Torino. Azione alla scuola militare
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- Date: Tue, 4 Nov 2008 03:03:07 +0100
Torino. Azione alla scuola militare Il
4 novembre di guerra e propaganda di Il
militare addetto ai monitor evidentemente dormiva, perché ancora a tarda notte
un fotografo di passaggio ha potuto scattare un’istantanea che documenta
l’azione. La
trovate a quest’indirizzo: http://piemonte.indymedia.org/article/3323 Di
seguito il volantino che verrà distribuito nel pomeriggio di martedì 4 novembre
in occasione del punto info antimilitarista. Appuntamento dalle
Musica, interventi, distro. 4
novembre. Festa degli assassini W i
disertori! “Quando lo
Stato si prepara ad assassinare, si fa chiamare patria” (F.
Durrenmatt) L’Italia è in guerra. Truppe tricolori combattono in
Afganistan. Lo chiamano “peace keeping”: suona meglio e mette la coscienza a
posto. Ma, là, in Afganistan, ogni giorno bombardano, uccidono, imprigionano,
torturano. Sette anni di guerra e la chiamano pace. Un massacro senza fine. Ma
che importa? Gli affari dei petrolieri e dei fabbricanti di armi vanno a gonfie
vele. In
occasione del 4 novembre, festa della “vittoria” in quell’immane carneficina
nazionalista che fu la prima guerra mondiale, Cosa sia stata quella guerra ce lo dicono i numeri.
Morti: 50.000 civili e 680.000 mila soldati. Prigionieri e dispersi: 600.000. Feriti e mutilati.
950.000. Disertori e i renitenti: 370.000 denunce, 350.000 i processi con
220.000 condanne detentive. Condannati a morte: 729. Fucilazioni sommarie e
decimazioni: 2.000 cui si sommano i 5.000 i fucilati durante la disfatta di
Caporetto. Nella nostra città nel 1917 lo sciopero generale contro
la guerra divenne una rivolta popolare che tenne in scacco la polizia e i regi
carabinieri. Questa storia, quella dei disertori, dei ribelli, degli operai di
Torino insorti è quella che vogliamo ricordare, quella che in questo 2008 di
guerra può dare il migliore “insegnamento” a tutti. In
Afganistan ci sono 2.600 soldati italiani: questo orrore costa a tutti noi
milioni di euro, sottratti a scuola, trasporti, sanità, tutela del territorio.
La spesa di guerra comprende il mantenimento di basi, caserme, aeroporti ed un
buon numero di ben addestrati assassini di professione. I governi di destra e
quelli di sinistra hanno fatto a gara nel finanziare le imprese belliche.
A
Vicenza vogliono fare la più grande base militare USA d’Europa. A Novara stanno
per costruire uno stabilimento per l’assemblaggio dei nuovi bombardieri F35,
giocattolini da 150 milioni di euro l’uno. L’esercito è anche nelle nostre strade. Nel mirino sono
i poveri, gli immigrati, i rom, i senza casa, chi si ribella alla devastazione
del territorio ed al saccheggio delle risorse. Lo
Stato militarizza il territorio e tratta da delinquenti quelli che si ribellano.
È la guerra. La guerra interna. Anche questa serve alla pace, la pace sociale.
Guerra interna e guerra esterna sono due facce della
stessa medaglia: quella del potere che perpetua se stesso ad ogni costo, quella
del capitalismo che macina vite, risorse e futuro della più parte di
noi. Opporsi alla guerra senza opporsi al militarismo, senza
opporsi all’esistenza stessa degli eserciti, vere organizzazioni criminali
legali, è mera testimonianza. Fermare la guerra, incepparne i meccanismi è un’urgenza
che non possiamo eludere. A partire da noi, dal territorio in cui viviamo, dove
ci sono caserme, aeroporti, scuole militari, fabbriche d’armi.
Contro tutte le guerre, contro tutti gli
eserciti! Federazione Anarchica Torinese –
FAI Corso Palermo 46 La
sede è aperta ogni giovedì dalle 21 Info: fai_to at inrete.it 338
6594361 |
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