Tutti i giornali italiani hanno in prima pagina la notizia che
Bush avrebbe confessato l'autorizzazione alle torture (ieri addirittura
Paolo Valentino sul Corriere ha scritto che le torture ad Abu Ghraib
erano state autorizzate dal Pentagono). Il titolo di Repubblica a metà
pagina è tra virgolette, nel senso che attribuisce tra virgolette
questa frase a Bush: "Ho autorizzato le torture". Ovviamente è una
balla, tanto che nel titolo interno la parola "tortura" salta.
Soprattutto è una non notizia. Bush ha autorizzato, e si sapeva da quei
sei anni, le tecniche di interrogatorio preparate dalla Cia, tra cui il
waterboarding che non è "la peggiore delle torture", come ha scritto il
solito Valentino, semmai una tecnica di interrogatorio che "confina"
con la tortura. Che Bush fosse a favore del waterboarding è così noto,
non solo dal fatto che l'ha approvato e difeso pubblicamente, ma anche
dal fatto che ha posto un veto alla legge che gli è arrivata dal
Congresso. Ma queste sono chiacchiere. A fronte delle prime pagine
indignate (e false) dei giornali italiani, andate a leggervi il New
York Times, anzi non andate a leggervi il New York Times perché lì, sul
giornale anti Bush per eccellenza, la notizia non c'è. Oppure leggetevi il Washington Post, ma non in prima pagina,
dove c'è scritto che cosa ha detto davvero Bush: "Ho approvato che il
team di sicurezza nazionale si riunisse su questa questione". E la
questione non era la tortura