razzismo democratico????????



trasmetto di seguito alcune osservazioni sul tema di sicurezza e 
razzismo suggeritemi dal testo di Arrigo Colombo, e dalla situazione 
attuale:
RAZZISMO DEMOCRATICO????????????
Chissà perchè le vostre proposte mi lasciano sempre un segno amaro in 
bocca: voler trovare un equilibrio tra mentalità escludente, leggi 
ingiuste, violenza diffusa verso i più deboli e legislazione 
“securtaria” è uno sforzo immane e purtroppo con risultati ambigui. 
per punti, per non dilungarmi:
1- l'accoglienza dello straniero fa parte della nostra storia, dalle 
antiche civiltà greca e latina, alle sponde tutte del Mediterraneo. E' 
invece un po' difficile affermare che faccia parte tout court della 
cultura cristiana ed europea, visto che essendosi definita la cristiana 
l'unica vera religione l'infedele era una figura esecrabile e 
condannabile, con tutto quel che ne è seguito. Si tratta quindi di 
ritornare ad una civiltà dell'accoglienza, e se si vuole anche ad un 
internazionalismo di stampo socialista, che guardava alle persone, e 
non ai confini... ( Si veda comunque l'ultima bella lettera di Ettore 
Masina se si vuole affrontare da un ounto di vista cristiano lo stesso 
tema)
In ogni situazione vi erano però dei luoghi santi, intoccabili, dove 
il peccatore, persino il bandito, potevano ottenere asilo e 
proteggersi, avendo anche la possibilità di cambiare vita... oggi 
abbiamo teorizzato le porte chiuse, le frontiere difese militarmente, i 
naufraghi che non si possono soccorrere, contravvenendo ad ogni legge 
del mare, e della strada, per cui il naufrago, il pellegrino in 
difficoltà, il viandante che andava da un luogo all'altro meritava 
accoglienza e soccorso.
2- I centri di prima accoglienza, illegali secondo la legislazione 
italiana,così come sono concepiti ed organizzati oggi sono in realtà 
centri di ammasso e detenzione, in cui le persone vengono trattenute 
senza assistenza ne possibilità di conoscere i propri diritti, o avere 
informazioni sulle leggi e la cultura del paese in cui si trovano, 
senza alcun progetto per un loro possibile inserimento. Proporre che 
divengano una cosa completamente diversa vuol dire chiederne, esigerne, 
la chiusura immediata e la creazione invece di strutture di sostegno 
alla immigrazione che consentano il contatto tra chi arriva per cercare 
di vivere qui, e quindi di trovarvi casa e lavoro, e chi già vive in 
Italia, i cittadini, gli stranieri di vecchia immigrazione, ormai 
inseriti tranquillamente nel tessuto urbano. Se si vuole fare una 
notazione economica: dirigendo la massa di denaro impegnata nei 
respingimenti, nei pattugliamenti a mare e così via, verso un lavoro di 
integrazione e di accoglienza, si otterrebbe una migliore situazione, 
un ambiente sereno e si potrebbero trovare soluzioni migliori sia per i 
nuovi immigrati che per i residenti, consentendo un clima di civile 
convivenza, 
3- Chi delinque, italiano o immigrato che sia, è responsabile 
personalmente del suo operato e di questo deve rispondere. La certezza 
della pena, la velocità dei processi sono richieste sbandierate a voce 
alta da chi in realtà vuole che la certezza della pena sia per i 
poveri, gli sbandati, non certo per i ladri in colletto bianco, per gli 
accaparratori di risorse, per i falsificatori. Per loro c'è sempre un 
rinvio, c'è sempre un reato in prescrizione di cui si gloriano come di 
una vittoria, e in caso estremo una clinica compiacente, gli arresti 
domiciliari e quant'altro. La legge Gozzini, è una buona legge, 
applicata malissimo, ma almeno non discrimina all'origine in base al 
censo ed alle amicizie importanti. L'illegalità diffusa su cui si basa 
il benessere di un intero ceto politico ed economico di faccendieri, 
deputati, trafficoni, furbetti vari, non verrà certo superata con la 
certezza della pena per i più poveri.
4- I rom: molti rom sono cittadini italiani, i vari gruppi, ammassati 
in cosiddetti campi nomadi, vengono impediti a divenire cittadini come 
tutti gli altri. Anche qui, la convivenza tra diversi, tra culture e 
storie, che non va negata, non implica che ci sia qualcuno da fuori che 
impone una sedentarietà  da tanti desiderata, ma impedita dalla rete di 
diffidenza e malevolenza verso tutti gli zingari. Gli zingari, rom, o 
sinti, o altri, hanno sempre fatto parte della storia e delle società 
con cui si relazionavano, con ruolo importante per la diffusione delle 
notizie, lo scambio di civiltà e di esperienze, il racconto. 
