Riflessioni sull'industria italiana
- Subject: Riflessioni sull'industria italiana
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Fri, 8 Feb 2008 01:32:44 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la soeranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sulla possibile espansione
dell'industria italiana; per il quale chiede il vostro aiuto. Il documento è
indirizzato a Pres. Luca di Montezemolo,Vicepres. Alberto
Bombassei, Vicepres. Pasquale Pistorio.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce ai Vicepresidenti Alberto Bombassei e Pasquale Pistorio al Vertice di Confindustria Riflessioni sull’industria
italiana Confindustria è il sindacato delle imprese italiano. Si pensa dunque che faccia opera di promozione dell’attività imprenditoriale, che anzi elabori un quadro programmatico di sviluppo dell’industria italiana, e predisponga gli strumenti per la sua attuazione, e ne intraprenda l’attuazione stessa. Ci si chiede allora come mai l’industria italiana sia assente o quasi in importanti settori nei quali la nazione è grande consumatrice. Quello che balza subito all’occhio è il settore della telefonia mobile, cioè dei cellulari; dove il consumo è altissimo ma la produzione nulla; mentre una piccola nazione come la Finlandia, con circa cinque milioni di abitanti, c’invade coi suoi prodotti. Un caso analogo è quello dei computer dove, dopo l’incursione dei lombardi in Olivetti e il suo assorbimento in Telecom e tutta la complicata vicenda, la ricerca e la produzione in questo settore si è estremamente ridotta, mentre il consumo continua ad aumentare. Un terzo caso è quello dell’industria aeronautica, completamente abbattuta nel dopoguerra; e dove l’Italia, anche recentemente, ha rifiutato di partecipare a produzioni consorziali europee come quella dell’Airbus. Un quarto caso è quello dell’automobile, dove tutta la produzione si riduce alla Fiat (la Francia, con la stessa popolazione, ha almeno tre importanti imprese: Renault, Peugeot, Citroën); e la Fiat stessa qualche anno fa stava per ritirarsi nel settore del lusso; mentre gl’italiani, brava gente, si sbizzarriscono con tutte le possibili marche straniere. Forse una campagna per un maggiore amor di patria andrebbe fatta; naturalmente supponendo che vi sia una produzione adeguata. In passato abbiamo avuto dei casi in cui il gap è stato rapidamente colmato. Il più famoso è quello degli elettrodomestici che segnò un rapido decollo e una grande espansione: Ignis partì esaminando cento tipi di frigorifero per trovare la via di costruirne dei migliori e più economici. Confindustria potrebbe stimolare e favorire decolli
analoghi. Da un certo tempo si parla di “declino” dell’economia e dell’imprenditoria italiana. Il Movimento pensa che Confindustria non debba aspettarsi tutto dal Governo, ma possa farsi promotrice di una forte azione di ripresa in un paese dove volontà operativa e creatività non mancano, e dove è disponibile un mercato di circa sessanta milioni di abitanti. Quanto all’Europa e alla globalizzazione è chiaro che non ci si entra per essere colonizzati. Lecce, il 4 febbraio 2008 per il Movimento, il responsabile Prof. Arrigo Colombo Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160 |
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