S. Antonino (TO) 28 luglio: fiaccolata No Tav
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- Date: Fri, 25 Jul 2008 15:57:28 +0200
S. Antonino (TO) 28 luglio:
fiaccolata No Tav Lunedì 28 luglio – la sera
prima dell’incontro del Tavolo politico sul Tav – fiaccolata No Tav a S.
Antonino Partenza alle 21 da piazza
Oreste Cantore di fronte alla Società Operaia Da Torino No Tav
Autogestione organizza una partenza collettiva. Appuntamento alle 19 in
corso Palermo 46 presso la FAI. Chi è interessato a venire
telefoni (338 6594361) in modo da pianificare le
partenze. La manifestazione – decisa
dall’assemblea popolare del 4 luglio a Bussoleno - è molto importante, perché il
giorno successivo a Roma sigleranno l’accordo per fare il Tav e diranno che
popolazioni interessate sono d’accordo: smentiamoli con i fatti partecipando
numerosi alla manifestazione di lunedì 28! Di seguito il volantino di
Saldatura – Rete contro tutte le nocività – che da due settimane viene
distribuito in città in vista della Fiaccolata di S. Antonino
250.000 torinesi a rischio
TAV... il super treno investirà anche te Fermarlo è
possibile! Il 29 giugno il governo ha
dichiarato che l’accordo per la realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad
Alta Velocità tra Torino e Lyon era cosa fatta, perché le popolazioni
interessate approvano il Tav e “l’anomalia” No Tav ormai riguardava solo pochi
irriducibili estremisti. Il 29 luglio a Roma sigleranno un accordo che
pretendono ponga fine all’opposizione all’opera. Il 17 giugno i tecnici
della Comunità montana Bassa Val Susa hanno presentato le loro “suggestioni” sul
futuro della Val Susa attraversata dal Tav, chiamando la nuova linea “F.A.R.E.”
– Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti. La strategia, in fondo sempre la
stessa da tre anni, consiste nel dilazionare nel tempo scelte e lavori. Cade
qualsiasi opposizione all’opera nel suo complesso, vengono accantonate le
ragioni del movimento che la considera inutile, dannosa, un costo insostenibile
per la comunità. Ormai da tempo gran parte
degli amministratori della Val Susa si è schierata sul fronte del “come Tav”,
rinunciando all’opposizione all’opera e schierandosi con il sindaco di Torino
che pretende che i lavori comincino dal capoluogo. Ma hanno fatto i conti senza
le popolazioni interessate che in Val Susa e, in maniera crescente anche a
Torino, si oppongono al Tav. I nuovi progetti che
vengono presentati come “novità” non sono altro che ipotesi scartate in passato
perché ancor più devastanti e assurde di quelle del
2005. Un inganno che si unisce
alla truffa del Tav, un’opera che non serve, un’opera dannosa per l’ambiente e
dispendiosissima per noi tutti, perché interamente pagata con denaro
pubblico. Quest’opera, oggi come
quindici anni fa, serve solo agli interessi di chi la costruisce, una lobby
politico affaristica, che, dopo tangentopoli, ha trovato nelle grandi opere il
modo assicurarsi ingenti quote di denaro pubblico senza dover inciampare nelle
maglie della legge. Il Tav non è altro che una truffa legale. Una truffa voluta
da tutti i governi che si sono succeduti in questi anni, tutti interessati a
dividere una ricca torta. In molti credono che il TAV
Torino-Lyon sia solo un affare valsusino ma si sbagliano: l’impatto dell’opera e
dei cantieri che per 30 anni sventreranno la nostra città sarà
fortissimo. Secondo il commissario
straordinario per la Torino Lyon, Mario Virano, ben 250.000 torinesi dovranno
fare i conti con i cantieri del Tav. Uno su 4 di noi. Per 30
anni. Cagnardi, l’architetto che
ha preparato il progetto per Torino, ha chiamato “birillo” una casa ad otto
piani che si troverà sul percorso del Tav a Torino. Che fine fanno i birilli lo
sanno anche i bambini. Peccato che in questo, come nei tanti altri “birilli” che
il Tav incontrerà sulla sua strada, ci abitino uomini, donne e bambini, gente
che magari ha fatto fatica a mettere insieme i soldi per una casa che verrà
espropriata a basso costo. E parliamo dei “fortunati”, perché gli altri, quelli
cui la casa non la tireranno giù, il Tav se lo vedranno (e sentiranno)
sfrecciare sotto il naso. Per non dire dei tanti che una notte – di recente è
successo per un ben più modesto cantiere della metropolitana – verranno evacuati
perché i lavori hanno compromesso la stabilità della sua
casa. La retorica di chi vuole
l’opera ad ogni costo è piena di due parole ripetute come una pubblicità
ossessiva perché entrino nelle teste di ciascuno di
noi. Le parole sono progresso e
collegamento con l’Europa: l’immagine è quella della piccola Italia schiacciata
dietro la catena alpina, mentre fuori corrono veloci treni e autostrade: camion
e vagoni pieni di biscotti, caramelle e copertoni che vanno in Francia mentre
dalla Francia arrivano biscotti, caramelle e copertoni e in entrambe le
direzioni viaggiano le merci prodotte con il sudore e il sangue dei lavoratori
dell’Asia e dei mille sud di un mondo dove la globalizzazione della miseria va
di pari passo con la globalizzazione delle merci. Ma a noi, alla nostra vita,
serve tutto questo? I dati, confermati anche
dai tecnici governativi, dicono di no. Una linea che collega Torino alla Francia
c’è già ed è sotto utilizzata: ogni giorno ci passano 78 treni e ne potrebbero
passare 210 prima che la linea si saturi e il faraonico scalo intermodale di
Orbassano è utilizzato ad 1/3 della sua potenzialità perché non ci sono merci da
trasportare. Chi ogni giorno prende il
treno per andare al lavoro o a scuola vorrebbe carrozze pulite, treni in orario,
gabinetti nelle stazioni, manutenzione della linea, ma di queste “piccolezze”
poco importa a chi ci governa, a chi ci governa oggi e a chi ci governava
ieri. Inoltre il TAV sarebbe
dannoso per la salute e per l’ambiente: presenza di uranio e radon, rumori,
vibrazioni, polveri, perdita di sorgenti. Fare il Tav (cioè costruire
una nuova linea) rende una montagna di soldi ai soliti noti che hanno
saccheggiato e devastato mezza penisola, serve a finanziare i partiti (di tutto
l’arco parlamentare) e ad arricchire le lobby del tondino&cemento e le
banche, a spese della collettività. Il TAV in Italia è
assurdamente costoso: dagli studi comparati dell’economista Ivan Cicconi, il
costo effettivo delle tratte Torino-Milano-Napoli ancora incomplete, ha già
raggiunto mediamente i 61 milioni di euro al Km, contro i 10 della Francia e i 9
della Spagna. La nuova linea Torino-Lyon avrà costi facilmente superiori a 40-50
miliardi di euro. Impediamo che saccheggino e
devastino ulteriormente la nostra città. In Val Susa lo hanno già
fatto e lo rifaranno. Adesso tocca anche a noi di Torino metterci di traverso, e
dire no ad un’opera inutile, dannosa, costosa! Saldatura – Rete contro le
nocività www.saldatura.org |
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