Appello di GAIA Europa e della Rete Nazionale Rifiuti Zero



Nel trasmettere e diffondere l’appello che viene GAIA, network internazionale di associazioni per le alternative all’incenerimento, cui aderisce la Rete Nazionale Rifiuti Zero, confermo la mia personale disponibilità ad essere un possibile punto di riferimento per questa campagna di mobilitazione, con tutti i limiti che può avere una presenza, sensibile ed attiva quanto volete, ma pur sempre non organizzata, quale la mia.

Pertanto invito comitati, presenze organizzate, blogger e quant’altri ad allertarsi per dare vita ad una campagna di pressione quanto più intensa e quanto più efficace possibile sul tema sotto indicato. Al termine del comunicato della Rete Rifiuti Zero che copio qui sotto, alcune mie personali puntualizzazioni.

AMBIENTEFUTURO NEWS, 7 GIUGNO 08: IL 17-18 GIUGNO il PARLAMENTO EUROPEO DISCUTERA’ E VOTERA’ LA NUOVA NORMATIVA SUI RIFIUTI: GAIA SI MOBILITA.

 

LA RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO, INSIEME A GAIA, PER FERMARE IL RILANCIO DELL’INCENERIMENTO IN EUROPA.

10 giorni di mobilitazione per “strappare” al Parlamento europeo una nuova normativa sulla gestione dei rifiuti ( Waste Framework Directive-WFD) che chiudendo ad un rilancio dell’incenerimento muova verso una “SOCIETÀ DEL RICICLAGGIO”. C’è da dire subito che le cose non si mettono bene. Caroline Jackson, la relatrice del provvedimento ha concordato con il Consiglio dei Ministri europeo (formato dai Governi nazionali) un brutto testo che verrà proposto al Parlamento. In questo testo non solo rimane la “formula” che definisce l’efficienza energetica degli inceneritori che se riusciranno a rientrarvi sulla base di calcoli manipolabili potranno fregiarsi di svolgere un’operazione di recupero (la “famosa” riclassificazione dell’incenerimento). Ma si sono indeboliti gli stessi “obiettivi obbligatori” di riciclaggio che per i rifiuti urbani erano stati definiti al 50% e soprattutto per i rifiuti industriali e da demolizione (gli “speciali”) al 70% entro il 2020. In altre parole sono stati travolti dalla “fase di negoziazione”e dalla pressione della lobby dell’incenerimento presente in massa a Bruxelles. Ma l’allarme non finisce qui. Infatti anche nella definizione di “sottoprodotto” l’attuale testo vedi www.ambientefuturo.org si FA RIENTRARE LA CENERE DEGLI INCENERITORI che di colpo da rifiuto speciale si trasforma in “materia” se riutilizzata nei sottofondi stradali. MA LA PARTITA NON E’ CHIUSA: GAIA EUROPE E GAIA MONDIALE HANNO MESSO A PUNTO 10 GIORNI DI MOBILITAZIONE CHE CULMINERANNO il 16-17 GIUGNO con una conferenza stampa a Strasburgo alla quale E’ STATA RICHIESTA LA PRESENZA DI BEPPE GRILLO. La Conferenza Stampa darà seguito alla PROIEZIONE DI “BIUTIFUL CAUNTRI” che aprirà una spazio di denuncia sul “disastro campano” curato da GAIA in collaborazione con gli attivisti della Rete Nazionale Rifiuti Zero.

Si invitano TUTTE LE REALTA’ A FARE OPERA DI PRESSIONE DEMOCRATICA sui parlamentari europei eletti in Italia PER MIGLIORARE IL TESTO BASE. NONOSTANTE CHE PAESI COME LA DANIMARCA, LA FRANCIA E LA GERMANIA SPINGANO per indebolire gli obiettivi di riciclaggio al fine di favorire il rilancio dell’incenerimento LA MOBILITAZIONE PUO’ PORTARE A SIGNIFICATIVE MODIFICHE DEL BRUTTO DOCUMENTO DI PARTENZA. LA RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO AGGIORNERA’ SUI MODI E I TEMPI DELLA MOBILITAZIONE. Su www.ambientefuturo.org è già disponibile (in inglese) il programma di massima delle mobilitazioni. Intanto l’indirizzo giovanni.malatesta at villapacinotti.it

svolge una funzione di utile ed aggiornato riferimento.

