Torino: pane e menta
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- Date: Mon, 3 Nov 2008 03:28:22 +0100
Torino: pane e menta Il
cielo sopra Torino era carico di pioggia la prima domenica di novembre: ma più
scuro del cielo era l’angolo tra via Cottolengo e piazza della Repubblica. La
strada, dove ogni domenica si svolge il mercato abusivo degli immigrati, era
chiusa da polizia, carabinieri, alpini. C’erano persino le unità cinofile. Una
scena di guerra, “normale” in Iraq e in Afganistan, nei posti dove gli alpini
della Brigata Taurinense sono soliti prestare servizio, sempre più frequente
all’ombra della Mole. Già
tre settimane prima, il 12 ottobre, la polizia aveva bloccato la strada,
impedendo il mercato. La settimana successiva una partita di calcio organizzata
dagli antirazzisti aveva adunato in via Cottolengo una folla tanto vasta da
consigliare una prudente ritirata agli uomini in divisa, che la domenica dopo
non si erano nemmeno fatti vedere. Poi
l’offensiva del comitato spontaneo del quartiere, la rinnovata attenzione del
fogliaccio fascista Cronacaqui, la comparsa di manifestini con le facce di
alcuni antirazzisti, additati come indesiderabili, hanno rimesso in moto la
macchina repressiva. I
sinistri esponenti di “The Gate”, la sinistra associazione che gestisce la
riqualificazione in Chiampa style di Porta Palazzo, sono entrati in campo a
gamba tesa, cercando di indurre i bancarellari a spostarsi in un’altra via, più
defilata. I
soliti antirazzisti hanno aperto i banchetti in mezzo a piazza della Repubblica,
dove nel corso della mattinata si erano adunati come di consueto tanti abitanti
del quartiere. Dopo non molto alcuni venditori di alimentari si sono spostati
nella stessa zona degli antirazzisti. Pochi banchi tra pioggia e paura che un controllo
portasse via ogni cosa hanno lavorato per un paio d’ore. A
pochi metri dalla postazione di polizia e militari qualche gessetto ha fatto la
magia di far comparire un nuovo murale sui muri della piazza. Sopra la scritta
“Dai un fiore all’alpino” una mano dal balcone getta un vaso di fiori che prende
in pieno il capo di un alpino di passaggio. Una folla benevola ha coperto i
graffitari antimilitaristi: gli alpini, pochi metri più in là, non si sono
accorti di nulla. Poi
la pioggia si è mangiata tutto. Alla fine i militari, fieri di aver impedito lo
smercio di pane e menta, sono andati via. Anche gli antirazzisti si sono sciolti
sotto l‘acquazzone. Un
paio di venditori sono però rimasti sulla piazza, incuranti del diluvio, con i
pani zuppi e la menta che spandeva in aria il suo profumo. Il profumo della
vita, che, ostinata, resiste. La
partita continua. Prossimo appuntamento per tutti gli interessati martedì
4 novembre. Alle assembleaantirazzistatorino at autistici.org 338
6594361 |
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