Torino 24 giugno: antirazzisti in piazza Vittorio
- Subject: Torino 24 giugno: antirazzisti in piazza Vittorio
- From: "FAI Torino" <fat at inrete.it>
- Date: Mon, 23 Jun 2008 17:26:19 +0200
Torino 24 giugno:
antirazzisti in piazza Vittorio Questa mattina si è svolto
un presidio davanti alla GTT, per denunciare la complicità dell’azienda con il
sistema delle espulsioni e con i recenti rastrellamenti sui tram
torinesi. L’ufficio multe, di fronte
al quale si sono aperti striscioni quali “GTT complice delle espulsioni”,
“chiudere i cpt, aprire le frontiere”, è stato fatto subito chiudere dalla
polizia politica che ha “consigliato” ai responsabili di tirare giù le serrande.
Molta la curiosità tra i
passanti, alcuni dei quali si sono detti solidali ed indignati per gli episodi
rimbalzati recentemente in cronaca che hanno mostrato a tutti una pratica che
purtroppo non ha carattere occasionale ma
quotidiano. Prossimo appuntamento per
gli antirazzisti domani dalle L’appuntamento è nato
all’interno dell’assemblea antirazzista torinese. Per chi volesse saperne di
più sull’Assemblea copiamo sotto il testo nel quale si riconosce chi partecipa a
questo percorso. Subito di seguito trovate
invece il testo di uno dei volantini che verranno distribuiti in piazza Vittorio
domani. I fuochi e il muro È passato un mese. Un mese
dalla notte in cui il tunisino Hassan / Fathi, morì nella sua cella al CPT, il
Centro di permanenza temporanea per immigrati di Torino. È stato lasciato
agonizzare per ore e ore nel suo letto, senza che nessuno gli prestasse
soccorso: In questo limbo si vive e
si muore come bestie. A volte anche peggio. Dopo la morte di Hassan i
prigionieri oltre il muro si sono rivoltati distruggendo suppellettili e
materassi, hanno fatto lo sciopero della fame, hanno raccontato le loro storie
ai solidali che in più occasioni si sono raccolti oltre il muro battendo ferri e
gridando forte. Storie come quella di Said, che ha cercato di saltare il muro ma
è stato preso e pestato a sangue. Storie di psicofarmaci nel cibo per tenere
“buoni” tutti rincoglionendoli. Al CPT chi protesta, chi
chiede cure, chi resiste alla deportazione viene spogliato e ammanettato mani e
piedi. Poi la parola passa ai manganelli. I responsabili della Croce
Rossa hanno negato ogni responsabilità, accusando gli immigrati di mentire, di
mentire sempre, di mentire per vocazione, parole razziste per coprire le proprie
responsabilità di fronte alla morte di uomo. La magistratura ha aperto
un’inchiesta sulla morte di Hassan mentre la polizia, giorno dopo giorno,
deportava i testimoni di quella notte di maggio. Alla fine non resterà più
nessuno che possa raccontare questa storia di ferocia e indifferenza che poco a
poco scompare dalle cronache. La storia di chi vive e muore oltre il muro del
CPT, la prigione dove i senza carte vengono rinchiusi prima della deportazione.
Uomini e donne emigrati dai loro paesi per fuggire la fame, la guerra, le
persecuzioni, venuti in Italia per cercare un’opportunità di vita, per
riprendersi la fetta di futuro negata a chi nasce alla latitudine sbagliata.
Nel nostro paese – dove
tutele e diritti sono ormai un miraggio anche per gli italiani – gli immigrati
per campare la vita la rischiano ogni giorno, lavorando sotto il ricatto pesante
dei padroni che non regolarizzano per mantenere forte il ricatto. Anche i pochi
che hanno le carte possono perdere tutto, perché chi perde il lavoro, perde
anche le carte. In nome di una – falsa -
emergenza sicurezza verranno spesi decine di milioni per i soldati che
pattuglieranno le città. L’emergenza, quella vera, quella del lavoro che non
c’è, del lavoro che uccide, della precarietà a vita, dei servizi solo per chi
paga, viene messa in secondo piano, nascosta dalla propaganda razzista, la
propaganda che alimenta e propaga il fuoco della guerra tra
poveri. Esercito e polizia per le
vie servono solo a tenerci tutti, italiani e immigrati, sotto il tallone di chi,
ogni giorno, lucra sulle nostre vite. I padroni e i governanti scommettono sulla
guerra tra poveri, per imporre il loro ordine – un ordine fatto di violenza e
sfruttamento bestiale. Sta a noi tutti, i senza potere, riallacciare i fili
spezzati della solidarietà, resistendo ai soprusi, alle violenze, alle
deportazioni. In questa sera di prima
estate, mentre in piazza brillano i fuochi di S. Giovanni, vogliamo ricordare
che in questa città c’è chi muore perché un’organizzazione umanitaria ha
lasciato che un uomo agonizzasse per un’intera notte senza ascoltare le grida di
chi, “come cani al canile”, gridava inutilmente. Quel muro, il muro del CPT,
è il segno simbolico e reale del baratro nel quale sta precipitando la nostra
società. Sta a noi buttarlo giù. Fuochi di S. Giovanni?
