La vergognosa svendita di Alitalia
- Subject: La vergognosa svendita di Alitalia
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Fri, 28 Mar 2008 02:32:33 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento contro la svendita di Alitalia, per
il quale chiede il vostro aiuto. Il documento è stato inviato al
Presidente Napolitano, a Prodi, a Padoa Schioppa, a
Veltroni, a Bertinotti.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza Lecce al
Premier Romano Prodi al
Ministro Tommaso Padoa Schioppa al
Segretario PD Walter Veltroni al
Leader della Sinistra Fausto Bertinotti La vergognosa
svendita di Alitalia Nonostante l’avversione popolare il Governo ha persistito nella sua
sciagurata decisione di vendere la compagnia aerea nazionale al peggiore
offerente. Avrebbe potuto affidarla ad un manager esperto, come è avvenuto per
Parmalat e per altre grandi imprese in
sofferenza; per la stessa Fiat. Avrebbe potuto lasciarla fallire per poi
rifondarla ex novo; come hanno fatto Swiss Air e Sabena. Ha
trovato più facile venderla, e vendere
con essa un pezzo dell’economia e del prestigio della nazione; un pezzo della sua forza nell’Unione Europea. Un
fatto gravissimo, un errore imperdonabile. E
non soltanto la vende ma la svende.
Se si considerano le condizioni poste da Air France. 1.
160 azioni di Alitalia per un’azione di
Air France, 9,9 cm. per azione, per un misero totale di 138 milioni di euro;
più le obbligazioni a 31 cm. l’una, per un totale di 608 milioni Aggiungiamo pure il debito di un miliardo
(per cui la nuova Alitalia avrà solo l’1,1% della nuova società, e un solo
membro nel Cda). Ma
il giusto valore di un’impresa non si
calcola sulle azioni, soggette ad una speculazione continua; si calcola
attraverso un’equa valutazione del patrimonio di
quell’impresa. Se si considera anche soltanto il costo di un aereo di linea. 2.
Abbattimento di Alitalia Cargo, cioè del
traffico di trasporto merci. E perché poi? le manderemo tutte a
Parigi? 3.
Riduzione di AZ Servizi, cioè di tutti i servizi di manutenzione e
vari. 4.
Riduzione delle rotte, specie intercontinentali: per andare a Hong-Kong o a
Pechino si passerà per
Parigi. 5.
Riduzione massiccia del personale: 6.700
posti a rischio. Operazione in parte comprensibile, dato l’abominevole
costume clientelare in voga tra i politici italiani (si veda il campione
Mastella); ma da condurre con gradualità e con le dovute
garanzie. 6.
Abbattimento dello scalo di Malpensa
coi suoi 23 milioni di passeggeri (Fiumicino ne ha 32); uno scalo
indispensabile. Si tratta semmai di razionalizzare la rete degli aeroporti
del Nord. Il
Governo fa ancora a tempo a rimediare al
suo errore; basta che dichiari queste condizioni inaccettabili. Del resto questa svendita difficilmente si
concluderà: manca ancora l’approvazione del sindacato, dell’Antitrust, della
Consob, del nuovo governo che uscirà dalle elezioni; si pensa che passeranno
mesi, fino a giugno. Una decisione più saggia sarà
possibile. Lecce, il 25 marzo 2008
per il Movimento, il responsabile
Prof.
Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro
interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce,
tel/fax 0832-314160 |
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