 

Rossano Ercolini, Pier Felice Ferri, Fabio Lucchesi


FIN QUI IL COMUNICATO DELLA RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO.

Di seguito, alcune mie considerazioni:

Prima di parlare delle iniziative a cui dar vita, voglio puntualizzare un mio personale punto di vista:

Il Parlamento Europeo, in prima lettura, aveva bocciato la “promozione” dell’incenerimento ad alta efficienza e la relativa formula e, al tempo stesso, aveva introdotto gli obiettivi di prevenzione e di riduzione. Il Consiglio ha reintrodotto nella Proposta Comune sottoposta alla seconda lettura del Parlamento la riclassificazione dell’incenerimento con la formula originaria ed ha tolto gli obiettivi obbligatori di prevenzione e riciclo. Di fronte alla commissione Ambiente, in seconda lettura, la Presidenza di turno, a nome del Consiglio aveva insistito sulla necessità di accettare la riclassificazione: se il Parlamento lo faceva il Consiglio avrebbe preso in considerazione l’adozione degli obiettivi.

Bene, questo è stato un ricatto. La commissione lo ha accettato, per una sua parte condividendo la posizione del Consiglio, per un'altra considerandola l’unica strada per garantire l’introduzione degli obiettivi obbligatori.

Ma ora? E’ chiaro che la riclassificazione dell’incenerimento è una operazione promozionale a cui la lobby inceneritorista non è disposta a rinunciare. E’ altrettanto chiaro che misure efficaci di prevenzione, che portassero realmente a stabilizzare e successivamente a ridurre la produzione dei rifiuti, soprattutto se unite ad un aumento del riciclo dei materiali, sottrarrebbero la materia prima da bruciare agli inceneritori e quindi sono fieramente avversate dalla relativa lobby. Più la prevenzione che il riciclo: dove ci sono gli inceneritori (Brescia insegna) può anche crescere la raccolta differenziata, ma contemporaneamente cresce anche la produzione dei rifiuti, in modo che la bocca vorace dell’inceneritore trova sempre cibo di cui alimentarsi.

Bene: al ricatto si risponde col ricatto. Le possibilità di migliorare in maniera sostanziale il testo sono minime, non illudiamoci: al più sarà dato qualche contentino, che comunque non riporterà il testo neppure lontanamente ai livelli (ripeto, non esaltanti) di quello votato in commissione. Invece non dovrebbe essere difficile trovare un accordo tra un numero sufficiente di parlamentari per bocciare, all’occorrenza, il testo (Si tenga presente che, per l’approvazione, trattandosi di un testo con modifiche, occorre una maggioranza del 50%+1 degli aventi diritto al voto). Solo la minaccia della bocciatura del testo e, con essa, anche della riclassificazione tanto cara al partito dei “fuochisti” può portare al conseguimento di correttivi efficaci e stringenti in termini di reale prevenzione nella produzione dei rifiuti e di riciclaggio dei materiali tali da sottrarre all’incenerimento (e alla discarica) quote sempre maggiori di rifiuti. Se questo non bastasse, meglio dare seguito alla minaccia, piuttosto che far passare per dei palliativi (che sicuramente saranno concessi per salvare la faccia a qualche gruppo parlamentare) che lascerebbero il tempo che trovano.

Questo, in estrema sintesi, lo slogan che potrebbe riassumere tale posizione (facendo il verso allo spot di George Clooney NO MARTINI? NO PARTY!):

 

NO PREVENTION? NO BURNING!

(non previeni? Non bruci!)

 

Comunque la pensiate sulle mie posizioni, preparatevi a tempestare di messaggi e-mail le caselle di posta elettronica dei nostri parlamentari europei (e chi ne ha voglia anche di quelli degli altri paesi) sulla base dei modelli che via saranno inviati non appena disponibili (GAIA sta predisponendo una bozza di modello generale ed inoltre sta per uscire un comunicato stampa a firma di diverse organizzazioni mediche europee a cui potranno associarsi medici singoli o associati). Entro i primi giorni della settimana entrante vi faremo arrivare i materiali che potrete utilizzare per la cyber-campagna di pressione.

 

Grazie a tutti per l’attenzione e a risentirci presto

Gianni Malatesta