Progressivamente il loro essere diversi, e non radicati in un luogo, ha 
prodotto fratture e distanze, che la impossibilità di esercitare i 
lavori tradizionali ha reso ancora più profonde. Il nazismo ed il 
fascismo hanno contribuito a creare la demonizzazione del diverso e gli 
zingari  ne hanno fatto pesantemente le spese con lo sterminio di cui 
sono stati fatti oggetto. I sopravvissuti invece di essere accolti, 
rispettati, sostenuti nel recuperare identità, storia ed un ruolo 
coerente con i tempi, sono stati sempre più isolati e criminalizzati, 
incaricati di incarnare la parte oscura, l'uomo o la donna cattiva, che 
ruba i bambini, che entra di nascosto nelle nostre case ordinate, 
sporca, sporco, fonte di disordine e di male... Inevitabile che la 
criminalizzazione di un intero gruppo di persone porti a comportamenti 
da emarginati, spesso criminali. Vivere in un campo nomadi, essere 
evitati e malvisti sin dalla scuola elementare non è poco per essere 
inevitabilmente condotti ad indossare il ruolo di cui si è incaricati. 
Ho una profonda ammirazione per gli sforzi di coloro che sono riusciti 
a sottrarsi, e nonostante tutto, a cercare vie diverse di integrazione. 
Non c'è da obbligare od espellere nessuno, c'è da lavorare insieme, 
ascoltare gli zingari che hanno trovato il proprio modo di relazionarsi 
alla nostra comunità per individuare strade di integrazione rispettosa 
delle differenze e di sostegno ai progetti personali e di gruppo. Non 
servono le punizioni collettive che aumentano le fratture ed il 
rancore, serve la comprensione l'incontro, contenendo ovviamente i 
singoli comportamenti criminosi, per costruire insieme percorsi di 
civile convivenza. Inoltre che fine hanno fatto le centinaia di milioni 
di euro elargite dalla UE giusto per l'integrazione degli zingari, per 
soddisfare la direttiva UE, che impone la salvaguardia dei diritti 
degli zingari?
5- I romeni non sono un problema come gruppo e come immigrati, se non 
nelle menti distorte dei nostri governanti e dei loro conniventi 
oppositori, molti romeni sono inseriti, lavorano, e purtroppo troppo 
spesso muoiono sul lavoro, insicuro e mal pagato, che sono costretti ad 
accettare. Se alcuni romeni delinquono,(un migliaio su oltre un milione 
di romeni residenti in italia) si pone lo stesso problema di qualunque 
comportamento delinquente, vanno fermati, perseguiti, come tutti. La 
pratica delle espulsioni collettive è ingiustificata ed inaccettabile.
Lo stigma che i Romeni ricevono come gruppo nazionale è grave e 
pesante, e mentre lavorano accanto a noi, mandano i bambini e le 
bambine nelle nostre scuole, non sono differenti da noi se non perchè 
poveri e costretti a spostarsi dalle loro case, vengono accusati tutti, 
in gruppo, di essere incivili, delinquenti, colpevoli di essere 
romeni.... 
La civiltà che posso auspicare una civlità che fa della convivenza, 
dell'accoglienza un punto di forza, è una civiltà che mescola culture e 
storie, cibi e racconti per crescere più matura, più serena, più libera 
e solidale. Ricordando che gli altri, le altre siamo noi, l'altro 
escluso è una parte di noi che viene rigettata. Inutile sottolineare 
come l'accento sulla delinqienza degli stranieri sposta velocemente 
l'attenzione dalla delinquenza delle nostre strade, dai giovani, -
cresciuti nelle nostre case, allevati dall'amore di mamme attente ed 
italianisisme, e di padri maschilisti e violenti, e italiani- che 
violentano ragazzine, ammazzano, puniscono, per nascondere il proprio 
errore, che ammazzano un ragazzo perchè diverso, per una sigaretta, o 
perchè esce da una discoteca. Il clima che si sta creando, le ronde, i 
gruppi violenti approvati da tutti questi sono il vero problema della 
sicurezza, perchè sono il clima delle nostre strade.
Mi chiedo che effetto fa ai signori del PD ad essere costretti al 
razzismo, democratico, ovviamente.....
Nicoletta Crocella


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