Pechino 2008: anche in Italia la campagna di Amnesty. Un rapporto e molte iniziative di mobilitazione



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COMUNICATO STAMPA

ANCHE IN ITALIA LA CAMPAGNA DI AMNESTY INTERNATIONAL SU OLIMPIADI DI
PECHINO 2008 E DIRITTI UMANI. UN RAPPORTO E MOLTE INIZIATIVE DI
MOBILITAZIONE

La Sezione Italiana di Amnesty International prende parte da oggi
(mercoledì 5 dicembre) alla campagna mondiale dell'associazione per
chiedere alla Cina l'adozione e l'attuazione di riforme significative nel
campo dei diritti umani in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008.

'I Giochi Olimpici che inizieranno l'8 agosto del prossimo anno
rappresentano per Amnesty International un'opportunità unica per
mobilitare l'opinione pubblica, direttamente e attraverso gli oltre 20.000
giornalisti già accreditati, e spingere il governo di Pechino a cambiare
le cose' - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana
dell'associazione.

'Il principale obiettivo della campagna di Amnesty International è che la
Cina onori l'impegno assunto di fronte al Comitato olimpico internazionale
(Cio). Nell'aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato
promotore di Pechino 2008, affermò: 'Assegnando a Pechino i Giochi,
aiuterete lo sviluppo dei diritti umani'. A otto mesi dall'inizio delle
Olimpiadi e nonostante alcune riforme in tema di pena di morte e di
maggiore libertà di stampa per i media internazionali, questo impegno
appare lontano dall'essere rispettato' - ha aggiunto Pobbiati.

Nella capitale, ad esempio, la polizia ha preso a pretesto la preparazione
dei Giochi Olimpici per 'ripulire la città', estendendo l'uso di varie
forme abusive di detenzione amministrativa, come la 'riabilitazione
forzata dalla droga' e la 'rieducazione attraverso il lavoro'.

Il rapporto 'Pechino 2008. Olimpiadi e diritti umani in Cina' (Ega
Editore, con introduzione di Francesco Sisci e prefazione di Darwin
Pastorin), presentato oggi, offre un quadro della situazione dei diritti
umani, con un particolare approfondimento su quattro temi: la pena di
morte, le vessazioni e le intimidazioni ai danni degli attivisti per i
diritti umani, l'ampio uso della detenzione senza processo e la censura
nei confronti della stampa online e offline.

'In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese quattro richieste
fondamentali: adottare provvedimenti che riducano significativamente
l'applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa
abolizione; applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme
e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che
tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; garantire
piena libertà d'azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a
minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti; porre fine
alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet' - ha
spiegato Daniela Carboni, direttrice dell'Ufficio campagne e ricerca della
Sezione Italiana di Amnesty International.

Alla campagna, in Italia, prenderanno parte oltre 100 gruppi di volontari
di Amnesty International. Sono già previste tre iniziative:
- l'8 e il 9 dicembre, la 'Maratona Azioni Urgenti' che prevede l'invio di
migliaia di appelli in favore di quattro attivisti cinesi, che si trovano
in stato di detenzione o hanno subito minacce e intimidazioni per aver
promosso azioni legali e iniziative pubbliche in favore dei diritti umani;
- il 15 e 16 dicembre, le 'Giornate Amnesty': nel tradizionale
fine-settimana di autofinanziamento in cui in tutt'Italia i gruppi di
volontari dell'associazione propongono l'acquisto di una candela, saranno
raccolte firme per chiedere la scarcerazione di Bu Dongwai, torturato e
sottoposto alla 'rieducazione attraverso il lavoro' perché aveva in casa
opuscoli del movimento spirituale Falun Gong;
- il 24 e 25 maggio 2008, le 'Giornate dell'Attivismo' di Amnesty
International saranno interamente dedicate alla realizzazione di
iniziative e raccolte di firme per il rispetto dei diritti umani in Cina.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 5 dicembre 2007

La campagna 'Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina' è
interamente on line all'indirizzo www.amnesty.it/pechino2008

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it










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