Torino. Protesta alla farmaspia Bosio
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- Date: Fri, 24 Oct 2008 12:24:12 +0200
Torino. Protesta alla farmaspia Bosio In
via Garibaldi 26 c’è la farmacia Bosio. Nobile ingresso, testone di Galeno con
tanto di scritta in greco, bei lampadari. Un
bell’esperimento di delazione anonima di massa mascherata da servizio agli
anziani. In un primo tempo i farmacisti si sono dichiarati entusiasti,
presentandosi a Da
qualche tempo sono meno sicuri di se, minimizzano, negano l’evidenza, cercano di
cambiare le carte già smazzate in tavola. I volantini, manifesti e comunicati di
denuncia, nonché le chiamate indignate di numerosi cittadini sono state il
segnale di un disagio diffuso di fronte ad un esperimento di controllo sociale
che ricorda da vicino le pratiche della dittatura fascista.
Nel
pomeriggio del 23 ottobre un gruppetto di antirazzisti si è radunato di fronte
alla farmacia Bosio, aprendo uno striscione “boicotta le farmacie spia”, facendo
interventi dal megafono e distribuendo un volantino che riportiamo
sotto. Nonostante le irritate proteste della farmacista i
passanti si fermavano curiosi, chiedevano informazioni, e spesso esprimevano la
loro indignazione. Un
piccolo segnale di rivolta contro la cappa ossessiva di controllo cui siamo
quotidianamente sottoposti. Spropositata la reazione della polizia che in pochi
minuti ha adunato nella via una quindicina di agenti della Digos mentre una
camionetta dell’antisommossa stazionava nella limitrofa piazza Arbarello.
La
campagna contro le farmaspie continua… Per
tutti gli interessati la prossima riunione dell’Assemblea Antirazzista di Torino
si terrà martedì 28 ottobre. Dalle 19 alle 21 presso Di
seguito il volantino distribuito ieri in via Garibaldi. Farmacisti o Spie? In
15 farmacie di Torino si esperimenta il Dottore/Spia. Dal 1° ottobre le
confidenze anonime dei clienti vengono raccolte in farmacia e passate ai vigili
urbani. Dicono che serve a farci sentire più sicuri. Dicono che
il nemico è chi chiede l’elemosina, chi si arrangia vendendo in strada o lavando
vetri: nemici sono i poveri, gli immigrati, i senza casa. Nel
mirino stanno gli ultimi ma la libertà la portano via a tutti.
La
nostra vita è ogni momento sotto controllo ossessivo. A
Torino ci sono migliaia di telecamere – 3000 solo quelle pubbliche -, oltre a
uomini in armi (poliziotti, carabinieri, guardia di finanza, vigili, soldati)
che tengono sott’occhio ogni angolo della città. Adesso, come nel ventennio, si introduce la spia di
quartiere: allora c’erano i capo fabbricato, ora è il turno dei Dottori di
farmacia. Ma
di sicurezza, quella vera, non si parla mai, perché significherebbe aprire la
piaga dolente di un sistema sociale dove pochi lucrano sulla vita di noi
tutti. Non
c’è lavoro e quello che c’è ammala e ammazza, non ci sono asili e nidi per i
nostri figli, quel poco di scuola che resta lo stanno demolendo, negli
ambulatori e negli ospedali una visita o un ricovero sono come le estrazioni del
lotto: il numero buono esce ogni sei mesi. Un ammalato spende buona parte del
suo reddito – magari una pensione da fame – per medicine, ticket; chi riesce si
paga il medico privato. A Torino le risorse sono usate per i nuovi manganelli
dei vigili, per altre telecamere ad ogni angolo, non per i trasporti, la salute,
la scuola. Vogliamo vivere in una città dove tutti spiano tutti?
Vogliamo fare delle nostre vite una galera quotidiana? Abbiamo voglia che il
nostro farmacista diventi una spia? Per
ora i farmacisti orecchiuti sono solo 15 ma da gennaio, se l’esperimento
funziona, potrebbe essere esteso a tutte le 280 farmacie di Torino.
Ma
qualsiasi esperimento può fallire. Andiamo nelle farmacie dei pionieri della delazione e
diciamo che chi fa la spia non ci piace, che andremo da un'altra parte con le
nostre ricette. Per segnalare il nostro dissenso può bastare una telefonata di
protesta. Se
saremo tanti forse qualcuno di questi spioni volontari cambierà idea, forse
altri saranno indotti a riflettere e si rifiuteranno. Forse questa città non è
ancora strangolata dalla paura. Forse. Dipende da noi tutti.
Di
seguito l’elenco delle 15 farmacie spione: Bosio – via Garibaldi 26 0114369636; Comunale n. 43 –
piazza Statuto 4 tel. 011 5214581; Rossi – corso Sebastopoli 202b tel. 011
350010; Annunziata – via Stradella 198 tel. 011 290449; Cavanna – via Mosca 1
tel. 011 212932; Regina Margherita – via Pietro Cossa 280 tel. 011 4559904; Vela
– corso Potenza 92 tel. 011 252803; Comunale n. 2 – via Slataper 25bis tel. 011
735814; Lucento – via Oglianico 4 tel. 011 732815; Robino – via Palestrina 49
011855966; Santissimi angeli Custodi – corso Vercelli 195 tel. 011 2464437;
Comunale 20 – via Ivrea 47/49 tel. 011 2621325; Madonna delle rose – piazza
Galimberti 7 tel. 011 3195700; Monviso – corso Giambone 19 tel. 011 3175105;
Steffannone – corso Unione Sovietica 397 tel. 011 614220 A
cura dell’Assemblea Antirazzista di Torino Info:
assembleaantirazzistatorino at autistici.org |
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