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Re: Roma alla destra: COMPLIMENTI!
- Subject: Re: Roma alla destra: COMPLIMENTI!
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Wed, 30 Apr 2008 07:31:01 +0000 (GMT)
Questa analisi è parziale, dobbiamo riflettere perchè al fallimento scontato di un Veltroni & C. la sinistra non ha voluto, non ha saputo, non ha le capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini romani: la distanza tra i cittadini romani e la sinistra radicale è direttamente proporzionale al successo di Alemanno: ergo, cominciamo a buttare fuori i dirigenti che hanno sbagliato!
----- Messaggio originale -----
Da: Carlo Olivieri <carlo.olivieri3 at tin.it>
A: dirittiglobali at peacelink.it
Inviato: Martedì 29 aprile 2008, 21:25:53
Oggetto: Roma alla destra: COMPLIMENTI!
Roma alla destra
COMPLIMENTI!
Alla fine ci sono riusciti. Non è stato facile, ma alla fine ci sono
riusciti a consegnare Roma alla destra. Complimenti. Complimenti veramente.
Complimenti ai grandi strateghi della sinistra italiana e romana, per la
loro capacità di rendere, nel giro di 20 anni, i propri partiti così leggeri
ed evanescenti, da risultare alla fine inesistenti sul fronte dei conflitti
reali.
Una sconfitta così sonora non dipende dal tema "sicurezza", come ora si
affrettano a dichiarare i vertici del P.D., ma proviene da molto più
lontano. I semi di tale sconfitta erano già stati sparsi sul terreno, molto
prima dei tempi in cui Rutelli esultava per il suo primo mandato di sindaco
di Roma nell'ormai lontano 1993. I 15 anni successivi sono serviti a
coltivare con estrema accuratezza ciò che oggi risulta evidente agli occhi
di tutti.
La grande abilità, infatti, sta nell'essere riusciti a rendere quasi
indolore la caduta di Roma nelle mani della destra. Dove sono i segni
evidenti di 15 anni di amministrazione realmente progressista? Come mai non
si percepisce che con la sconfitta di questa sinistra si sia interrotto un
virtuoso cammino della città di Roma verso un futuro di reale progresso? La
risposta è facile: non c'era alcun cammino. E se non c'è alcun cammino su
cui progredire, non c'è alcuna sinistra.
Ma in politica, come nella vita, non si può neanche restare fermi. Se non si
progredisce, si torna indietro. Ma a furia di tornare indietro, ci si
incontra con chi, come la destra, è più bravo a tornare indietro, altrimenti
che destra è. E allora, conservatori per conservatori, meglio scegliere
quelli originali. O no?!
Non si tratta del rimpianto della vecchia sinistra comunista, ma di fronte
agli inevitabili cambiamenti della società umana, si potevano dare risposte
di diverso tipo. La sinistra italiana e romana è riuscita a dare le peggiori
risposte che si potevano immaginare.
Bravi. Ancora complimenti.
Applausi. Applausi per aver contribuito a distruggere lo stato sociale e le
conquiste dei lavoratori; applausi per aver contribuito a rendere precaria
la vita di milioni di cittadini; applausi per aver privatizzato i servizi
pubblici; applausi per aver trasformato l'Italia da un paese che ripudia la
guerra in un paese in guerra; applausi per aver costruito i lager per i
migranti; applausi per non aver costruito neanche una casa per chi ne aveva
veramente bisogno; applausi per aver approvato opere inutili e dannose come
la TAV e l'allargamento della base di Vicenza.
La commedia, durata 15 anni, è finita. La vetrina-Roma si è spenta. Il tempo
dell'indifferenza per il dolore e la sofferenza è finito. Ora è giunto il
momento della ricerca e del cammino. Ora è giunto il momento di trattare gli
altri come vorremmo essere trattati. Ora il cammino per un nuovo progresso
può ricominciare.
Roma, 29 aprile 2008
Carlo Olivieri
medico umanista
http://posizioni-umaniste.blogspot.com/
--
Mailing list Dirittiglobali dell'associazione PeaceLink.
Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/diritti
Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
http://web.peacelink.it/policy.html
Da: Carlo Olivieri <carlo.olivieri3 at tin.it>
A: dirittiglobali at peacelink.it
Inviato: Martedì 29 aprile 2008, 21:25:53
Oggetto: Roma alla destra: COMPLIMENTI!
Roma alla destra
COMPLIMENTI!
Alla fine ci sono riusciti. Non è stato facile, ma alla fine ci sono
riusciti a consegnare Roma alla destra. Complimenti. Complimenti veramente.
Complimenti ai grandi strateghi della sinistra italiana e romana, per la
loro capacità di rendere, nel giro di 20 anni, i propri partiti così leggeri
ed evanescenti, da risultare alla fine inesistenti sul fronte dei conflitti
reali.
Una sconfitta così sonora non dipende dal tema "sicurezza", come ora si
affrettano a dichiarare i vertici del P.D., ma proviene da molto più
lontano. I semi di tale sconfitta erano già stati sparsi sul terreno, molto
prima dei tempi in cui Rutelli esultava per il suo primo mandato di sindaco
di Roma nell'ormai lontano 1993. I 15 anni successivi sono serviti a
coltivare con estrema accuratezza ciò che oggi risulta evidente agli occhi
di tutti.
La grande abilità, infatti, sta nell'essere riusciti a rendere quasi
indolore la caduta di Roma nelle mani della destra. Dove sono i segni
evidenti di 15 anni di amministrazione realmente progressista? Come mai non
si percepisce che con la sconfitta di questa sinistra si sia interrotto un
virtuoso cammino della città di Roma verso un futuro di reale progresso? La
risposta è facile: non c'era alcun cammino. E se non c'è alcun cammino su
cui progredire, non c'è alcuna sinistra.
Ma in politica, come nella vita, non si può neanche restare fermi. Se non si
progredisce, si torna indietro. Ma a furia di tornare indietro, ci si
incontra con chi, come la destra, è più bravo a tornare indietro, altrimenti
che destra è. E allora, conservatori per conservatori, meglio scegliere
quelli originali. O no?!
Non si tratta del rimpianto della vecchia sinistra comunista, ma di fronte
agli inevitabili cambiamenti della società umana, si potevano dare risposte
di diverso tipo. La sinistra italiana e romana è riuscita a dare le peggiori
risposte che si potevano immaginare.
Bravi. Ancora complimenti.
Applausi. Applausi per aver contribuito a distruggere lo stato sociale e le
conquiste dei lavoratori; applausi per aver contribuito a rendere precaria
la vita di milioni di cittadini; applausi per aver privatizzato i servizi
pubblici; applausi per aver trasformato l'Italia da un paese che ripudia la
guerra in un paese in guerra; applausi per aver costruito i lager per i
migranti; applausi per non aver costruito neanche una casa per chi ne aveva
veramente bisogno; applausi per aver approvato opere inutili e dannose come
la TAV e l'allargamento della base di Vicenza.
La commedia, durata 15 anni, è finita. La vetrina-Roma si è spenta. Il tempo
dell'indifferenza per il dolore e la sofferenza è finito. Ora è giunto il
momento della ricerca e del cammino. Ora è giunto il momento di trattare gli
altri come vorremmo essere trattati. Ora il cammino per un nuovo progresso
può ricominciare.
Roma, 29 aprile 2008
Carlo Olivieri
medico umanista
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