Torino: condannati gli antifascisti
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- Date: Mon, 10 Dec 2007 17:16:48 +0100
| Torino: condannati gli 
antifascisti Questa mattina è stata 
emanata la sentenza contro 10 antifascisti torinesi. Le condanne variano dai 9 
mesi all’anno e 8 mesi. Il PM aveva chiesto 5 anni e 5 mesi per devastazione e 
saccheggio, ma la corte ha deciso di condannare per resistenza e 
lesioni. Sebbene non si possa non 
registrare il dato positivo che il teorema del PM Tatangelo sia stato smontato 
resta tuttavia una condanna tutta politica nei confronti di 10 anarchici ed 
antagonisti, “colpevoli” di aver manifestato contro una gravissima aggressione 
fascista. Nei fatti è stata oggi 
sanzionata in tribunale la libertà di manifestare. Facciamo un passo 
indietro. Era la notte tra il 10 e 
l’11 giugno del 2005.  Al Barocchio, una casa 
occupata alla periferia della città, una squadraccia fascista entra di soppiatto 
nel cortile e ferisce a coltellate due compagni svegliati dal rumore. Uno di 
loro, l’intestino trapassato da un fendente, verrà operato d’urgenza: per poco 
non ci scappa il morto. La settimana successiva 
l’appuntamento è in piazza Madama Cristina per una manifestazione antifascista 
di denuncia delle aggressioni. Il corteo attraversa il quartiere S. Salvario e 
poi si dirige in centro. In via Po viene caricato dalla polizia per impedirgli 
di proseguire verso piazza Castello, il salotto buono della città, dove lo 
shopping del sabato pomeriggio non deve essere turbato da un corteo che racconta 
storie di aggressioni fasciste e del silenzio complice di politici e 
media. La polizia attacca il 
corteo, spara lacrimogeni seminando il panico tra i passanti. Il corteo è 
disperso: alcuni manifestanti per frenare la furia della polizia erigono una 
piccola barricata. Un quarto d’ora dopo è tutto finito. Due manifestanti, che si 
erano fermati ad aiutarne altri due travolti dalla carica, vengono tratti in 
arresto e passeranno due settimane in galera. Un mese dopo, è il 20 
luglio parte una raffica di arresti. 10 antifascisti vengono accusati di 
devastazione e saccheggio. Nello stesso procedimento vengono accusati di 
resistenza e lesioni 10 antirazzisti che il 19 maggio di quello stesso anno 
avevano manifestato in solidarietà con gli immigrati in rivolta all’interno del 
Cpt. Gli antifascisti 
trascorreranno 6 mesi tra carcere e domiciliari. Questa sentenza investe la 
libertà di noi tutti.  Questo processo ha sancito 
che qualche tavolino e sedia danneggiati durante una carica di polizia durata 
due o tre minuti valgano la galera. Non c'era uno straccio di 
prova a carico dei 10 compagni. Ma che importa? Le tesi del PM, fatte proprie 
dalle giudici, è che bastasse l'intenzione. E che l'intenzione vi fosse lo hanno 
dedotto dalle biografie politiche redatte dai funzionari di polizia. Detto in 
altro modo: sono colpevoli perché anarchici o 
antagonisti. Gli ultimi due anni sono 
stati terribili: Torino e le sue valli dovevano essere pacificati ad ogni costo. 
Sullo sfondo la vetrina olimpica, il Tav, una città che mantiene sacche di 
resistenza ad una ridefinizione del paesaggio urbano funzionale alla nuova 
Torino, post industriale (ma non troppo). Due anni segnati dalla 
morte di cinque immigrati durante controlli di polizia, dallo sgombero di 
numerosi posti e case occupate, due anni nei quali si sono moltiplicati i 
comitati razzisti e fascisti nei quartieri, che alternano le manifestazioni di 
piazza alle ronde notturne contro immigrati, rom, 
tossici. Da un lato le luci del 
varietà, l’enorme luna park sempre aperto, dall’altro polizia e fascisti 
scatenati sul territorio. Al centro, invisibili e dolenti, i tanti, i più, 
quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese, quelli stritolati dalla 
precarietà del lavoro, dalla ferocia padronale. Le destre e le sinistre 
complici nascondono il disagio di vivere in una città ben divisa tra chi ha 
troppo e chi ha troppo poco, dietro la presunta “emergenza sicurezza”, 
individuando negli ultimi, negli immigrati poveri i capri espiatori da offrire 
in sacrificio, per allontanare lo spettro che i penultimi si alleino agli 
ultimi, che l’odio lasci il posto alla solidarietà. E dalla solidarietà la 
capacità di opporsi ai nemici veri, quelli che lucrano sulle nostre vite, quelli 
per i quali una vita non vale i 10 euro per ricaricare un 
estintore. Torino è la città di Pietro 
Ferrero, operaio, anarchico, segretario della FIOM, Torturato e ammazzato 85 
anni fa da una squadraccia fascista. Oggi, al tribunale hanno 
condannato 10 antifascisti, mentre nel centro della città un corteo operaio ha 
ricorda gli operai morti alla Thyssen Krupp, ammazzati dai padroni. Quelli della 
Thyssen, con sindacati di base, anarchici, antagonisti, no tav non si sono 
accontentati della protesta dolente ma rituale ed hanno portato le proprie 
bandiere sin davanti agli assassini dell’Unione 
industriale. Il momento è difficile. 
Occorre mettere insieme tutte le forze disponibili per fare barriera contro la 
barbarie che avanza. Una barbarie che di volta in volta assume le vesti dei 
fascisti che accoltellano e bruciano campi rom, dei poliziotti che a Genova 
uccidono e torturano i manifestanti cantando “faccetta nera”, dei tribunali che 
condannano chi si oppone al fascismo che avanza, al disordine statale e 
capitalista. Lo stesso disordine che ogni giorno ammazza chi lavora. Ogni 
giorno. Non solo a Torino. Federazione Anarchica 
Torinese - FAI Corso Palermo 46 - la sede 
è aperta il giovedì dalle  Info: mail: 
fat at inrete.it tel. 011 857850 oppure 338 
6594361 | 
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