della persona quando è avvenuta la morte cerebrale ed > è >> rimasto solo un residuo vegetativo, Parlano di > accanimento terapeutico che >> in questo caso non ci > sarebbe, perché non ci sono farmaci ma solo >> > alimentazione forzata; che poi è un sofisma perché, si > tratti di farmaci e >> macchinari o di alimentazione, la > forzatura c'è. Adducono ragioni che vanno >> discusse come > tutte, e che in verità non hanno grande peso perché qui la > >> persona già non c'è più e il suo corpo va verso la > morte; e trattenerlo è >> abusivo, è farne un oggetto di > cui si dispone a piacere, di cui non si ha >> diritto di > disporre. >> > >> D'altra parte questo interevento del potere > ecclesiastico su di un dettato >> della Cassazione, cioè > del supremo potere giudiziario dello stato, >> costituisce > interferenza del religioso nel politico e trasgressione > del >> Concordato. Come quando l'episcopato interviene > sull'attività del parlamento >> e minaccia i parlamentari > cattolici se approveranno una certa legge. Un >> > comportamento trasgressivo, quello di questi alti prelati, > un comportamento >> vizioso e non tollerabile. In realtà > la chiesa cattolica, che per secoli ha >> tenuto lo stato > sotto la sua tutela, ha acquisito un habitus perverso da > cui >> non riesce a liberarsi; rimpiange quella lunga età > di supremo potere non >> solo religioso ma politico, e in > certo modo la perpetua. >> > >> Lo stato, poi, è rappresentato da gruppi politici che > ne gestiscono il >> potere; e che spesso assecondano > l'ingerenza ecclesiastica per non >> inimicarsela, per > averne il favore, specie nell'incidenza elettorale. Il >> > Centrodestra, in particolare; che ha varato la legge per > la procreazione >> assistita sulla falsariga del decreto > vaticano. Così ora s'invoca la famosa >> legge > sull'eutanasia, sul testamento biologico ecc.; ma finché > c'è il >> Centrodestra al governo, sarebbe opportuno > farla? Quanto al Centrosinistra, >> sappiamo che su certe > leggi avversate dal Vaticano è rimasto bloccato e >> > impotente: aveva una scarsa maggioranza su cui pesava > l'avversione dei >> cattolici conformisti. > >> > >> > >> > >> > >> > >> > >> > >> > > > > -- > > Luca > Bigolinluca.bigolin at 99studio.itwww.baccobar.wordpress.com > > > ------------------------------ > > > > No virus found in this incoming message. > > Checked by AVG. > > Version: 7.5.524 / Virus Database: 270.9.6/1797 - > > Release Date: 18/11/2008 11.23 > > > > >
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