Fuoco al CPT! Federazione Anarchica
Torinese – FAI Corso Palermo 46 Torino –
la sede è aperta ogni giovedì dalle 21. fat at inrete.it 338
6594361 Presentazione dell’Assemblea
Antirazzista L'assemblea antirazzista
nasce da un'urgenza. Un'urgenza che è venuta crescendo – giorno dopo giorno –
nei luoghi che viviamo e nella coscienza di ciascuno di
noi. I roghi razzisti contro i
rom, le aggressioni contro gli immigrati, la cappa feroce del razzismo
istituzionale disegnano il presente terribile nel quale siamo forzati a
vivere. Si tratta di un'urgenza
politica e sociale, ma anche, per chi ritiene,
etica. Stiamo provando a tessere
una fitta rete di solidali, per porre argine alla violenza, per impedire gli
sgomberi, per gettare i semi di un agire comunicativo capace di rompere la
tenaglia del razzismo diffuso nei quartieri popolari dove la guerra tra poveri è
ormai una realtà. L'assemblea antirazzista
non è un nuovo soggetto politico che firma appelli o documenti, che auspica o
che condanna, che suggerisce linee o polemizza con "avversari". Non è una nuova
sigla. E neanche una nuova organizzazione nella quale riconoscersi, né una
sommatoria di organizzazioni preesistenti. Al contrario, l'assemblea è una
occasione per organizzarsi e coordinarsi, su proposte specifiche che
coinvolgeranno solo chi le condivide, senza ricercare ad ogni costo l'unanimità.
L'assemblea antirazzista, dunque, è un ambito di relazione, confronto, scambio
di informazioni, elaborazione di possibili iniziative tra persone dal diverso
orientamento politico e dalla diversa storia personale. È un luogo dove si
intrecciano senza sovrapporsi percorsi di resistenza al razzismo, una sorta di
assemblea permanente dove ciascuno rappresenta e mette in gioco se stesso,
costruendo con altri un ambito dove confrontarsi e
collaborare. L'assemblea antirazzista
vive della necessità di mettere insieme intelligenze, energie, tempo, capacità e
saperi per cominciare a ridisegnare lo spazio sociale della nostra città. Uno
spazio violato dalle retate della polizia contro gli immigrati, dai raid
fascisti e razzisti, dalla presenza di un Cpt dove la favola dell'eguaglianza
dei diritti e delle libertà mostra – più che mai – l'atroce farsa della
democrazia. Uno spazio dove si vive male tutti, perché il lavoro che non c'è,
che è precario, pericoloso, mal pagato è nella quotidianità di ciascuno. Uno
spazio dove la martellante propaganda razzista crea solchi sempre più larghi,
dove il risentimento verso gli ultimi prende il posto dell'odio per chi comanda
e sfrutta tutti. Occorre rompere il muro del silenzio e dell'indifferenza,
spezzare la cappa dell'odio. La guerra tra poveri cancella la guerra sociale,
distrugge la disponibilità all'incontro, corrode la solidarietà, apre la strada
alla giungla sociale. Ridisegnare il territorio
significa in primo luogo presidiarlo, facendo sentire ad immigrati e clandestini
la propria presenza solidale e rendendo la vita più difficile a fascisti,
razzisti e forze del disordine statale. Ma non solo. Serve
un'offensiva culturale diffusa che spezzi il cerchio della paura, apra spazi di
incontro e relazione, ponendo le basi di un'azione comune contro i nemici di
tutti, che restano quelli di sempre, i padroni che ci portano via la vita,
giorno dopo giorno. Nella roulette russa della
guerra sociale c'è chi affonda e chi resta a galla. Ma la marea sale e cresce il
numero dei sommersi. Chi resta ai margini, chi non resiste non dica domani che
non sapeva, non dica che non voleva. Chi non ferma la barbarie
ne è complice. Per contatti:
assembleaantirazzistatorino at autistici.org |
- Prev by Date: Re: Italia - Spagna: 0 - 0. Finisce l'Europeo ai rigori. Le gambe di Toni e la sfortuna tradiscono l'Italia Forza Azzurri, Forza Donadoni e forza italiani. L'esperienza non si compra al mercato... siamo sempre i "Campioni del Mondo" di Giuseppe Altie
- Next by Date: [Fwd: CHE NON PASSI SOTTO SILENZIO L'ENNESIMO ATTO DI AGGRESSIONE INCIVILE]
- Previous by thread: Re: Italia - Spagna: 0 - 0. Finisce l'Europeo ai rigori. Le gambe di Toni e la sfortuna tradiscono l'Italia Forza Azzurri, Forza Donadoni e forza italiani. L'esperienza non si compra al mercato... siamo sempre i "Campioni del Mondo" di Giuseppe Altie
- Next by thread: Re: Torino 24 giugno: antirazzisti in piazza Vittorio
- Indice: